23 Novembre 2024

"LINDA MALNATI"

Noi donne eravamo in ginocchio, il socialismo ci ha rialzate e ci ha assegnato un posto nella vita civile (Linda Malnati)

Fra le pioniere del socialismo italiano [1], fra coloro che seppero infondere nelle masse femminili, e non solo, la coscienza dei loro diritti e l'anelito al loro riscatto sociale ed umano, un posto di rilievo spetta a Linda Malnati. Essa, con impegno e coerenza, seppe calare le sue idee politiche nella concretezza dell'azione, nei vari campi in cui si trovó ad operare: insegnamento, sindacalismo, femminismo, giornalismo, assistenza sociale, pacifismo: una donna eccezionale al servizio costante della libertá e della giustizia sociale.
Linda Malnati nacque a Milano il 19 agosto 1855 da Giacomo e Carolina Pedrioli. La Milano in cui crebbe e si formó era una citta all'avanguardia del pensiero progressista italiano di allora, la cittá patriottica e democratica delle Cinque Giornate [2]: vi circolavano l'illuminismo di Cesare Beccaria, apprezzato autore del saggio Dei delitti e delle pene, il liberalismo cattolico di Alessandro Manzoni, autore dell'immortale romanzo I Promessi Sposi, il romanticismo del poeta Giovanni Berchet, espresso nella Lettera semiseria di Grisostomo e del pittore Francesco Hayez, autore del celebre dipinto Il Bacio, il repubblicanesimo federalista del politico e filosofo Carlo Cattaneo.
Un'influenza piú diretta e specifica su Linda la ebbero probabilmente le femministe d'avanguardia Laura Solera Mantegazza (1813-1873), infermiera [3] e filantropa, fondatrice dell'Istituto di Maternitá Pio e di una Scuola di Professione Femminile; Alessandrina Massini Ravizza (1845-1915), impegnata in numerose iniziative filantropiche e fra le fondatrici dell'Unione Femminile Nazionale; Anna Maria Mozzoni (1837-1920), giornalista e attivista per la emancipazione della donna in Italia.
Con tale retroterra culturale fu del tutto naturale per Linda, che intanto aveva conseguito il diploma di maestra, aderire al movimento democratico milanese, per poi fare il passo successivo verso il nascente partito socialista, cui si iscriverá nel 1894.
Giustizia sociale ed emancipazione femminile da allora divennero gli scopi della sua vita.

Nel 1875 fu assunta come maestra dal Comune di Milano, mentre andava intensificando il suo impegno per l'organizzazione delle lavoratrici e per l'emancipazione delle donne. L'insegnamento fu da lei vissuto con passione e dedizione, poiché considerava l'educazione culturale anche come strumento di emancipazione delle classi lavoratrici e delle ragazze in particolare.
Nel 1891, assieme ad Anna Kuliscioff e a un'altra maestra socialista sua intima amica, Carlotta Clerici [4], riuscí a costituire una Federazione Femminile all'interno della Camera del Lavoro di Milano. Due anni dopo fu tra i fondatori, sempre all'interno del sindacato, della Sezione Maestre e Maestri, del cui direttivo entró a far parte, assieme alla Clerici. Nello stesso anno entró anche nella Commissione Esecutiva della Camera del Lavoro; si interessó anche dell'organizzazione di mondine, tessitrici, pellicciaie, cartaie, impiegate, lavoratrici nel settore chimico e farmaceutico.
Ancora nello stesso periodo ridiede nuovo vigore alla Lega per la tutela degli interessi femminili [5], di cui nel 1896 assunse la presidenza.
Nonostante questa intensa attivitá politico-sindacale, riuscí ad essere autrice di testi scolastici [6] e a scrivere per vari giornali [7], a tenere comizi e conferenze su tematiche socialiste e femministe e a far parte del Consiglio Direttivo della Societá Umanitaria [8], battendosi in tutte le sedi per la paritá di genere, a cominciare da quella salariale, per il diritto di voto e per la riforma della scuola.
Fu accanto alle operaie nei moti milanesi del 1898, scoppiati in seguito all'aumento del prezzo del pane, e si oppose alla dura repressione di Bava Beccaris. I moti si conclusero con migliaia di arrestati, fra cui spiccavano i nomi dei piú famosi capi socialisti: Anna Kuliscioff, Filippo Turati, Costantino Lazzari. La stessa Malnati venne deferita al Consiglio Provinciale, con l'accusa di aver svolto propaganda politica fra i suoi allievi e sospesa per tre mesi:
Ventitré anni e mezzo di onorato servizio – la scrupolosa cura di non portare le mie idee politico-sociali nel sereno ambito della scuola non valsero a salvarmi dalla condanna pel delitto di pensare a modo mio, fuori di scuola.


