"IL FICO DELLA CAMERA"
25-04-2018 - AGORA´
Dopo tanti anni è sorto un Fico alla Camera e getta la sua ombra su tutto: è l´ombra della demagogia. Quella demagogia che ha contrassegnato il programma politico del M5S e che ha caratterizzato anche le prime uscite di Roberto Fico, neoeletto presidente della Camera, ad esempio quando durante l´apertura di Montecitorio alla cittadinanza si è limitato a ricordare una cosa implicita e, cioè, che lui rappresenta le istituzioni. Sarebbe come se, ogni S. Messa, il parroco ricordasse ai fedeli che rappresenta la Chiesa! Forse l´onorevole Fico avrebbe fatto meglio a rammentare ai presenti il senso della nostra Costituzione, che quest´anno festeggia 70 anni, oppure il delicato funzionamento di quei meccanismi che regolano la vita dello Stato. Ma si sa, la demagogia fa molta più presa dell´educazione civica e, allora, perché non farsi fotografare – coi reporter chiaramente preavvertiti per l´occasione – all´arrivo in treno oppure seduto su un autobus, col sorriso da napoletano furbo, come se la terza carica dello Stato si stesse recando a lavoro al pari di un cittadino qualunque? Il Presidente della Camera, però, non è e non potrà mai essere un cittadino qualsiasi, né viaggiando coi mezzi pubblici né rinunciando all´indennità di carica: egli è un rappresentante delle istituzioni; è, appunto, la terza carica dello Stato e ogni attacco, fisico o verbale, alla sua persona è un attacco allo Stato stesso. Cosa sarebbe accaduto se, malauguratamente, la scorta dell´onorevole Fico si fosse trovata ad intervenire, magari armi in pugno, su un autobus affollato? Meglio che ciò non sia accaduto. È bene sottolineare, tuttavia, come in mancanza di idee e di cultura politica – nonché di senso di responsabilità – le attuali classi dirigenti ricerchino consenso giocando a chi la spara più grossa, precipuamente rivolgendosi alla pancia dei cittadini e pizzicando con vigoria una delle corde per loro più sensibili: le retribuzioni parlamentari. E allora ecco che si propongono tagli di stipendi, blocco dei vitalizi e chi più ne ha più ne metta, come se ciò bastasse a far funzionare meglio lo Stato e a ridare un senso alla politica in questo Paese. Non è così. L´Italia necessita di proposte serie, di idee, di riforme valide che avvicinino il cittadino allo Stato e lo facciano sentire parte di esso, tutelato e non vessato. Il "pauperismo istituzionale" ora di moda non serve a niente, anzi scredita la natura stessa della politica poiché, tra le altre cose, viene dimenticato il senso della retribuzione del servizio come incentivo per il rappresentante delle istituzioni a lavorare nel miglior modo possibile in quanto il suo compito consiste nel far funzionare bene le cose affinché la collettività possa goderne. E ciò vale anche per il presidente Fico poiché, per far funzionare bene un´istituzione delicata come il Parlamento, tutto deve essere pienamente efficiente.
Forse siamo troppo pessimisti, ma crediamo che il Fico sorto alla Camera non darà frutti.
Fonte: di MIRCO BIANCHI