03 Febbraio 2025

75 ANNI FA A MODENA
L’ECCIDIO DI SEI OPERAI CHE CHIEDEVANO DI LAVORARE
di Sergio Castelli

27-01-2025 - CRONACHE SOCIALISTE
La protesta per i licenziamenti alle Fonderie Riunite finisce in strage: sei morti, centinaia di feriti. Sul luogo accorrono Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni e Palmiro Togliatti. Le rappresentanze dei lavoratori provenienti da ogni parte del Paese partecipano ai funerali delle vittime insieme ai vertici nazionali di PCI, PSI e CGIL. Risarciti i familiari delle vittime.

Il 9 gennaio 1950, a Modena, si tengono proteste contro i licenziamenti ingiustificati alle Fonderie Riunite, come testimoniano le immagini dell'epoca. Si tratta di una vertenza sindacale, una delle tante che hanno segnato la storia del nostro Paese. Quel giorno nella città emiliana i lavoratori del complesso siderurgico (nella foto 1) di proprietà di Adolfo Orsi, titolare anche dell’industria automobilistica Maserati, un fascista che, anche in quel periodo, si distinse per livore antioperaio e per la volontà di non riconoscere i diritti sindacali dei lavoratori e le richieste di miglioramento della loro vita in fabbrica e fuori, dopo il licenziamento di 200 operai su 800 e una serrata padronale di 40 giorni, si avvicinano ai cancelli nell’intento di riprendere il lavoro. Segue immediata una carica della polizia, mentre gli operai vengono mitragliati con fuoco incrociato da altri reparti appostati al di là dei cancelli dello stabilimento. Tuttavia, in questo frangente, il bilancio è tragico: sei scioperanti perdono la vita a causa dei colpi d’arma da fuoco esplosi dalle forze dell'ordine, intervenute per impedire l'occupazione della fabbrica. Le vittime sono Angelo Appiani, un meccanico ed ex partigiano di 30 anni; Renzo Bersani, un operaio metallurgico di 21 anni; Arturo Chiappelli, un spazzino disoccupato di 43 anni; Ennio Garagnani, un carrettiere di Gaggio di 21 anni; Roberto Rovatti, un fonditore di 36 anni; e Arturo Malagoli, un operaio ed ex partigiano di 21 anni.

Sei morti e circa 200 i feriti, ma il numero è incerto perché molti rinunciarono a farsi medicare in ospedale per paura di essere denunciati. La città è in stato di shock, ma nel pomeriggio i sindacati e i partiti di sinistra continuano a tenere il loro comizio. In Piazza Roma, circondata da forze dell’ordine, prendono la parola il senatore socialista Alcide Malagugini, Sergio Rossi della Camera del Lavoro e Attilio Trebbi rappresentante della Fiom.

In tutto il Paese si organizzano proteste e scioperi generali, e anche in Parlamento si solleva una voce di indignazione. Il 31 gennaio, la deputata modenese Gina Borellini - Medaglia d’Oro al Valor Militare, una delle 19 donne italiane decorate con la massima

onorificenza per il loro coraggio durante la Resistenza - manifesta il suo sdegno in modo plateale. Con grande fatica, a causa della sua amputazione (era priva della gamba sinistra amputata a seguito delle ferite riportate in combattimento contro la brigata nera Pappalardo. Ferita, per non intralciare la lotta dei compagni rifiuta i soccorsi e da sola riesce a frenare la copiosa emorragia e, traendo coraggio dal pensiero dei propri figli, si sottrae alle ricerche nemiche raggiungendo l’ospedale di Carpi), si alza dal suo scranno e, accusando «in quel banco siedono degli assassini», si dirige verso i banchi del governo, lanciando le foto degli operai morti in faccia al presidente del consiglio Alcide De Gasperi e al ministro dell’interno Mario Scelba (insieme nella foto 2).