Nel 1903 organizzó, assieme a Carlotta Clerici, il 1° congresso nazionale delle maestre elementari e nel 1909 entró nel direttivo dell'Unione nazionale magistrale. La sua battaglia per l'istruzione, ritenuta leva importante per il riscatto sociale, si indirizzó anche agli asili, perché le loro competenze fossero trasferite dalle Opere Pie allo Stato, cioé dal campo della beneficenza a quello dell'istruzione laica. Con queste finalitá, appoggió con entusiasmo il progetto dell'Universitá popolare milanese, del cui direttivo fece parte.
Assai rilevante fu anche il suo impegno in campo assistenziale, svolto all'insegna di un costante volontariato. Ricordiamo la sua lotta insieme con Ersilia Bronzini-Majno nel Comitato contro la tratta delle bianche e la sua collaborazione con l'Asilo Mariuccia, diretto dalla stessa Majno, segnalando molte ragazze bisognose di essere ricoverate nell’Istituto [9]. Fu anche consigliera dell'orfanatrofio Le stelline, di cui fu direttrice nel 1914-1920 e fu fondatrice dell'Istituzione Casa e Famiglia per le orfane. Collaboró con la filantropa Alessandrina Ravizza in favore dell'infanzia abbandonata. Dopo la morte della Ravizza (1915) contribuí a tenere aperta la Casa di lavoro della Societá Umanitaria.

Costante, coerente e ininterrotta fu la lotta della Malnati per ottenere il suffragio femminile.
Sul finire dell'Ottocento si era formato in Italia un nucleo di donne attive sia nel nascente femminismo che nel movimento socialista, alla testa del quale stavano le socialiste milanesi, guidate da Linda Malnati e operanti nella Lega per la tutela degli interessi femminili. Esse, giá nel 1897, rivolsero una petizione al vertice socialista per l'organizzazione di un gruppo autonomo femminile nel partito. Intanto la Malnati e la Clerici continuavano ad operare all'interno del Comitato Pro Voto milanese[10], a fianco delle femministe non socialiste, cosa che le attiró critiche da parte del PSI, allora ancorato su posizioni intransigenti [11]. A Milano l'11 febbraio 1906 uscí un numero unico, curato dalla Malnati, dall'eloquente titolo Pro Suffragio Universale.

Fu proprio nel 1906 che la Malnati, affiancata da Angelica Balabanoff, ottenne che, parallelamente al congresso nazionale socialista di quell'anno (Roma, 7-10 ottobre 1906) si svolgesse un convegno nazionale femminile.
Dal convegno, che raccolse 150 adesioni, scaturí un Comitato Femminile e la richiesta di poter avere un periodico ufficialmente espressione delle donne socialiste.
I convegni femminili continuarono a fiancheggiare i successivi congressi del PSI, ma del giornale si ricominció a parlare solo nel 1910, quando scese in campo l'autorevole condirettrice della prima rivista socialista Critica Sociale Anna Kuliscioff, la dottora dei poveri.
Anna, fino a quel momento, era stata allineata alla posizione tradizionale del socialismo europeo, teorizzata dal prestigioso leader socialista tedesco August Bebel (1840-1913), autore del celebre saggio La Donna e il Socialismo, secondo cui la liberazione della donna si sarebbe ottenuta assieme al riscatto dell'intero proletariato, cioé col socialismo. Ne era corollario la diffidenza nei confronti delle organizzazioni femministe borghesi [12].
Ma quando, all'approssimarsi dell'esame della proposta di una nuova legge elettorale, detta del suffragio universale, sostenuta dal governo Giolitti, il PSI non mostró molto impegno per la concessione del voto anche alle donne, la Kuliscioff promosse la costituzione della Lega socialista per il suffragio femminile, che si batté energicamente per il voto alle donne, con in testa sempre il combattivo Gruppo Femminile Socialista di Milano, che il 1° maggio 1911 cosí concluse un appello alle lavoratrici:

