"IL MOVIMENTO COMUNITA' "
19-04-2020 - IL SOCIALISMO NEL MONDO
Simbolo del Movimento Comunitá
Adriano Olivetti
La storia del Movimento Comunitá (MC) (1) é strettamente legata a quella del suo ideatore e fondatore, l'ing. Adriano Olivetti (1901-1960), imprenditore nel settore del materiale per uffici, conosciuto in tutto il mondo per le macchine da scrivere prodotte dalla sua azienda di Ivrea.
Il suo pensiero, influenzato dalle riflessioni politiche di Piero Gobetti, Carlo Rosselli e Altiero Spinelli, dal cristianesimo e dal socialismo fabiano, egli lo espose in maniera organica nella sua opera, pensata e scritta durante il suo esilio in Svizzera (1944-45), intitolata L'ordine politico delle comunitá. In essa, caratterizzata da un intreccio indissolubile tra tensione ideale, principi etici e concretezza delle soluzioni, si propugnava un modello di repubblica federale basato sulle comunitá locali.
L'opera, inizialmente diffusa in una cerchia ristretta di uomini della Resistenza, trovo' un pubblico piú largo quando fu pubblicata, in seconda edizione, dalla rivista politico-culturale Comunitá, pubblicata dalle Edizioni di Comunitá, entrambe fondate dall' Olivetti (2).
Dopo una breve esperienza nel PSIUP e nel PCS (3), nel giugno 1947, assieme a un gruppo di intelllettuali, come Geno Pampaloni, Tullio Tulli e Renzo Zorzi, Olivetti diede vita al Movimento Comunitá, che si proponeva di incidere nel dibattito politico soprattutto sui temi dell'organizzazione dei centri amministrativi e sulla selezione e formazione della classe dirigente, con lo scopo finale di realizzare lo Stato federale delle comunitá, ispirato ai valori di libertá ed uguaglianza propri della visione socialdemocratica della societá.
Il MC si radico' rapidamente a Ivrea, dove arrivo' a 2000 iscritti, nel Canavese e in genere in Piemonte, mentre piú lenta fu la sua penetrazione in altre parti d'Italia.
Un'efficiente organizzazione la raggiunse nel 1949, con l'elezione del massimo organo deliberativo del MC, il Comitato Centrale delle Comunitá (CCC), che a sua volta eleggeva la Direzione Politica Esecutiva (DPE) (4). Nello stesso anno aderirono al MC il sociologo Franco Ferrarotti e l'europeista Umberto Serafini, entrambi docenti universitari.
All'approssimarsi delle elezioni politiche del 7 giugno 1953, che si sarebbero tenute con la nuova legge elettorale, voluta dai partiti della maggioranza centrista governativa (5), definita legge-truffa (6), approvata dopo un lungo e tormentato iter parlamentare, vari partiti dovettero registrare dei contraccolpi al loro interno.
In particolare una parte della sinistra del PSDI (Codignola, Calamandrei) si scisse e costituí il „Movimento di Azione Socialista Giustizia e Libertá“ e la stessa cosa fece la sinistra del PRI (Parri), che formo' l'“Unione di Rinascita Repubblicana“.
Le due formazioni decisero poi di mettersi assieme formando un cartello elettorale, detto Unitá Popolare (7), avente principalmente lo scopo di presentarsi alle elezioni, onde cercare di impedire che scattasse la legge-truffa.
Anche il Movimento Comunitá, che intanto si era dotato di un articolato programma politico, in cui si definiva antifascista, democratico, repubblicano, federalista, cristiano e laico, socialista e personalista, si dimostro' molto sensibile alla tematica della salvaguardia della giovane democrazia italiana, che la nuova legge sembrava insidiare, e decise di aderire al cartello di Unitá Popolare, seguita, poco dopo, dal Partito dei Contadini (8).
In base all'accordo, le tre formazioni alla Camera si sarebbero presentate sotto il simbolo di UP; per il Senato esse stipularono un patto di desistenza, per il quale in ogni collegio si sarebbe presentato solo il candidato di una sola delle tre, cioé di quella che avesse avuto il candidato con piú possibilitá di essere eletto.
Per MC si presento' Adriano Olivetti nei soli collegi di Ivrea, Torino Centro e Biella, sotto il simbolo della Casa editrice olivettiana, giá utilizzato in alcune elezioni locali nel 1951, che era costituito da un'artistica cornice ovale con dentro una campana sormontata da un nastro recante la scritta Humana Civilitas. Una campana, nelle intenzioni del MC, che sarebbe stata prontamente suonata per difendere i valori della civiltá umana, i deboli e i perseguitati.
