"ALLA CONQUISTA DEI...POSTI"
25-09-2023 - AGORA'
Non si tratta di un titolo inventato all'impronta per denotare la fame di occupare posti che l'attuale maggioranza mostra in continuazione, né di uno copiato a qualche giornale che racconta una verità diversa da quella che la stampa, le televisioni e le radio mainstream ci danno in pasto quotidianamente.
È il titolo di un articolo dell'Avanti! del 28 settembre 1923. Buon sangue non mente.
Questa sguaiata occupazione del potere mi pare l'unica cosa che questo governo ha fatto in quest'anno, Né intendo fare una facile polemica sulla propaganda che è stata fatta su tutta una serie di argomenti che poi passato il primo momento di rilucenza (che non era merito del Governo in carica) si sono mostrati di tutt'altro segno, come sta accadendo per l'economia. Né è comprensibile che un Primo Ministro che per dieci anni ha fatto l'opposizione, [che adesso governa non perché abbia più voti dell'opposizione ma perché una scellerata legge elettorale (uno dei tanti regali del Sen. Matteo Renzi) gli ha permesso di avere più seggi in Parlamento] accusi chi non la pensa come lei di non fare gli interessi dell'Italia (frase abusata che di per sé non significa niente, ma che di solito serve a coprire gli insuccessi).
Oramai è certificato: la politica adottata dal Governo sui migranti è stata un fallimento. Lo ha dichiarato la stessa Presidente del Consiglio. In questa vicenda quello che colpisce è la narrazione che viene fatta da gran parte della stampa dei rapporti con l'Europa. Il problema è molto semplice, in Europa esiste un accordo fra gli stati che prevede che il paese di primo ingresso si faccia carico della gestione del migrante. Questo comporta che fra le varie operazioni sia prevista quella del prelievo delle impronte digitali e la loro trasmissione ad un centro europeo dove vengono utilizzate per verificare se un migrante fa domanda di asilo in paesi diversi. Cosa accade in Italia? A molti migranti non vengono prese le impronte per cui scientemente si crea un “esercito” di fantasmi dei quali una certa parte, forse, raggiunge il paese desiderato e fa domanda di primo asilo. Gran parte di queste persone rimangono in Italia. Uomini e donne che non sono nessuno pronti a delinquere o a lavorare per pochi soldi, certo che il salario minimo, per gli imprenditori che utilizzano questa mano d'opera, sarebbe un grave danno. La vicenda ha radici lontane che risalgono al 1990 (Governo Andreotti IV), ma c'è una cosa strana, nel 2013 “Dublino” (dal nome della città dove si siglò il primo accordo) viene rinegoziato e va tutto bene, con un piccolo particolare, il governo è guidato da Berlusconi (IV), la Lega Nord fa parte del Governo, fra i Ministri ci sono addirittura l'uomo “forte” della Lega Umberto Bossi e l'On. Meloni. Nessuno contesta l'accordo, né Matteo Salvini obbietta alcunché. Dopo c'è Dublino III (Governo Letta), ma riguarda solamente il problema dei minori. Solo dopo alcuni anni Meloni e Salvini aprono il tema dell'immigrazione con i telegiornali berlusconiani e i giornali di centro che battono la grancassa su questo argomento cercando di far ricadere la responsabilità sul PD. Il M5S è a favore del blocco dell'immigrazione, chi non ricorda i decreti del Conte I? Gli slogan che accompagnano questa iniziativa sono tutti tesi a mostrare i muscoli contro questa povera gente.
Da qualche anno la situazione è cambiata, l'Africa con le sue carestie, i suoi colpi di stato e la crisi che la sta colpendo ha cambiato in profondità il senso della emigrazione africana, siamo in presenza di una “migrazione biblica”. La risposta di Meloni e Salvini continua ad essere quella di sempre. Le risposte sono tragicomiche si va dal pattugliamento della Marina Militare del Mar Mediterraneo alla promozione di un fantomatico “Piano Mattei” per creare le condizioni, in Africa, affinché i migranti non vengano in Europa. Il Governo non ha la più pallida idea di dove mettere le mani. Ha ragione il Presidente della Repubblica i trattati di Dublino vanno cambiati, furono pensati per altri numeri e non sono in grado di reggere l'urto di questa marea montante di persone. Un consiglio spassionato alla Presidente del Consiglio, prima di affidarsi alle soluzioni del Ministro, dott. Matteo Piantedosi, quello che da Prefetto di Roma non intervenne quando la CGIL fu assaltata dai fascisti, si confronti con il Prof. Franco Cardini, non un pericoloso “comunista”, ma uno che ha un trascorso politico simile al suo e che potrebbe darle qualche buon consiglio su questa materia.