Ora, a noi donne, come minorenni o deficienti, é negata la scheda, l'arme forse piú poderosa che potremmo brandire a difesa dei nostri interessi di sfruttate, di oppresse, di schiacciate dalla servitú economica e domestica. Non date ascolto a chi ripete che noi siamo ignoranti, incapaci ed impreparate alla vita politica. Anche la maggioranza dei lavoratori è incapace ed impreparata, ma con l’esercizio viene acquistando la coscienza; e la scheda diventa strumento di emancipazione in mano di un proletariato che ne apprezzi il valore.

Il 14° congresso del PSI (Modena, 15-18 ottobre 1911), sensibilizzato soprattutto da Argentina Altobelli e da Linda Malnati, approvó una mozione presentata da Anna Kulicioff, in cui, fra l'altro, si diceva: Il Partito Socialista proclama, anche per le donne lavoratrici, i cui interessi riconosce uguali a quelli del proletariato maschile, il dovere di partecipare alle lotte politiche e il diritto al suffragio politico e amministrativo; e s'impegna a propugnarlo, chiamando le donne lavoratrici – le maggiori vittime del regime capitalistico – a combattere, accanto al proletarito maschile, per la difesa comune della loro vita, dei loro diritti, della loro discendenza.
Il congresso deliberó pure la creazione, addossandosene l'onere finanziario, di un periodico di propaganda socialista per la donna. Esso apparve, per la prima volta, col titolo La Difesa delle Lavoratrici, il 7 gennaio 2012. Ne era direttrice Anna Kuliscioff. Fra le fondatrici Linda Malnati [13].



Il giornale, in vista dell'imminente discussione alla Camera del disegno di legge sulla riforma elettorale, si lanció subito nella battaglia per l'inserimento a pieno titolo, fra gli aventi diritto al voto, dei sei milioni di donne italiane, di cui molte inserite nel mondo del lavoro, come operaie, contadine, impiegate, insegnanti, commercianti. Fu tutto inutile, perché tutto era giá deciso: la questione fu rinviata… al 1946.
La legge 30 giugno 1912, cosiddetta del suffragio universale, di universale aveva solo il nome, poiché lasciava fuori le donne [14]. Di conseguenza continuarono le manifestazioni femministe e in particolare quelle delle socialiste, nel Paese e dalle colonne del loro giornale [15]. Sorse anche l'Unione Nazionale Femminile Socialista.
Il quindicinale [16], mantenendosi nelle posizioni socialiste tradizionali, si occupava ovviamente delle tematiche piú sentite dalle donne socialiste: rivendicazione delle otto ore lavorative, paritá di salario a paritá di lavoro, disciplina del lavoro a domicilio, sostegno alle emigranti, tutela della maternitá e dell'infanzia [17], lotta per la pace e per il diritto di voto.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale (28-7.1914), l'Italia si dichiaro' neutrale (2-8-1914), ma ben presto si aprí nel Paese e nel Parlamento un vivace dibattito fra coloro che ritenevano necessario l'intervento dell'Italia a fianco delle potenze dell'Intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia) per motivi diversi (irredentistici , democratici, rivoluzionari o addirittura imperialistici) e quelli che si battevano per mantenerne la neutralitá.
Il Partito Socialista, che alla fine rimarrá il solo a opporsi alla guerra “imperialista”, si schieró con coerenza, fino alla fine, per il mantenimento della neutralitá e contro quella che il Papa Benedetto XV definirá inutile strage. Linda Malnati, fervente pacifista, accogliendo l'appello di Clara Zetkin [18] guerra alla guerra, si schieró su quest'ultima posizione.
Nell'agosto 1914, promosso dalla nota stilista socialista Rosa Genoni, sorse a Milano il Comitato pro-umanitá, che si proponeva anche la formazione di una lega per la neutralitá, a cui prontamente la Malnati aderí, assieme ad altre personalitá progressiste [19], e che intanto mise in piedi una struttura di soccorso per i rimpatriati, in particolare per i bambini. Accanto all'attivitá assistenziale non mancó quella di propaganda in sostegno della campagna pacifista.
La Malnati seppe esprimere con grande efficacia la sua incrollabile ostilitá alla guerra in un articolo pubblicato sul numero del 16 agosto 1914 de La Difesa delle Lavoratrici, Intitolato