Olivetti ottenne complessivamente 41.185 voti, insufficienti per conquistare un seggio senatoriale, ma soddisfacenti come contributo per non far scattare il meccanismo della legge-truffa.
In ogni caso, il MC si avviava ormai a diventare un vero e proprio partito, tanto che in seguito non venne piú consentita la „doppia appartenenza“, ammessa agli inizi del movimento. Inoltre esso si doto'di un organismo piú snello della Direzione Politica Esecutiva e cioé di un Giunta Esecutiva, di cui entrarono a far parte Adriano Olivetti, Geno Pampaloni e Rigo Innocenti.
L'esperienza operativa accumulata e il rafforzamento organizzativo del movimento trovarono il loro banco di prova nelle elezioni amministrative del 1956, considerate anche una specie di sondaggio in funzione delle elezioni politiche del 1958.
Dopo il fallimento di un tentativo di creare un cartello elettorale fra tutte le forze della cosiddetta „sinistra democratica“ (MC, UP, PRI, PR, PSd'Az), i comunitari decisero di presentarsi da soli, con il loro simbolo.
I risultati furono piú che soddisfacenti per il MC. I comunitari conquistarono la maggioranza in 32 comuni ed elessero consiglieri in altri 27. Ad Ivrea il MC ottenne il 54,8 % e 18 cosiglieri su 30, fra cui Olivetti, che divenne sindaco della sua cittá (9). Al Consiglio Provinciale di Torino furono eletti Virgilio De Benedetti e Adolfo Ronco, mentre in quello comunale fu eletto Olivetti, che pero' lascio'il posto a Maria Luisa Addario-Sironi.
Il „rapporto segreto“ di Krusciov al XX congresso del PCUS e la conseguente demolizione del mito di Stalin, l'incontro fra Nenni e Saragat a Pralognan (29-8-1956), la dichiarazione di decadenza del Patto di unitá d'azione fra PSI e PCI (5-10-1956) e poi i fatti di Polonia e d'Ungheria sembrarono riaccendere le speranze per una imminente riunifcazione socialista che superasse la scissione del 1947 e le successice.
In questo clima si inserí anche il MC che nomino' un suo apposito osservatore, Massimo Fichera, per seguire il processo unitario, intanto facilitato anche dall'avvento alla segreteria del PSDI di Matteo Matteotti, convinto fautore dell'unificazione socialista, col quale una delegazione del MC (Olivetti, Serafini, Fichera) prese contatto per un'eventuale fusione/confluenza del MC nel PSDI, nella prospettiva della generale fusione con le altre forze socialiste e particolarmente col PSI. Ma quando l'accordo pareva ormai definito, le vicende interne del PSDI, che portarono alle dimissioni di Matteotti e poi alla sua sostituzione alla segreteria col saragattiano Mario Tanassi, fecero naufragare il progetto concordato e, piú in generale, la prospettiva di fusione PSI-PSDI.
Il MC si ritrovo' cosí, senza piú la prospettiva unitaria socialista, per cui aveva profuso il massimo impegno, a doversi preparare per le ormai imminenti elezioni politiche del 25 maggio 1958.
Come giá era accaduto per l'accordo col PSI e col PSDi, fallito, per una serie di incomprensioni, anche il tentativo di presentarsi assieme a repubblicani e radicali, i comunitari decisero alfine di presentarsi assieme al Partito dei Contadini e al Partito Sardo d'Azione, con un accordo tra forze autonomistiche, popolari, federaliste e democratiche (10), in un cartello elettorale denominato Comunitá della Cultura, degli Operai e dei Contadini d'Italia, con un simbolo comprendente quelli dei tre partiti contraenti, piú un quarto disegno rappresentante una fabbrica.
I risultati furono tutta'altro che esaltanti: la coalizione ottenne alla Camere appena 173.227 voti (0,59 %) e un solo deputato: Adriano Olivetti; mentre al Senato conseguí 142.897 voti (0,55 %) e non ebbe alcun eletto.
Il proficuo dialogo che sembrava essersi aperto con il secondo governo Fanfani, si concluse, poco prima delle dimissioni del governo stesso, con la nomina (9-1-1959) di Olivetti a vicepresidente esecutivo dell'UNRRA-Casa (11).
L'avvento del successivo governo di centro-destra presieduto da Antonio Segni, con la conseguente riduzione dei suoi spazi politici, la recente delusione per i risultati elettorali e la rimozione/giubilazione di Olivetti dai vertici della sua azienda, a causa delle ingenti spese a sostegno dell'idea comunitaria, furono le concause di una profonda crisi del MC.