A seguito della riunione straordinaria del suo esecutivo del 10 gennaio, la Cgil diffonde un comunicato di protesta vibrante. La rabbia popolare è in piena esplosione. L’Unità titolerà: «Tutta l’Italia si leva contro il nuovo eccidio! », catturando l'essenza delle tragiche vicende delle ore precedenti. «Il governo affoga nel sangue», commenta l’Avanti!. «Il mitra facile e la poltrona comoda» titola il Giornale della Sera, mentre Sandro Pertini scrive il fondo per l’Avanti! del 10 gennaio: «Ai vivi in nome dei morti. ...Cristo per opera di costoro è oggi nuovamente crocifisso, perché Cristo è nel lavoratore affamato che cade sotto il piombo del governo clericale». Non furono soltanto i giornali della sinistra a condannare, perché quella di Modena fu una visione inquietante. Sul quotidiano La Stampa prendono posizione contro l’eccidio Vittorio Gorresio e Luigi Salvatorelli. «Già sentiamo incalzanti - scrive Gorresio - le interpretazioni che ci parlano di piani di agitazioni nella provincia rossa modenese. Sono frusti argomenti che non esauriscono il problema». Anche altri giornali non si risparmiano nel condannare la situazione.

A Modena, in occasione del funerale che si svolge l'11 gennaio, a cui presero parte più di 300.000 persone (nella foto 3, il corteo funebre per le strade della città), si radunano, insieme a Palmiro Togliatti e Giuseppe Di Vittorio, affiancati da un giovane Luciano Lama, i vertici nazionali del PCI, del PSI e della CGIL. La risposta della popolazione è ferma e la partecipazione è imponente, sebbene composta, guidata rigorosamente dalle organizzazioni politiche e sindacali.

Togliatti mostra un turbamento autentico, inusitato, tanto che molti che gli sono vicini notano la sua commozione (alcuni affermano di averlo visto piangere). Un cronista d’eccezione del L’Unità, Gianni Rodari, racconta: «Le bare - scrive - erano portate a spalla da operai, ferrovieri, tranvieri e braccianti. Su ognuna di esse si leggeva un modesto cartello con il nome e l’età del caduto. Nient’altro. Dai muri della città, le fotografie dei caduti rispondevano a quei cartelli».
Dal palco intervengono il sindaco di Modena, Alfeo Corassori, e il segretario della Camera del lavoro, Arturo Galavotti. Successivamente prendono la parola Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni e, infine, Palmiro Togliatti (foto 4).

«L’eccidio di Modena pesa» – scrive il segretario della CGIL sulle colonne di Il Lavoro una settimana dopo – «e continuerà a gravare sulla vita italiana per un lungo periodo. Se De Gasperi e Scelba pensano che si tratti di un semplice “incidente”, di un fatto di cronaca destinato a essere presto dimenticato, si sbagliano. Il raccapriccio per questo atrocissimo massacro diventa sempre più intenso e inesorabile se si considera che non è un fatto isolato, accidentale. Negli ultimi due mesi, il numero dei lavoratori uccisi è salito a quattordici! È un triste primato. Non si tratta quindi di un incidente, ma di un sistema, di un metodo, di una politica.»

Un sistema, un metodo, una politica. È una pagina tragica della nostra storia, che però si chiude con una nota di speranza. Togliatti, insieme alla compagna Nilde Iotti, decide infatti di adottare – per motivi di studio – una bambina di sei anni e mezzo, Marisa Malagoli, sorella di Arturo.

«Ricordo che il giorno dell’omicidio tornavo a casa a piedi da scuola con mia sorella Renata» – racconta – «Era una giornata bella, ma fredda. Da lontano cominciammo a intuire che era successo qualcosa: c’era la polizia, e avvicinandoci alla nostra casa sentivamo le urla e il pianto di mia madre. Il giorno dopo, c'era una nebbia terribile. Fummo tutti portati in auto (e già questo era un evento, all’epoca le macchine erano una rarità) all'obitorio dell'ospedale di Modena. La scena mi è rimasta impressa: il corpo di mio fratello, il sangue ovunque, per terra e sul lenzuolo, insieme agli altri morti.»