L'avvenire che sogniamo
E’ ben diverso da quello sognato dai retori del militarismo, l’avvenire che aspetta e che deve prepararsi l’uomo nuovo. Al posto degli eserciti composti da automi in divisa e affastellati in caserme che non sono no, scuole di patriottismo e di moralità, sorgano le falangi di operai intelligenti e liberi, che devono dissodare i terreni incolti e renderli produttivi alla collettività, asciugar paludi e maremme, fabbricare istrumenti di lavoro, edificare case popolari, scuole per gli analfabeti, sanatori per gli infermi. Al posto dei brillanti ufficiali subentri la forte legione dei pensatori, degli scienziati, dei filosofi e degli economisti che si dedichino allo sviluppo della civiltà in ogni ambiente sociale; degli insegnanti che diffondano tra le masse l’istruzione popolare e professionale, degli artisti e dei poeti che mantengano alto il nome e l’onore dell’arte italiana e la rendano educativa; degli scrittori onesti che bandiscano la verità e stigmatizzano il male, la violenza e l’ingiustizia da qualunque parte esse vengano. E le immense caserme diventino locali ove si possano fare frequenti esposizioni atte a dimostrare che una sola marcia è bello sognare: quella del progresso in ogni suo ramo, industriale, commerciale, artistico ed educativo.
E allora anche noi ameremo di amore infinito ed operoso la patria nostra, perchè sarà il regno del lavoro e la madre giusta per tutti i suoi figli; e perchè il rispetto per lei ci obbligherà a rispettare anche la patria degli altri.


Com'é noto, le pressioni degli interventisti ebbero la meglio sulla volontá pacifista della maggioranza del popolo italiano e l'Italia, il 24 maggio 1915, entró in guerra a fianco dell'Intesa. La Malnati, rimasta sempre fedele alla sua vocazione umanitaria e alle sue idee socialiste, durante la guerra svolse un'intensa attivitá nell'assistenza civile, in un apposito ufficio istituito dalla giunta Caldara [20], per soccorrere le famiglie dei richiamati e dei profughi.
Finita la guerra, per ragioni di salute, assieme alla sua intima amica e compagna di lotta politica Carlotta Clerici, si ritiró a Blevio, sulla riva orientale del lago di Como, dove morí il 22 ottobre 1921.
Emilio Caldara la commemoró con queste parole:

Il magnifico prisma, dalle varie faccettature, che insieme riassume e distingue le opere di Linda Malnati, irradia sempre luce socialista. Maestra, letterata, oratrice, combattente nelle lotte politiche, amministratrice; fattrice costante di opere buone, organizzatrice classista e suscitatrice di benefiche iniziative borghesi, Linda Malnati fu sempre socialista nel senso più alto e più puro.



