ATTENZIONE ALLEANZA GIELLISTA
24-06-2021 - LA REDAZIONE
Sul numero 087 di NonMollare quindicinale post-azionista [07 giugno 2021] pag.17,
l'amico Enzo Marzo ci ha dedicato le seguenti righe.
"POSTILLA - Enzo Marzo
Qualche tempo fa, noi della Fondazione di Critica liberale ci sforzammo di avanzare ”UNA PROPOSTA PER UNO “SPAZIO LIBERO” per tutte le Associazioni Culturali, Fondazioni e Istituti dell'area liberalsocialista, liberale e democratica.
Scrivemmo che l'invito era «trasmesso a tutte le organizzazioni, fondazioni, gruppi, associazioni, giornali, siti online, case editrici, con prevalenti interessi politico-culturali che si inscrivono in un'area liberale, azionista, liberalsocialista, socialista liberale, democratica, repubblicana e laica». Ovviamente a sinistra. Per assemblare una componente di una sinistra plurale al posto di un più che pluridecennale vuoto raccapricciante. La proposta ricevette scarsi consensi. Ma noi siamo capoccioni e l'idea è sempre rimasta sul tavolo. La si può leggere, con un nostro “manifesto”, sul sito [https://critlib.it/1146-2/#more-1146].
Anche noi non avevamo in mente la costruzione di una forza politica, bensì di creare un luogo aperto dove discutere e riproporre una cultura laica e democratica che riportasse nello spazio pubblico un pensiero, la cui invisibilità – riteniamo – è tra le prime cause del disastro politico e sociale del nostro paese. Avevamo sì un programma ambizioso che consideravamo doveroso, ma anche un fine più limitato, ristretto alla costruzione di una rete organizzativa con lo scopo di aiutarci vicendevolmente soprattutto nella comunicazione delle nostre idee. Almeno come primo passo. E non toccando assolutamente l'autonomia di ciascuno.
È quindi con soddisfazione che abbiamo letto il programma di Alleanza giellista. E i suoi proponimenti generali, che sono i nostri. Oggi ci sono “liberali” dappertutto, dal neosalviniano Pera al neofascista Crosetto, dal rivoluzionario-liberale Berlusconi ai liberal-trasformisti radicali; i socialisti militano in quasi tutti i partiti di destra e di centro ma il loro contributo si limita al solo rimpianto per il fu Craxi. Ma il socialismo non è mai stato né di destra né di centro. Per non parlare degli improvvisati signor Nessuno della palude di Centro, più che altro avventurieri senza valori, né programmi, che vanno là dove li porta il potere e, non sapendo come definirsi, si dicono liberalsocialisti. Che va tanto di moda. Nel frattempo, da trenta anni i nostri “maestri” sono
deformati e demonizzati dalle ”cattedre” e dalla stampa del regime del momento, sono trasformati in caricature atte a incrementare la crassa ignoranza della storia e del pensiero politico non solo italiano ma anche europeo.
I risultati sono visibili. Vi farà sorridere: la malinconica analisi della Alleanza Giellina, la troviamo persino ottimista e al di qua della linea di irreversibilità della crisi italiana. Ma non potendo tradire la promessa del “Nonmollare”, al di là di ogni ragionevolezza, siamo “condannati” a una tessitura continua, senza chiuderci ognuno nel proprio orticello autoreferenziale e senza cedere alla tentazione, sempre presente nella nostra area, di spaccare il capello in quattro e di cercare i dissensi più che le cose che ci uniscono. La sinistra liberale è con voi, speriamo che altri si uniscano."
Scrivemmo che l'invito era «trasmesso a tutte le organizzazioni, fondazioni, gruppi, associazioni, giornali, siti online, case editrici, con prevalenti interessi politico-culturali che si inscrivono in un'area liberale, azionista, liberalsocialista, socialista liberale, democratica, repubblicana e laica». Ovviamente a sinistra. Per assemblare una componente di una sinistra plurale al posto di un più che pluridecennale vuoto raccapricciante. La proposta ricevette scarsi consensi. Ma noi siamo capoccioni e l'idea è sempre rimasta sul tavolo. La si può leggere, con un nostro “manifesto”, sul sito [https://critlib.it/1146-2/#more-1146].
Anche noi non avevamo in mente la costruzione di una forza politica, bensì di creare un luogo aperto dove discutere e riproporre una cultura laica e democratica che riportasse nello spazio pubblico un pensiero, la cui invisibilità – riteniamo – è tra le prime cause del disastro politico e sociale del nostro paese. Avevamo sì un programma ambizioso che consideravamo doveroso, ma anche un fine più limitato, ristretto alla costruzione di una rete organizzativa con lo scopo di aiutarci vicendevolmente soprattutto nella comunicazione delle nostre idee. Almeno come primo passo. E non toccando assolutamente l'autonomia di ciascuno.
È quindi con soddisfazione che abbiamo letto il programma di Alleanza giellista. E i suoi proponimenti generali, che sono i nostri. Oggi ci sono “liberali” dappertutto, dal neosalviniano Pera al neofascista Crosetto, dal rivoluzionario-liberale Berlusconi ai liberal-trasformisti radicali; i socialisti militano in quasi tutti i partiti di destra e di centro ma il loro contributo si limita al solo rimpianto per il fu Craxi. Ma il socialismo non è mai stato né di destra né di centro. Per non parlare degli improvvisati signor Nessuno della palude di Centro, più che altro avventurieri senza valori, né programmi, che vanno là dove li porta il potere e, non sapendo come definirsi, si dicono liberalsocialisti. Che va tanto di moda. Nel frattempo, da trenta anni i nostri “maestri” sono
deformati e demonizzati dalle ”cattedre” e dalla stampa del regime del momento, sono trasformati in caricature atte a incrementare la crassa ignoranza della storia e del pensiero politico non solo italiano ma anche europeo.
I risultati sono visibili. Vi farà sorridere: la malinconica analisi della Alleanza Giellina, la troviamo persino ottimista e al di qua della linea di irreversibilità della crisi italiana. Ma non potendo tradire la promessa del “Nonmollare”, al di là di ogni ragionevolezza, siamo “condannati” a una tessitura continua, senza chiuderci ognuno nel proprio orticello autoreferenziale e senza cedere alla tentazione, sempre presente nella nostra area, di spaccare il capello in quattro e di cercare i dissensi più che le cose che ci uniscono. La sinistra liberale è con voi, speriamo che altri si uniscano."
Ringraziamo Marzo per le sue parole e siamo contenti di poter condividere i nostri scopi con gli amici di Fondazione Critica Liberale come parimenti lo sono loro nei nostri confronti.
p.b.
Fonte: *
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