Certo con gli alleati europei della Presidente del Consiglio (Polonia e Ungheria) appare difficile intraprendere un processo di revisione di Dublino che porti ad una riallocazione in Europa dei migranti di fronte ad una situazion italiana che altrimenti rischia di rimanere senza soluzione.
L'altro aspetto mostra come la scarsa capacità di governo di questa maggioranza sia data dalla questione del MES, la risibile giustificazione del Ministro Giancarlo Giorgetti, che non viene approvato perché in Parlamento non c'è una maggioranza disposta a votarlo, si commenta da sola.
Diciamo subito una cosa le modifiche al MES non rimettono in discussione il nucleo del dispositivo originario, si riferiscono soltanto al fatto che gli strumenti di salvaguardia possono essere utilizzati anche per eventuali crisi bancarie. Nessun obbligo ad utilizzarlo, è una scelta dei singoli stati attivare o meno questi strumenti.
La battaglia condotta da Fratelli d'Italia contro il MES appare ridicola, non solo si mostra di non conoscere i problemi, ma come fa la Presidente del Consiglio ad usare questa terminologia quando da Ministro della Repubblica approvò questo trattato trasmettendolo alle Camere e poi, come parlamentare lo votò?
Lo stesso vale con il famoso bonus del 110%. E' vero è costato molto, ci sono state truffe e si tratta di una legge scritta male. Però come si fa a dire queste cose quando non più di un anno fa l'On. Giorgia Meloni, nel sito del suo partito sosteneva. “Pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie”. L'On. Matteo Salvini non era da meno e intervistato da una radio (RTL 102,5) ha detto testualmente: "No, Giorgetti dice che non basta il superbonus. Ovvio che non basta, però è fondamentale andare avanti sulla via del superbonus per aiutare gli italiani e un settore come l'edilizia".
Un po' di decenza non guasterebbe. L'On. Meloni non è un underdog, ma una donna che ha partecipato alla vita politica italiana da protagonista. Oltre al mazziniano slogan, che in Giuseppe Mazzini aveva il significato opposto a quello che gli attribuisce la Presidente del Consiglio, Dio, patria e famiglia, non c'è niente di buono prodotto da questo Governo. Se non la riproposizione del il vecchio adagio andreottiamo “tiriamo a campare”.
È il titolo di un articolo dell'Avanti! del 28 settembre 1923. Buon sangue non mente.
Questa sguaiata occupazione del potere mi pare l'unica cosa che questo governo ha fatto in quest'anno, Né intendo fare una facile polemica sulla propaganda che è stata fatta su tutta una serie di argomenti che poi passato il primo momento di rilucenza (che non era merito del Governo in carica) si sono mostrati di tutt'altro segno, come sta accadendo per l'economia. Né è comprensibile che un Primo Ministro che per dieci anni ha fatto l'opposizione, [che adesso governa non perché abbia più voti dell'opposizione ma perché una scellerata legge elettorale (uno dei tanti regali del Sen. Matteo Renzi) gli ha permesso di avere più seggi in Parlamento] accusi chi non la pensa come lei di non fare gli interessi dell'Italia (frase abusata che di per sé non significa niente, ma che di solito serve a coprire gli insuccessi).
Oramai è certificato: la politica adottata dal Governo sui migranti è stata un fallimento. Lo ha dichiarato la stessa Presidente del Consiglio. In questa vicenda quello che colpisce è la narrazione che viene fatta da gran parte della stampa dei rapporti con l'Europa. Il problema è molto semplice, in Europa esiste un accordo fra gli stati che prevede che il paese di primo ingresso si faccia carico della gestione del migrante. Questo comporta che fra le varie operazioni sia prevista quella del prelievo delle impronte digitali e la loro trasmissione ad un centro europeo dove vengono utilizzate per verificare se un migrante fa domanda di asilo in paesi diversi. Cosa accade in Italia? A molti migranti non vengono prese le impronte per cui scientemente si crea un “esercito” di fantasmi dei quali una certa parte, forse, raggiunge il paese desiderato e fa domanda di primo asilo. Gran parte di queste persone rimangono in Italia. Uomini e donne che non sono nessuno pronti a delinquere o a lavorare per pochi soldi, certo che il salario minimo, per gli imprenditori che utilizzano questa mano d'opera, sarebbe un grave danno. La vicenda ha radici lontane che risalgono al 1990 (Governo Andreotti IV), ma c'è una cosa strana, nel 2013 “Dublino” (dal nome della città dove si siglò il primo accordo) viene rinegoziato e va tutto bene, con un piccolo particolare, il governo è guidato da Berlusconi (IV), la Lega Nord fa parte del Governo, fra i Ministri ci sono addirittura l'uomo “forte” della Lega Umberto Bossi e l'On. Meloni. Nessuno contesta l'accordo, né Matteo Salvini obbietta alcunché. Dopo c'è Dublino III (Governo Letta), ma riguarda solamente il problema dei minori. Solo dopo alcuni anni Meloni e Salvini aprono il tema dell'immigrazione con i telegiornali berlusconiani e i giornali di centro che battono la grancassa su questo argomento cercando di far ricadere la responsabilità sul PD. Il M5S è a favore del blocco dell'immigrazione, chi non ricorda i decreti del Conte I? Gli slogan che accompagnano questa iniziativa sono tutti tesi a mostrare i muscoli contro questa povera gente.