[1] Anna Kuliscioff, Angelica Balabanoff, Argentina Altobelli, Maria Giudice, Carlotta Clerici, Maria Gioia, etc.
[2] Le Cinque Giornate di Milano avevano avuto luogo dal 18 al 22 marzo 1848.
[3] In tale veste assisté anche Giuseppe Garibaldi.
[4] Carlotta Clerici (1851-1924), maestra, nel 1892 aderí al partito socialista. Fu anche attiva femminista e si impegnó in numerose opere sociali. Fu pacifista convinta e redattrice de La difesa delle lavoratrici.
[5] La lega era stata fondata nel 1881 da Anna Maria Mozzoni.
[6] Fra di essi ricordiamo La refezione scolastica, Cento letterine ad uso delle classi elementari e Lezioni e racconti: libro di lettura per la classe terza elementare.
[7] La scuola popolare, L'Italia femminile, l'Avanti!, La difesa delle lavoratrici. Fra l'altro diresse, assieme alla torinese Emilia Mariani, la rivista Vita femminile.
[8] Istituto filantropico fondato nel 1893 dal ricco imprenditore Prospero Moisé Loria. Vi collaborarono, fra gli altri, Emilio Caldara, Filippo Turati, Maria Montessori, Arturo Toscanini.
[9] La fondazione Asilo Mariuccia è un'istituzione aconfessionale fondata a Milano da Ersilia Bronzini, moglie dell'avv. socialista Luigi Majno, in memoria della figlia Maria (Mariuccia), morta di difterite nel 1901, a 13 anni, sorta per aiutare ragazze in difficoltá.
[10] Il Comitato era stato fondato dalla Malnati assieme ad Anna Maria Mozzoni. Sará formato anche un comitato di coordinamento nazionale.
[11] In seguito le due dovettero lasciare la Lega per ottemperare alle direttive del partito, cui erano fedelissime.
[12] Il pensiero della Kuliscioff in merito trovasi espresso nel testo della brillante conferenza da lei tenuta nel Circolo filologico di Milano nell'aprile 1890, intitolata Il Monopolio dell'uomo.
[13] Sul Giornale delle donne socialiste (sottotitolo aggiunto nel 1921) appariranno le firme delle piú note socialiste dell'epoca, come Linda Malnati, Carlotta Clerici, Argentina Altobelli, Angelica Balabanoff, Rosa Genoni, Maria Gioia, Maria Giudice, Clara Zetkin, ecc.
[14] Un emendamento per l'inclusione delle donne nel disegno di legge governativo, sostenuto alla Camera da Sidney Sonnino, dal repubblicano Roberto Mirabelli e dai socialisti Filippo Turati e Claudio Treves, era stato respinto con 209 voti contrari, 48 a favore e 6 astenuti.
[15] Il giornale avrá una lunga interruzione allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
[16] Il giornale cesserá le pubblicazioni, soffocato dalla violenza fascista, il 15-9- 1925.
[17] La Malnati, messasi in pensione nel 1909, collaboró con Alessandrina Ravizza in opere assistenziali, principalmente a favore dell'infanzia abbandonata.
[18] Presidente dell'organizzazione internazionale delle donne socialiste.
[19] La socialista Carlotta Clerici, la pacifista Alma Dolens (pseudonimo della giornalista Teresita Pasini), l'infermiera Sita Meyer Camperio.
[20] Emilio Caldara (1868-1942) fu il primo sindaco socialista di Milano per un periodo (30-6-1914/20-11-1920) comprensivo dell'intera guerra mondiale.





Fonte: di Ferdinando Leonzio
Link
[]
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI
Periodico socialista fondato 1897.
[]
IL PONTE RIVISTA
Rivista di politica economica e cultura
fondata da Calamandrei
[]
BIBLION EDITORE
Biblion Edizioni, storica casa editrice.
[]
CRITICA LIBERALE - NON MOLLARE
"NON MOLLARE"
Quindicinale on line di Critica Liberale,
la voce del liberalismo progressista in Italia.





