"NON SOLO MEMORIA" di Paolo Bagnoli
21-01-2018 - EDITORIALE
Alla notizia della nomina di Liliana Segre a senatrice a vita abbiamo gioito. Abbiamo sentito l´orgoglio della Repubblica. E abbiamo pure registrato, con piacere, come tutta l´Italia civile abbia vissuto un identico sentimento. Il presidente Sergio Mattarella ha compiuto una scelta che, prima ancora del Senato, onora la Repubblica: i valori che le sono strettamente connessi. E´ evidente che tale nomina, avvenuta a pochi giorni dalla celebrazione della Gionata della Memoria, si vesta di ampi significativi richiami, ma crediamo che il riportare il tutto al tema della "memoria" finisca per circoscrivere il valore di una scelta. Essa, tramite la vicenda dolorosa di Liliana Segre, denota la forza connotativa della Repubblica in un momento storico che registra non solo lo sbiadirsi dei fondamenti antifascisti su cui si basa la nostra democrazia, ma anche il riapparire sulla scena pubblica di inquietanti presenze ben più estese di quanto si sarebbe potuto immaginare. E con ciò il diffondersi di una razzistica intolleranza che prende lo spunto dalla questione del fenomeno migratorio per generare un clima di odio e di esigenza di ordine dai tratti discriminatori che fanno della questione etnica la loro ragione di fondamento.
Si tratta di un fenomeno praticamente presente in larga parte dell´Europa; una spinta violenta verso l´uscita da una civiltà di tolleranza e di cittadinanza che le insufficienze dell´Europa stessa non giustificano in nessun modo. In parallelo, e di pari passo, cresce l´antisemitismo che è il morbo mai sconfitto dalle viscere della nostra civiltà oramai, quasi quotidianamente, attivo in vari modi e diversificate forme. Un fenomeno, quello dell´antisemitismo, pervadente e pericoloso al pari di tutti i morbi persistenti nell´essere malato dell´umanità nonostante tutto quanto la Storia –ahimè, una Storia che non passa – ci abbia insegnato e tragicamente consegnato.
La nomina di Liliana Segre a senatrice a vita cosytituisce anche una forte risposta a tutto ciò e riaccende la memoria della Repubblica ricordandone i valori più forti e profondi, quelli che danno ragione dell´Italia quale paese civile, libero e democratico. Nel corso di tutti questi anni la signora Segre ha esercito un forte impegno di pedagogia civile; la sua presenza nel Senato personifica non solo di una vicenda cui la Repubblica rende omaggio e onore, ma del come l´Italia, nell´essere repubblicana, non intenda annacquare quanto testimonia la vita di Liliana Segre. Con lei, in Senato, entrano anche tutti coloro che, avendo vissuto il suo stesso dramma, non sono tornati a casa, ingoiati dalla barbarie sistemica e assassina di un´umanità che, in grande parte, aveva perso il senso di se stessa.
La decisione di Sergio Mattarella riaccende con forza una memoria del presente a ricordo di un passato di cui dobbiamo essere pienamente coscienti guardando a un futuro basato sull´uomo e sul suo insopprimibile valore in quanto non solo individuo, ma mondo morale.
Fuori di ogni retorica dobbiamo essere fieri di questa bella pagina della nostra Repubblica.
La rima è addirittura baciata: Attilio Fontana, razza padana! Pirgopolinice |