"I PADRONI DEL VAPORE"
23-07-2019 - CRONACHE SOCIALISTE
Ci perdonerà Ernesto Rossi se, per titolare questo articolo, abbiamo attinto ad una sua celebre opera, ma l’occasione ci è parsa troppo ghiotta.
Nei mesi scorsi il governo giallo-verde – “carioca”, se vogliamo essere un po’ più esotici - ha iniziato un lungo braccio di ferro con i Comuni dell’area geotermica, comprendente le province di Siena, Pisa e Grosseto, a causa di discutibili provvedimenti sulle energie rinnovabili. Provvedimenti che il “governo del cambiamento” intendeva attuare in piena contraddizione con alcune delle storiche promesse del M5S e in evidente controtendenza con un’opinione pubblica, non solo nazionale, che dalla piccola attivista svedese Greta Thunberg fino al recente impegno per un pianeta plastic-free ha sospinto il tema della salvaguardia dell’ambiente al centro grande movimento popolare, soprattutto giovanile.
Nel nostro paese il Mise, nonostante le richieste d’incontro e le manifestazioni pubbliche da parte della cittadinanza e delle istituzioni locali, ha ritenuto inopportuno, per mesi, aprire un tavolo di confronto coi sindaci dell’area geotermica mantenendo fermo il proprio irragionevole proposito: cancellare la geotermia dall’elenco delle energie rinnovabili e, conseguentemente, tagliare gli incentivi vitali al suo sviluppo. Un taglio che, qualora si fosse verificato, avrebbe aperto un serio problema sociale viste le numerose attività presenti attorno al sistema geotermico, grazie al quale sopravvivono imprese, famiglie, lavoratori. Operai e tecnici ai quali, sicuramente, il salario minimo proposto da Di Maio non servirebbe a niente se dovessero trovarsi privi di occupazione…
Innanzi alla sordità del Governo, la Giunta Regionale Toscana ha approvato una mozione per richiedere una modifica del decreto Fer1 e il ripristino degli incentivi alla geotermia. Tutto ciò nonostante lo scontro, in Giunta, con l’ottusità veterocomunista di Sì-Toscana e le strampalate affermazioni dell’ex M5S (ora Gruppo misto-Tpt) pienamente convinta che «è un bene che non ci siano incentivi per la geotermia, che non può essere inserita nelle fonti veramente rinnovabili come il sole, il vento e le onde marine».
La Toscana, come sottolineato dal Governatore Rossi, è il cuore della produzione geotermoelettrica italiana, con una potenza installata di quasi 900 megawatt. Per mandare avanti il sistema e renderlo sempre più efficiente e competitivo gli incentivi governativi sono, però, necessari: «L’industria geotermica – ha scritto Rossi - è infatti legata ad alti costi di investimento, tali che senza incentivi non potrebbero più essere supportati, col risultato di produrre nell’economia toscana legata al settore un inesorabile declino, con la perdita di oltre 3000 posti di lavoro tra diretti ed indiretti, nonché con un danno anche di carattere ambientale in quanto non vi sarebbero più investimenti per lo sviluppo ma solo una gestione ordinaria degli impianti fino al loro esaurimento». Insomma, investire è conditio sine qua non per innovare e crescere.
Secondo le notizie circolate negli ultimi giorni, anche sulla stampa, il sottosegretario Davide Crippa ha comunicato l’interesse del Governo ad impegnarsi per reintrodurre nel decreto Fer2, entro il 2019, gli incentivi alla geotermia riconoscendola, dunque, «fonte rinnovabile». Certamente si è perso tempo prezioso, ma si è giunti all’annuncio di propositi soddisfacenti. Adesso bisogna passare velocemente dalle parole ai fatti.
Fonte: di MIRCO BIANCHI