Nuova Serie
"La Rivoluzione Democratica"
1, MARZO 2017
Associazione Alleanza Giellista
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
invia a un amico
icona per chiudere
Attenzione!
Non puoi effettuare più di 10 invii al giorno.
Privacy Policy per www.rivoluzionedemocratica.it
Il sito web www.rivoluzionedemocratica.it raccoglie alcuni dati personali degli utenti che navigano sul sito web.

In accordo con l'impegno e l'attenzione che poniamo ai dati personali e in accordo agli artt. 13 e 14 del EU GDPR, www.rivoluzionedemocratica.it fornisce informazioni su modalità, finalità, ambito di comunicazione e diffusione dei dati personali e diritti degli utenti.

Titolare del trattamento dei dati personali
La Rivoluzione Democratica
Via Circondaria, 56
55045 - Firenze Italia


Email: info @rivoluzionedemocratica.it
Telefono: 3934324237

Tipi di dati acquisiti
www.rivoluzionedemocratica.it raccoglie dati degli utenti direttamente o tramite terze parti. Le tipologie di dati raccolti sono: dati tecnici di navigazione, dati di utilizzo, email, nome, cognome, numero di telefono, provincia, nazione, cap, città, indirizzo, ragione sociale, stato, cookie e altre varie tipologie di dati. Maggiori dettagli sui dati raccolti vengono forniti nelle sezioni successive di questa stessa informativa.
I dati personali sono forniti deliberatamente dall'utente tramite la compilazione di form, oppure, nel caso di dati di utilizzo, come ad esempio i dati relativi alle statistiche di navigazione, sono raccolti automaticamente navigando sulle pagine di www.rivoluzionedemocratica.it.

I dati richiesti dai form sono divisi tra obbligatori e facoltativi; su ciascun form saranno indicate distintamente le due tipologie. Nel caso in cui l'utente preferisca non comunicare dati obbligatori, www.rivoluzionedemocratica.it si riserva il diritto di non fornire il servizio. Nel caso in cui l'utente preferisca non comunicare dati facoltativi, il servizio sarà fornito ugualmente da www.rivoluzionedemocratica.it .

www.rivoluzionedemocratica.it utilizza strumenti di statistica per il tracciamento della navigazione degli utenti, l'analisi avviene tramite log. Non utilizza direttamente cookie ma può utilizzare cookie includendo servizi di terzi.

Ciascun utilizzo di cookie viene dettagliato nella Cookie Policy (https://www.rivoluzionedemocratica.it/Informativa-sui-cookies.htm) e successivamente in questa stessa informativa.
L'utente che comunichi, pubblichi, diffonda, condivida o ottenga dati personali di terzi tramite www.rivoluzionedemocratica.it si assume la completa responsabilità degli stessi. L'utente libera il titolare del sito web da qualsiasi responsabilità diretta e verso terzi, garantendo di avere il diritto alla comunicazione, pubblicazione, diffusione degli stessi. www.rivoluzionedemocratica.it non fornisce servizi a minori di 18 anni. In caso di richieste effettuate per minori deve essere il genitore, o chi detiene la patria potestà, a compilare le richieste dati.

Modalità, luoghi e tempi del trattamento dei dati acquisiti
Modalità di trattamento dei dati acquisiti
Il titolare ha progettato un sistema informatico opportuno a garantire misure di sicurezza ritenute adatte ad impedire l'accesso, la divulgazione, la modifica o la cancellazione non autorizzata di dati personali. Lo stesso sistema effettua copie giornaliere, ritenute sufficientemente adeguate in base alla importanza dei dati contenuti.

L'utente ha diritto a ottenere informazioni in merito alle misure di sicurezza adottate dal titolare per proteggere i dati.

