"LA CRISI MATURA" di Paolo Bagnoli
17-02-2018 - EDITORIALE
E´ inutile girare intorno al problema e cercare di non vederne l´evidenza: la campagna elettorale in corso ci dice chiaramente che la crisi della democrazia italiana ha subito un´ulteriore maturazione. Ciò non può che destare una viva preoccupazione. Sulle sue ragioni dovute allo scadere della seconda Repubblica nel leaderismo di celluloide - che ha ridotto il fare politico a una mera questione di immagine- nel populismo e nella demagogia propinata a dosi industriali più volte noi, e non solo, ci siamo soffermati. Ora siamo arrivati a una specie di condensa che ingessa un sistema disarticolantesi nelle sue varie componenti. Non crediamo che tutto ciò avvenga per l´esplodere della questione immigrazione che genera, non essendo gestita come si dovrebbe, un gelido e pericoloso vento di destra sempre più impetuoso. Esso dà la spallata a un complesso d´insieme più fragile e più difficilmente governabile rispetto al passato. Alla fine, però, si riduce quasi a un tragico pretesto. Basti pensare che molti dei problemi da affrontare su tale fronte dipendono dal protocollo di Dublino che legittima i paesi europei a non praticare accoglienza alcuna; esso, quindi, va necessariamente cambiato. Nessuna delle forze che si contendono i voti per le elezioni, però, tratta la questione. Esiste il problema, tutti lo denunciano perché oramai è diventato il primo di una larga questione sociale che ci investe - e che non è pensabile di risolvere solo in termini di ordine pubblico - ma nessuna forza avanza una soluzione. Dublino non esiste proprio; non è paradossale: è tragico!
La campagna elettorale testimonia, ancora una volta, come nella democrazia italiana non ci sia più la gente. E non solo perché latita quella passione che una volta portava le persone a mobilitarsi nell´incontro con altri per cercare di convincerli che la loro scelta era la più giusta e rispondente alle esigenze del Paese. Oramai il cosiddetto dibattito tra le parti si è ridotto a un miserevole battibecco che si consuma nel corpo a corpo tra i dirigenti delle varie formazioni ognuna delle quali, peraltro, parla e straparla proponendo di tutto, non importa se irreale, pur di attrarre dei consensi. E´ il cicaleccio altisonante di una classe politica inesistente. In tale debolezza si alimenta la rinascita di una destra dura e pura, di un´invocazione all´ordine, di disprezzo verso il Parlamento e la funzione parlamentare bistrattata fino a ritenerla, come fanno i 5Stelle, solo un´emanazione della piattaforma Rousseau; i parlamentari quali dipendente della ditta Casaleggio.
Crediamo che anche i sondaggi vadano letti in tal senso. La gente vota di pancia indipendentemente dal roteare sopra la loro testa di infuocati messaggi. Politicamente i 5Stelle sono veramente poca e modesta cosa e colui che li conduce nella battaglia, Luigi Di Maio, brilla per opacità; la qualità dei candidati appare assai discutibile; il vuoto di classe dirigente - come ci dimostra il caso di Roma - urla se stesso: eppure, a vedere dai sondaggi, sono il primo partito nelle preferenze degli italiani. Ciò significa che votarli significa dare un calcio al sistema e mandare tutti gli altri a casa. Poi si vedrà. Infatti vedremo cosa diranno le urne, ma se già prima del voto se ne prospetta un altro a breve giro di mesi vuol dire che la malattia è grave e che la seconda Repubblica si avvia alla chiusura senza essere nemmeno iniziata nonostante la ultraventennale transizione.
Il fatto che dopo il referendum sulla Costituzione si sia preferita la continuità e non si sia, allora, dato vita a quel governo del Presidente che avrebbe quasi sicuramente potuto darci una legge elettorale decente, è stato un motivo di maturazione della crisi. Se nessuno otterrà la forza per governare o si andrà a un governo di coalizione, oppure a quello del Presidente oppure sarà gioco forza rivotare; certo che, per qualunque ipotesi. occorrono delle idee. Al momento non se ne vedono. Vuol dire che il malato non ha la percezione della patologia che lo affligge.
L´Accademia della Crusca, tempio tutore della lingua italiana, è già sull´avviso per arricchire i significati del lessico nazionale. Infatti, ora, alla parola "falso" dovrà aggiungere: aggettivo specificativo dei bonifici 5Stelle. Pirgopolinice |