Il processo, avviato solo contro alcuni operai che avevano preso parte alla manifestazione, dimostrerà in modo chiaro e inconfutabile l'uso affrettato delle armi da fuoco da parte della polizia, evidenziando l'assenza di giustificazioni per un intervento armato e le gravi responsabilità del prefetto e di altri funzionari di polizia. Un fatto senza precedenti in Italia vedrà la magistratura ordinare un risarcimento alle famiglie delle vittime.

«Io non c’ero - scriveva qualche tempo fa Arturo Ghinelli - semplicemente perché ero ancora nel grembo di mia madre. Sono nato sei mesi dopo, l'undici luglio. Tuttavia, ciò che accadde quella mattina di gennaio ha avuto un impatto notevole sulla mia vita. Il mio stesso nome deriva da quell’evento. Mi chiamo Arturo perché uno dei sei operai uccisi dalla polizia davanti alle Fonderie era mio zio, Arturo Malagoli, fratello di mia madre. Arturo aveva solo 21 anni, mentre mia madre ne aveva 23. Per molti anni, io sono stato identificato come “il figlio della Malagoli”. E non è finita qui. In seguito a questa tragedia familiare, Togliatti e la Iotti decisero di adottare mia zia Marisa. Così, fino a quando abitammo nella vecchia casa popolare di via Como, sul mio comodino non c’era la Madonna, ma un ritratto di mio zio, a cui aggiunsi la foto di Togliatti quando morì nel ’64. Riflettendo, credo di aver compreso perché mi sia sempre piaciuto studiare e insegnare storia. Tuttavia, non ho mai avuto il coraggio di raccontare ai miei studenti gli eventi del 9 gennaio 1950, poiché mi sento troppo coinvolto emotivamente. Una volta ho accennato: “Un mio zio è stato ucciso dalla polizia”. “Perché era un ladro? ”, mi hanno chiesto. No, mio zio non era un ladro. Era un lavoratore che lottava per il diritto al lavoro di tutti, come afferma l’articolo 1 della nostra Costituzione». Legge fondamentale di matrice repubblicana, democratica e antifascista, figlia della Resistenza e della Liberazione.

All’indomani dell’accaduto, la Prefettura di Modena emise un comunicato disgustoso in cui si attribuiva la responsabilità dei fatti ad azioni armate e aggressioni dei lavoratori alla polizia che sarebbe stata costretta a difendersi. Una versione che non poté reggere all’evidenza che, in realtà, si era trattato di un attacco premeditato e preparato dall’alto.
Al processo per i fatti di Modena fu infatti dimostrato che non c’era stata alcuna azione violenta da parte dei lavoratori, ma che polizia e carabinieri avevano usato la forza per loro propria esclusiva decisione e fu anche disposto un risarcimento dello Stato alle famiglie delle vittime.
Tuttavia, il tributo di sangue pagato dalla classe operaia fu enorme e l’aggressività padronale, fatta di intimidazioni ai sindacati, licenziamenti e repressione riprese, in Emilia e in Italia, già poche settimane dopo la strage di Modena.
Per cogliere meglio il significato della strage di Modena dobbiamo riferisci allo scenario politico in cui essa maturò: un triste periodo nella storia del Movimento operaio del nostro Paese.

