L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELLA SFERA POLITICA
22-07-2024 - STORIE&STORIE
La celere evoluzione tecnologica e la crescente accettazione da parte dell'opinione pubblica alla quale si assiste sta comportando l'emergere dell'intelligenza artificiale come realtà di primo piano.
L'intelligenza artificiale riveste un ruolo di spicco sia nella ricerca e nello sviluppo tecnologico contemporaneo sia nello sviluppo di sistemi capaci di emulare alcune delle funzioni cognitive tipiche della mente umana. La possibilità dell'intelligenza artificiale di riprodurre l'intelligenza umana porta con sé alcune sfide a cui rispondere ovvero la validazione delle fonti, la possibile manipolazione e/o distorsione delle informazioni per condizionare l'orientamento e le azioni dei cittadini. Tra l'altro a riguardo di quest'ultimo aspetto gli studi dimostrano come le persone tendano ad attribuire maggiore fiducia alle notizie generate dall'intelligenza artificiale, indipendentemente dall'effettiva precisione o veridicità dei contenuti.
Esistono poi ulteriori impatti nella sfera politica da parte dell'intelligenza artificiale: l'influenza sui processi decisionali, sui processi legislativi, la redazione delle politiche pubbliche, le dinamiche relative ai processi politici e elettorali.
Secondo una indagine condotta nel 2021 dal Center for the governance of change dell'Ie University oltre la metà degli italiani intervistati (il 59%) si dichiara propenso all'idea di sostituire onorevoli a ministri con un pc, affidando così la guida del Paese ad un algoritmo. Tale risultato riflette il crescente distaccamento fra partiti e società civile, la crescente polarizzazione politica, la mancanza di fiducia nella classe politica e nelle istituzioni e l'eccessiva fiducia riposta, al contrario, nell'efficacia dell'intelligenza artificiale, giudicata come uno strumento capace di guidare decisioni e politiche in modo imparziale. In realtà l'intelligenza artificiale di per sé non è affatto improntata alla neutralità essendo basata su dati di addestramento, i quali possono riflettere pregiudizi o diseguaglianze. Pertanto nel procedimento di formazione e sviluppo dell'ia occorre prestare particolare cautela.
La suddetta visione dell'ia come possibile leader e decision maker apre una riflessione sul processo di partecipazione politica. In un clima in cui la politica è percepita distante vi è l'urgenza di intensificare i rapporti e le relazioni con il bacino elettorale e di opinione. D'altronde l'engagement civico, la partecipazione attiva dei cittadini nella governance contribuisce alla vitalità delle istituzioni democratiche e alla promozione di standard qualitativi elevati all'interno del sistema democratico. Il coinvolgimento dei cittadini, una più ampia partecipazione politica che garantisca una rappresentanza autentica e inclusiva, una approfondita comprensione e consapevolezza della questione politiche ha infatti impatti positivi sulla qualità intrinseca della democrazia. Certo per incentivare le esperienze di aggregazione civica bisognerebbe rivedere il paradigma tradizionale della partecipazione politica, inserendo a pieno titolo i cittadini negli affari della politica. Affinché l'ia possa contribuire al rafforzamento e non allo sgretolamento o al compromesso dei principi democratici, la strada da intraprendere è quella della consapevolezza delle sfide associate all'integrazione dell'ia con la sfera politica. Appare necessario un dialogo sempre aperto e una normativa per un uso etico e consapevole delle nuove tecnologie.
Fonte: di Loredana Nuzzolese