"CONTROCORRENTE"
23-09-2017 - STORIE&STORIE
La settimana scorsa un amico, nonché come me ex consigliere regionale, mi ha chiesto se mi sembrava giusto che usufruissimo della pensione. La mia risposta è stata risolutamente negativa.
La prima cosa che gli ho fatto notare è che noi percepiamo un vitalizio e non una pensione. Questo non per una questione semantica ma perché esiste una profonda differenza fra i due termini. La pensione indica l´esistenza di un lavoro subordinato il vitalizio il corrispettivo per una funzione legislativa non equiparabile ad alcun lavoro e professione.
In merito alla discussione se sia giusto o meno ridurre i vitalizi non affronterò gli aspetti giuridici, che pure esistono e sono molto consistenti. Anche se ritengo che una serie di situazioni abnormi debbano essere rapidamente modificate. Così come chi utilizza i soldi pubblici per fini privati debba essere espulso senza pietà dal consesso legislativo.
I "privilegi" sono connaturati con i parlamenti e le assemblee legislative, con questi "privilegi" (compreso quello economico) è stato ed è possibile garantire la libertà dei suoi membri, , elemento essenziale in una democrazia parlamentare e nel passato allargare il perimetro delle classi che partecipano alla gestione della cosa pubblica. Non è un caso che il movimento "Cartista", uno dei primi movimenti socialisti inglesi (anni trenta del 1800) rivendicava la necessità che partecipassero alla vita parlamentare, per tutelarne gli interessi, direttamente i rappresentanti di "quel volgo disperso che voce non ha", e perché ciò potesse realizzarsi chiedeva lo stipendio per i membri del Parlamento, considerato che chi viveva di un salario non poteva abbandonare il proprio lavoro.
Se questo è l´aspetto fisiologico, non possiamo dimenticare che si è sviluppata una patologia che ha prodotto, da parte della gente comune, una repulsione nei confronti dei "privilegi". Occorre rapidamente, non solo spiegare come stanno le cose, ma soprattutto essere convincenti non con le parole ma con i comportamenti. Dietro questo posizione nei confronti dei "privilegi" si nascondono coloro che vogliono mettere il bavaglio alle Assemblee Elettive. Dice niente il vincolo di mandato?
In questo caso i comportamenti delle forze politiche di sinistra sono stati suicidi, hanno smesso di tutelare i più deboli, non difendendo il welfare, e hanno creato le condizioni perché la politica fosse sempre più esclusiva. Un sistema democratico rappresentativo non può vivere senza una partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica. Hanno inventato le primarie dipingendole come quintessenza della democrazia. In realtà sono servite a rendere più alti i costi della politica, molto più opaco il processo decisionale ed hanno distrutto completamente quel poco di tessuto connettivo che era rimasto nei partiti creando il mito dell´"uomo solo al comando" e riducendoli così a "vascelli".
Appare politicamente incomprensibile il comportamento del PD, nato secondo la vulgata comune per raccogliere la migliore tradizione della DC, del PCI e del PSI, che nella vicenda ultima dei vitalizi accetta, di fatto, la condanna di tutta la classe politica che ha governato il paese dal dopoguerra ad oggi.
Il Movimento Cinque Stelle ringrazia commosso.
La prima cosa che gli ho fatto notare è che noi percepiamo un vitalizio e non una pensione. Questo non per una questione semantica ma perché esiste una profonda differenza fra i due termini. La pensione indica l´esistenza di un lavoro subordinato il vitalizio il corrispettivo per una funzione legislativa non equiparabile ad alcun lavoro e professione.
In merito alla discussione se sia giusto o meno ridurre i vitalizi non affronterò gli aspetti giuridici, che pure esistono e sono molto consistenti. Anche se ritengo che una serie di situazioni abnormi debbano essere rapidamente modificate. Così come chi utilizza i soldi pubblici per fini privati debba essere espulso senza pietà dal consesso legislativo.
I "privilegi" sono connaturati con i parlamenti e le assemblee legislative, con questi "privilegi" (compreso quello economico) è stato ed è possibile garantire la libertà dei suoi membri, , elemento essenziale in una democrazia parlamentare e nel passato allargare il perimetro delle classi che partecipano alla gestione della cosa pubblica. Non è un caso che il movimento "Cartista", uno dei primi movimenti socialisti inglesi (anni trenta del 1800) rivendicava la necessità che partecipassero alla vita parlamentare, per tutelarne gli interessi, direttamente i rappresentanti di "quel volgo disperso che voce non ha", e perché ciò potesse realizzarsi chiedeva lo stipendio per i membri del Parlamento, considerato che chi viveva di un salario non poteva abbandonare il proprio lavoro.
Se questo è l´aspetto fisiologico, non possiamo dimenticare che si è sviluppata una patologia che ha prodotto, da parte della gente comune, una repulsione nei confronti dei "privilegi". Occorre rapidamente, non solo spiegare come stanno le cose, ma soprattutto essere convincenti non con le parole ma con i comportamenti. Dietro questo posizione nei confronti dei "privilegi" si nascondono coloro che vogliono mettere il bavaglio alle Assemblee Elettive. Dice niente il vincolo di mandato?
In questo caso i comportamenti delle forze politiche di sinistra sono stati suicidi, hanno smesso di tutelare i più deboli, non difendendo il welfare, e hanno creato le condizioni perché la politica fosse sempre più esclusiva. Un sistema democratico rappresentativo non può vivere senza una partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica. Hanno inventato le primarie dipingendole come quintessenza della democrazia. In realtà sono servite a rendere più alti i costi della politica, molto più opaco il processo decisionale ed hanno distrutto completamente quel poco di tessuto connettivo che era rimasto nei partiti creando il mito dell´"uomo solo al comando" e riducendoli così a "vascelli".
Appare politicamente incomprensibile il comportamento del PD, nato secondo la vulgata comune per raccogliere la migliore tradizione della DC, del PCI e del PSI, che nella vicenda ultima dei vitalizi accetta, di fatto, la condanna di tutta la classe politica che ha governato il paese dal dopoguerra ad oggi.
Il Movimento Cinque Stelle ringrazia commosso.
Fonte: di ENNO GHIANDELLI