Il 1° maggio 1947 dalle montagne circostanti il pianoro tra Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello, in località Portella della Ginestra (PA), alle 10:15 si comincia a sparare sui circa 2000 lavoratori e contadini, tra loro donne, bambini e anziani, lì riuniti per celebrare la Festa dei Lavoratori (prima festa dei lavoratori dell'Italia repubblicana - sotto il fascismo la festa era stata accorpata al Natale di Roma e veniva festeggiata il 21 aprile -), come si faceva in quel luogo dal 1892. Ma altre due ragioni erano a fondamento del raduno dei lavoratori agricoli: la volontà di manifestare contro il latifondismo e a favore dell'occupazione delle terre e il desiderio di festeggiare la vittoria delle sinistre raccolte nel Blocco del Popolo (unione elettorale di PCI e PSI) alle prime elezioni regionali del 20 aprile (quel giorno il Fronte Popolare, associazione della sinistra, conquistò in Sicilia 29 seggi su 90, con circa il 32% delle preferenze). Secondo le fonti ufficiali il fuoco delle armi automatiche causò 11 morti, 7 adulti e 4 bambini, e 27 feriti. In realtà i morti furono di più (6 persone, di cui 2 bambini, morirono successivamente in ospedale per le ferite riportate) e il numero dei feriti varia da 33 a 65. L’allora ministro degli interni, Mario Scelba, chiamato a rispondere su quanto accaduto a Portella della Ginestra, negò ogni movente politico.

Nel 1948 la Polizia uccide 33 lavoratori: 5 a Cerignola (BA), 3 a Pantelleria (TP), 1 ad Andria (BA), 1 a Trecenta (RO), 1 a Spino d’Adda (CR), 1 a San Martino in Rio (RE), 2 a Roma, 2 a Napoli, 1 a Taranto, 1 a Livorno, 3 a Genova, 1 a Bologna, 1 a Porto Marghera (VE), 3 a Gravina di Puglia (BA), 1 a Siena, 3 a Tricarico (MT), 1 a Dairago (MI), 1 a Pistoia, 1 a Bondeno (FE), e ne arresta quasi 15.000.
Inoltre, nel 1949, nei mesi precedenti i fatti di Modena, ci furono altri tre eccidi a: Melissa (KR), Montescaglioso (MT) e Torremaggiore (FG), in cui morirono in tutto 6 persone, braccianti e contadini impegnati nelle lotte per la riforma agraria.
In tutte queste occasioni, la polizia, dotata dal ministro Scelba anche di armi pesanti, mitragliatrice e mortaio, non esitò a sparare su dimostranti o lavoratori pacifici e inermi.





Fonte: di Sergio Castelli
Link
[]
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI
Periodico socialista fondato 1897.
[]
IL PONTE RIVISTA
Rivista di politica economica e cultura
fondata da Calamandrei
[]
BIBLION EDITORE
Biblion Edizioni, storica casa editrice.
[]
CRITICA LIBERALE - NON MOLLARE
"NON MOLLARE"
Quindicinale on line di Critica Liberale,
la voce del liberalismo progressista in Italia.





Nuova Serie
"La Rivoluzione Democratica"
1, MARZO 2017
Associazione Alleanza Giellista
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
invia a un amico
icona per chiudere
Attenzione!
Non puoi effettuare più di 10 invii al giorno.
Privacy Policy per www.rivoluzionedemocratica.it
Il sito web www.rivoluzionedemocratica.it raccoglie alcuni dati personali degli utenti che navigano sul sito web.

In accordo con l'impegno e l'attenzione che poniamo ai dati personali e in accordo agli artt. 13 e 14 del EU GDPR, www.rivoluzionedemocratica.it fornisce informazioni su modalità, finalità, ambito di comunicazione e diffusione dei dati personali e diritti degli utenti.

Titolare del trattamento dei dati personali
La Rivoluzione Democratica
Via Circondaria, 56
55045 - Firenze Italia


Email: info @rivoluzionedemocratica.it
Telefono: 3934324237

Tipi di dati acquisiti
www.rivoluzionedemocratica.it raccoglie dati degli utenti direttamente o tramite terze parti. Le tipologie di dati raccolti sono: dati tecnici di navigazione, dati di utilizzo, email, nome, cognome, numero di telefono, provincia, nazione, cap, città, indirizzo, ragione sociale, stato, cookie e altre varie tipologie di dati. Maggiori dettagli sui dati raccolti vengono forniti nelle sezioni successive di questa stessa informativa.
I dati personali sono forniti deliberatamente dall'utente tramite la compilazione di form, oppure, nel caso di dati di utilizzo, come ad esempio i dati relativi alle statistiche di navigazione, sono raccolti automaticamente navigando sulle pagine di www.rivoluzionedemocratica.it.