Da qualche anno la situazione è cambiata, l'Africa con le sue carestie, i suoi colpi di stato e la crisi che la sta colpendo ha cambiato in profondità il senso della emigrazione africana, siamo in presenza di una “migrazione biblica”. La risposta di Meloni e Salvini continua ad essere quella di sempre. Le risposte sono tragicomiche si va dal pattugliamento della Marina Militare del Mar Mediterraneo alla promozione di un fantomatico “Piano Mattei” per creare le condizioni, in Africa, affinché i migranti non vengano in Europa. Il Governo non ha la più pallida idea di dove mettere le mani. Ha ragione il Presidente della Repubblica i trattati di Dublino vanno cambiati, furono pensati per altri numeri e non sono in grado di reggere l'urto di questa marea montante di persone. Un consiglio spassionato alla Presidente del Consiglio, prima di affidarsi alle soluzioni del Ministro, dott. Matteo Piantedosi, quello che da Prefetto di Roma non intervenne quando la CGIL fu assaltata dai fascisti, si confronti con il Prof. Franco Cardini, non un pericoloso “comunista”, ma uno che ha un trascorso politico simile al suo e che potrebbe darle qualche buon consiglio su questa materia.
Certo con gli alleati europei della Presidente del Consiglio (Polonia e Ungheria) appare difficile intraprendere un processo di revisione di Dublino che porti ad una riallocazione in Europa dei migranti di fronte ad una situazion italiana che altrimenti rischia di rimanere senza soluzione.
L'altro aspetto mostra come la scarsa capacità di governo di questa maggioranza sia data dalla questione del MES, la risibile giustificazione del Ministro Giancarlo Giorgetti, che non viene approvato perché in Parlamento non c'è una maggioranza disposta a votarlo, si commenta da sola.
Diciamo subito una cosa le modifiche al MES non rimettono in discussione il nucleo del dispositivo originario, si riferiscono soltanto al fatto che gli strumenti di salvaguardia possono essere utilizzati anche per eventuali crisi bancarie. Nessun obbligo ad utilizzarlo, è una scelta dei singoli stati attivare o meno questi strumenti.
La battaglia condotta da Fratelli d'Italia contro il MES appare ridicola, non solo si mostra di non conoscere i problemi, ma come fa la Presidente del Consiglio ad usare questa terminologia quando da Ministro della Repubblica approvò questo trattato trasmettendolo alle Camere e poi, come parlamentare lo votò?
Lo stesso vale con il famoso bonus del 110%. E' vero è costato molto, ci sono state truffe e si tratta di una legge scritta male. Però come si fa a dire queste cose quando non più di un anno fa l'On. Giorgia Meloni, nel sito del suo partito sosteneva. “Pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie”. L'On. Matteo Salvini non era da meno e intervistato da una radio (RTL 102,5) ha detto testualmente: "No, Giorgetti dice che non basta il superbonus. Ovvio che non basta, però è fondamentale andare avanti sulla via del superbonus per aiutare gli italiani e un settore come l'edilizia".
Un po' di decenza non guasterebbe. L'On. Meloni non è un underdog, ma una donna che ha partecipato alla vita politica italiana da protagonista. Oltre al mazziniano slogan, che in Giuseppe Mazzini aveva il significato opposto a quello che gli attribuisce la Presidente del Consiglio, Dio, patria e famiglia, non c'è niente di buono prodotto da questo Governo. Se non la riproposizione del il vecchio adagio andreottiamo “tiriamo a campare”.
Fonte: di Enno Ghiandelli