Geno Pampaloni si dimise da segretario dell'Esecutivo del partito e venne sostituito da Rigo Innocenti; venne anche reintrodotta la possibilitá della doppia iscrizione (12); il movimento opto' per il ritorno all'attivitá culturale e progettuale; lo stesso Olivetti, ufficialmente per l'incompatibilitá col suo ruolo nella giunta consultiva dell'INA-Casa, ma soprattutto per le delusioni subite dal mondo della politica attiva, rassegno' le dimissioni da deputato, che divennero esecutive il 5 novembre 1959. Il 12 successivo gli subentro' il prof. Franco Ferrarotti, che si iscrisse, come giá Olivetti, al Gruppo misto.
La morte prematura di Olivetti, avvenuta il 27 febbraio 1960, accelero' la fine dell'impegno politico del MC, che alle elezioni amministrative del 6 novembre 1960, riuscí ancora a presentare liste in 50 comuni, conquistandone 28 ed eleggendo in 20 di essi consiglieri di minoranza.
Nel gennaio 1961 il Comitato Centrale delle Comunitá (CCC) decise di cessare l'impegno diretto nella lotta politica ed indirizzo' i suoi aderenti a confluire in forze politiche dell'area democratica e socialista; decise, infine, di tornare all'attivitá culturale e ideologica delle origini, promuovendo, a questo scopo, la costituzione di una fondazione intitolata ad Adriano Olivetti.
Il CCC si riuní un'ultima volta il 10 settembre 1961 per approvare lo Statuto della Fondazione.
Il deputato Ferrarotti l'8 marzo 1962 passo' al Gruppo parlamentare del Partito Socialista Democratico Italiano, ma senza aderire al partito e rinunciando a ripresentarsi alle politiche del 1963.
Il Movimento Comunitá, cosí legato al pensiero e all'azione del suo fondatore, era destinato a scomparire assieme a lui, tuttavia lasciando un ricco patrimonio di idee, aventi diritto di piena cittadinanza nel bagaglio ideale e culturale del socialismo italiano.
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- Su di essa fondamentale Giuseppe Iglieri Storia del Movimento Comunitá Edizioni Comunitá, 2019.
- La rivista, fondata e diretta da Adriano Olvetti apparve per la prima volta, come mensile, nel marzo del 1946. Nel 1949 divenne organo del Movimento Comunitá.
- Nel 1945 Olivetti si iscrisse al partito socialista, dove rimase per un paio d'anni, partecipando ai lavori dell'Istituto di Studi Socialisti diretto da Massimo Severo Giannini, dove si occupo' in particolare delle autonomie locali. Ebbe rapporti con Pertini, Nenni, Saragat, Romita, Basso e Silone. Successivamente aderí al Partito Cristiano Sociale di Gerardo Bruni, che lascio' nel maggio 1947.
- La prima fu composta da Adriano Olivetti, Lodovico Belgioioso, Geno Pampaloni, Giorgio Trossarelli, Tullio Tulli, Renzo Zorzi.
- DC, PSDI, PRI, PLI.
- La nuova legge elettorale per la Camera rappresentava una forte svolta in senso maggioritario, poiché al partito, o alla coalizione di partiti, che avessero riportato il 50 % dei voti + 1 sarebbe andato il 65 % dei seggi. L'unica coalizione allora possibile era quella centrista, in quanto non era assolutamente ipotizzabile una coalizione tra le opposizioni di sinistra (PCI e PSI) e quelle di destra (MSI e PNM). Al Senato rimase in vigore la vecchia legge uninominale maggioritaria, con ripartizione dei seggi su base regionale. La „legge-truffa“ sará abrogata nel 1954.
- Successivamente UP diventerá un partito unico.
- Il Partito dei Contadini, di cui era leader Alessandro Scotti (1889-1974) deputato alla Costituente e nella 1° legislatura repubblicana, era sorto dopo la prima guerra mondiale. Nel 1963 confluirá nel PRI.
- Tuttavia il 10-1-1958 si dimise e gli subentro' Umberto Rossi.
- L'accordo sará giuridicamente perfezionato il 13-3-1958.
- L'UNRRA-Casa era un'organizzazione, facente parte dell'ONU, per la ricostruzione post-bellica in Italia e per l'aiuto ai senzatetto.
- Al MC e a un partito dello spazio politico compreso tra PCI e DC.
Fonte: di FERDINANDO LEONZIO