I dati richiesti dai form sono divisi tra obbligatori e facoltativi; su ciascun form saranno indicate distintamente le due tipologie. Nel caso in cui l'utente preferisca non comunicare dati obbligatori, www.rivoluzionedemocratica.it si riserva il diritto di non fornire il servizio. Nel caso in cui l'utente preferisca non comunicare dati facoltativi, il servizio sarà fornito ugualmente da www.rivoluzionedemocratica.it .

www.rivoluzionedemocratica.it utilizza strumenti di statistica per il tracciamento della navigazione degli utenti, l'analisi avviene tramite log. Non utilizza direttamente cookie ma può utilizzare cookie includendo servizi di terzi.

Ciascun utilizzo di cookie viene dettagliato nella Cookie Policy (https://www.rivoluzionedemocratica.it/Informativa-sui-cookies.htm) e successivamente in questa stessa informativa.
L'utente che comunichi, pubblichi, diffonda, condivida o ottenga dati personali di terzi tramite www.rivoluzionedemocratica.it si assume la completa responsabilità degli stessi. L'utente libera il titolare del sito web da qualsiasi responsabilità diretta e verso terzi, garantendo di avere il diritto alla comunicazione, pubblicazione, diffusione degli stessi. www.rivoluzionedemocratica.it non fornisce servizi a minori di 18 anni. In caso di richieste effettuate per minori deve essere il genitore, o chi detiene la patria potestà, a compilare le richieste dati.

Modalità, luoghi e tempi del trattamento dei dati acquisiti
Modalità di trattamento dei dati acquisiti
Il titolare ha progettato un sistema informatico opportuno a garantire misure di sicurezza ritenute adatte ad impedire l'accesso, la divulgazione, la modifica o la cancellazione non autorizzata di dati personali. Lo stesso sistema effettua copie giornaliere, ritenute sufficientemente adeguate in base alla importanza dei dati contenuti.

L'utente ha diritto a ottenere informazioni in merito alle misure di sicurezza adottate dal titolare per proteggere i dati.

Accessi ai dati oltre al titolare
Hanno accesso ai dati personali raccolti da www.rivoluzionedemocratica.it il personale interno (quale ad esempio amministrativo, commerciale, marketing, legale, amministratori di sistema) e/o soggetti esterni (quali ad esempio fornitori di servizi informatici terzi, webfarm, agenzie di comunicazione, fornitori di servizi complementari). Se necessario tali strutture sono nominate dal titolare responsabili del trattamento.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, l'elenco aggiornato dei responsabili del trattamento.

Comunicazione di eventuali accessi indesiderati al Garante della Privacy
Il suddetto sistema informatico è monitorato e controllato giornalmente da tecnici e sistemisti. Ciò non toglie che, anche se ritenuta possibilità remota, ci possa essere un accesso indesiderato. Nel caso in cui questo si verifichi il titolare si impegna, come da GDPR ad effettuarne comunicazione al Garante della Privacy entro i termini previsti dalla legge.

Luoghi di mantenimento dei dati acquisiti
I dati personali sono mantenuti e trattati nelle sedi operative e amministrative del titolare, nonché nelle webfarm dove risiedono i server che ospitano il sito web www.rivoluzionedemocratica.it, o sui server che ne effettuano le copie di sicurezza. I dati personali dell'utente possono risiedere in Italia, Germania e Olanda, comunque in nazioni della Comunità Europea. I dati personali dell'utente non vengono mai portati o copiati fuori dal territorio europeo.

Tempi di mantenimento dei dati acquisiti
Nel caso di dati acquisiti per fornire un servizio all'utente, (sia per un servizio acquistato che in prova) i dati vengono conservati per 24 mesi successivi al completamento del servizio. Oppure fino a quando non ne venga revocato il consenso.

Nel caso in cui il titolare fosse obbligato a conservare i dati personali in ottemperanza di un obbligo di legge o per ordine di autorità, il titolare può conservare i dati per un tempo maggiore, necessario agli obblighi.

Al termine del periodo di conservazione i dati personali saranno cancellati. Dopo il termine, non sarà più possibile accedere ai propri dati, richiederne la cancellazione e la portabilità.

Base giuridica del trattamento dei dati acquisiti
Il titolare acquisisce dati personali degli utenti nei casi sotto descritti.
Il trattamento si rende necessario:
- se l'utente ha deliberatamente accettato il trattamento per una o più finalità;
- per fornire un preventivo all'utente;
- per fornire un contratto all'utente;
- per fornire un servizio all'utente;
- perché il titolare possa adempiere ad un obbligo di legge;
- perché il titolare possa adempiere ad un compito di interesse pubblico;
- perché il titolare possa adempiere ad un esercizio di pubblici poteri;
- perché il titolare o terzi possano perseguire i propri legittimi interessi.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, chiarimenti sulla base giuridica di ciascun trattamento.

Finalità del trattamento dei dati acquisiti
I dati dell'utente sono raccolti dal titolare per le seguenti finalità:

- richiesta informazione da parte dell'utente
- richiesta informazione per servizi
- invio di aggiornamenti
- invio informazioni generiche
- richiesta di contatto da parte dei clienti, per ricevere informazioni

Eventualmente i dati possono essere trattati anche per:
contattare l'utente, statistiche, analisi dei comportamenti degli utenti e registrazione sessioni, visualizzazione contenuti e interazione di applicazioni esterne, protezione dallo spam, gestione dei pagamenti, interazione con social network, pubblicità.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, chiarimenti sulle finalità di ciascun trattamento.

Dettagli specifici sull'acquisizione e uso dei dati personali
Per contattare l'utente
Moduli di contatto
L'utente può compilare il/i moduli di contatto/richiesta informazioni, inserendo i propri dati e acconsentendo al loro uso per rispondere alle richieste di natura indicata nella intestazione del modulo.
Dati personali che potrebbero essere raccolti: CAP, città, cognome, email, indirizzo, nazione, nome, numero di telefono, provincia, ragione sociale.

Per interazione con applicazioni esterne (anche social network)
www.rivoluzionedemocratica.it include nelle sue pagine plugin e/o pulsanti per interagire con i social network e/o applicazioni esterne.
Per quanto riguarda i social network, anche se l'utente non utilizza il servizio presente sulla pagina web, è possibile che il servizio acquisisca dati di traffico.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Facebook: Pulsante "Mi piace" e widget sociali
Fornitore del servizio: Meta Platforms Ireland Limited.
Finalità del servizio: interazione con il social network Facebook
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Stati Uniti e in altri Paesi
Privacy Policy (https://www.facebook.com/privacy/policy)

Twitter: Pulsante "Tweet" e widget sociali
Fornitore del servizio: Twitter, Inc.
Finalità del servizio: interazione con il social network Twitter
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Stati Uniti
Privacy Policy (https://twitter.com/privacy)
Cookie utilizzati (https://help.twitter.com/it/rules-and-policies/twitter-cookies)
Aderente al Privacy Shield

Whatsapp: Pulsante Whatsapp e widget sociali di Whatsapp
Fornitore del servizio: se l'utente risiede nella Regione Europea, WhatsApp Ireland Limited, se l'utente risiede al di fuori della Regione Europea, i Servizi vengono forniti da WhatsApp LLC.
Finalità del servizio: servizi di interazione con Whatsapp.
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Irlanda, le informazioni potrebbero essere trasferite o trasmesse o archiviate e trattate negli Stati Uniti o in altri Paesi terzi al di fuori di quello in cui l'utente risiede.
Privacy Policy (https://www.whatsapp.com/legal/privacy-policy-eea)
Aderente al Privacy Shield

Per statistiche
Questi servizi sono utilizzati dal titolare del trattamento per analizzare il traffico effettuato dagli utenti sul sito web www.rivoluzionedemocratica.it.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Per visualizzare contenuti da siti web esterni
Questi servizi sono utilizzati per visualizzare sulle pagine del sito web contenuti esterni al sito web, con possibilità di interazione.
Anche se l'utente non utilizza il servizio presente sulla pagina web, è possibile che il servizio acquisisca dati di traffico.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Diritti dell'interessato
L'utente possiede tutti i diritti previsti dall'art. 12 del EU GDPR, il diritto di controllare, modificare e integrare (rettificare), cancellare i propri dati personali accedendo alla propria area riservata. Una volta cancellati tutti i dati, viene chiuso l'account di accesso all'area riservata.

Nello specifico ha il diritto di:
- sapere se il titolare detiene dati personali relativi all'utente (art. 15 Diritto all'accesso);
- modificare o integrare (rettificare) i dati personali inesatti o incompleti (Art. 16 Diritto di rettifica);
- richiedere la cancellazione di uno o parte dei dati personali mantenuti se sussiste uno dei motivi previsti dal GDPR (Diritto alla Cancellazione, 17);
- limitare il trattamento solo a parte dei dati personali, o revocarne completamente il consenso al trattamento, se sussiste uno dei motivi previsti dal Regolamento (Art. 18 Diritto alla limitazione del trattamento);
- ricevere copia di tutti i dati personali in possesso del titolare, in formato di uso comune organizzato, e leggibili anche da dispositivo automatico (Art. 20, Diritto alla Portabilità);
- opporsi in tutto o in parte al trattamento dei dati per finalità di marketing, ad esempio opporsi e ricevere offerte pubblicitarie (art. 21 Diritto di opposizione). Si fa presente agli utenti che possono opporsi al trattamento dei dati utilizzati per scopo pubblicitario, senza fornire alcuna motivazione;
- opporsi al trattamento dei dati in modalità automatica o meno per finalità di profilazione (c.d. Consenso).

Come un utente può esercitare i propri diritti
L'utente può esercitare i propri diritti sopra esposti comunicandone richiesta al titolare del trattamento La Rivoluzione Democratica ai seguenti recapiti: info@rivoluzionedemocratica.it; tel. 3312300680.

La richiesta di esercitare un proprio diritto non ha nessun costo. Il titolare si impegna ad evadere le richieste nel minor tempo possibile, e comunque entro un mese.

L'utente ha il diritto di proporre reclamo all'Autorità Garante per la Protezione dei dati Personali. Recapiti: garante@gpdp.it, http://www.gpdp.it (http://www.gpdp.it).

Cookie Policy
Informazioni aggiuntive sul trattamento dei dati
Difesa in giudizio
Nel caso di ricorso al tribunale per abuso da parte dell'utente nell'utilizzo di www.rivoluzionedemocratica.it o dei servizi a esso collegati, il titolare ha la facoltà di rivelare i dati personali dell'utente. È inoltre obbligato a fornire i suddetti dati su richiesta delle autorità pubbliche.

Richiesta di informative specifiche
L'utente ha diritto di richiedere a www.rivoluzionedemocratica.it informative specifiche sui servizi presenti sul sito web e/o la raccolta e l'utilizzo dei dati personali.

Raccolta dati per log di sistema e manutenzione
www.rivoluzionedemocratica.it e/o i servizi di terze parti (se presenti) possono raccogliere i dati personali dell'utente, come ad esempio l'indirizzo IP, sotto forma di log di sistema. La raccolta di questi dati è legata al funzionamento e alla manutenzione del sito web.

Informazioni non contenute in questa policy
L'utente ha diritto di richiedere in ogni momento al titolare del trattamento dei dati le informazioni aggiuntive non presenti in questa Policy riguardanti il trattamento dei dati personali. Il titolare potrà essere contattato tramite gli estremi di contatto.

Supporto per le richieste "Do Not Track"
Le richieste  "Do Not Track" non sono supportate da www.rivoluzionedemocratica.it.
L'utente è invitato a consultare le Privacy Policy dei servizi terzi sopra elencati per scoprire quali supportano questo tipo di richieste.

Modifiche a questa Privacy Policy
Il titolare ha il diritto di modificare questo documento avvisando gli utenti su questa stessa pagina oppure, se previsto, tramite i contatti di cui è in possesso. L'utente è quindi invitato a consultare periodicamente questa pagina. Per conferma sull'effettiva modifica consultare la data di ultima modifica indicata in fondo alla pagina.
Il titolare si occuperà di raccogliere nuovamente il consenso degli utenti nel caso in cui le modifiche a questo documento riguardino trattamenti di dati per i quali è necessario il consenso.

Definizioni e riferimenti legali
Dati personali (o dati, o dati dell'utente)
Sono dati personali le informazioni che identificano o rendono identificabile, direttamente o indirettamente, una persona fisica e che possono fornire informazioni sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc.

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Dati di utilizzo
Sono dati di utilizzo le informazioni che vengono raccolte in automatico durante la navigazione di www.rivoluzionedemocratica.it, sia da sito web stesso che dalle applicazioni di terzi incluse nel sito. Sono esempi di dati di utilizzo l'indirizzo IP e i dettagli del dispositivo e del browser (compresi la localizzazione geografica) che l'utente utilizza per navigare sul sito, le pagine visualizzate e la durata della permanenza dell'utente sulle singole pagine.

Utente
Il soggetto che fa uso del sito web www.rivoluzionedemocratica.it.
Coincide con l'interessato, salvo dove diversamente specificato.

Interessato
Interessato è la persona fisica al quale si riferiscono i dati personali. Quindi, se un trattamento riguarda, ad esempio, l'indirizzo, il codice fiscale, ecc. di Mario Rossi, questa persona è l'interessato (articolo 4, paragrafo 1, punto 1), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Responsabile del trattamento (o responsabile)
Responsabile è la persona fisica o giuridica al quale il titolare affida, anche all'esterno della sua struttura organizzativa, specifici e definiti compiti di gestione e controllo per suo conto del trattamento dei dati (articolo 4, paragrafo 1, punto 8), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue). Il Regolamento medesimo ha introdotto la possibilità che un responsabile possa, a sua volta e secondo determinate condizioni, designare un altro soggetto c.d. "sub-responsabile" (articolo 28, paragrafo 2).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Titolare del trattamento (o titolare)
Titolare è la persona fisica, l'autorità pubblica, l'impresa, l'ente pubblico o privato, l'associazione, ecc., che adotta le decisioni sugli scopi e sulle modalità del trattamento (articolo 4, paragrafo 1, punto 7), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

www.rivoluzionedemocratica.it (o sito web)  
Il sito web mediante il quale sono raccolti e trattati i dati personali degli utenti.

Servizio
Il servizio offerto dal sito web www.rivoluzionedemocratica.it come indicato nei relativi termini.

Comunità Europea (o UE)
Ogni riferimento relativo alla Comunità Europea si estende a tutti gli attuali stati membri dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, salvo dove diversamente specificato.

Cookie
Dati conservati all'interno del dispositivo dell'utente.

Riferimenti legali
La presente informativa è redatta sulla base di molteplici ordinamenti legislativi, inclusi gli artt. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679. Questa informativa riguarda esclusivamente www.rivoluzionedemocratica.it, dove non diversamente specificato.

Informativa privacy aggiornata il 07/10/2022 12:44
torna indietro leggi Privacy Policy per www.rivoluzionedemocratica.it
 obbligatorio
generic image refresh

cookie