Accessi ai dati oltre al titolare
Hanno accesso ai dati personali raccolti da www.rivoluzionedemocratica.it il personale interno (quale ad esempio amministrativo, commerciale, marketing, legale, amministratori di sistema) e/o soggetti esterni (quali ad esempio fornitori di servizi informatici terzi, webfarm, agenzie di comunicazione, fornitori di servizi complementari). Se necessario tali strutture sono nominate dal titolare responsabili del trattamento.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, l'elenco aggiornato dei responsabili del trattamento.

Comunicazione di eventuali accessi indesiderati al Garante della Privacy
Il suddetto sistema informatico è monitorato e controllato giornalmente da tecnici e sistemisti. Ciò non toglie che, anche se ritenuta possibilità remota, ci possa essere un accesso indesiderato. Nel caso in cui questo si verifichi il titolare si impegna, come da GDPR ad effettuarne comunicazione al Garante della Privacy entro i termini previsti dalla legge.

Luoghi di mantenimento dei dati acquisiti
I dati personali sono mantenuti e trattati nelle sedi operative e amministrative del titolare, nonché nelle webfarm dove risiedono i server che ospitano il sito web www.rivoluzionedemocratica.it, o sui server che ne effettuano le copie di sicurezza. I dati personali dell'utente possono risiedere in Italia, Germania e Olanda, comunque in nazioni della Comunità Europea. I dati personali dell'utente non vengono mai portati o copiati fuori dal territorio europeo.

Tempi di mantenimento dei dati acquisiti
Nel caso di dati acquisiti per fornire un servizio all'utente, (sia per un servizio acquistato che in prova) i dati vengono conservati per 24 mesi successivi al completamento del servizio. Oppure fino a quando non ne venga revocato il consenso.

Nel caso in cui il titolare fosse obbligato a conservare i dati personali in ottemperanza di un obbligo di legge o per ordine di autorità, il titolare può conservare i dati per un tempo maggiore, necessario agli obblighi.

Al termine del periodo di conservazione i dati personali saranno cancellati. Dopo il termine, non sarà più possibile accedere ai propri dati, richiederne la cancellazione e la portabilità.

Base giuridica del trattamento dei dati acquisiti
Il titolare acquisisce dati personali degli utenti nei casi sotto descritti.
Il trattamento si rende necessario:
- se l'utente ha deliberatamente accettato il trattamento per una o più finalità;
- per fornire un preventivo all'utente;
- per fornire un contratto all'utente;
- per fornire un servizio all'utente;
- perché il titolare possa adempiere ad un obbligo di legge;
- perché il titolare possa adempiere ad un compito di interesse pubblico;
- perché il titolare possa adempiere ad un esercizio di pubblici poteri;
- perché il titolare o terzi possano perseguire i propri legittimi interessi.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, chiarimenti sulla base giuridica di ciascun trattamento.

Finalità del trattamento dei dati acquisiti
I dati dell'utente sono raccolti dal titolare per le seguenti finalità:

- richiesta informazione da parte dell'utente
- richiesta informazione per servizi
- invio di aggiornamenti
- invio informazioni generiche
- richiesta di contatto da parte dei clienti, per ricevere informazioni

Eventualmente i dati possono essere trattati anche per:
contattare l'utente, statistiche, analisi dei comportamenti degli utenti e registrazione sessioni, visualizzazione contenuti e interazione di applicazioni esterne, protezione dallo spam, gestione dei pagamenti, interazione con social network, pubblicità.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, chiarimenti sulle finalità di ciascun trattamento.

Dettagli specifici sull'acquisizione e uso dei dati personali
Per contattare l'utente
Moduli di contatto
L'utente può compilare il/i moduli di contatto/richiesta informazioni, inserendo i propri dati e acconsentendo al loro uso per rispondere alle richieste di natura indicata nella intestazione del modulo.
Dati personali che potrebbero essere raccolti: CAP, città, cognome, email, indirizzo, nazione, nome, numero di telefono, provincia, ragione sociale.

Per interazione con applicazioni esterne (anche social network)
www.rivoluzionedemocratica.it include nelle sue pagine plugin e/o pulsanti per interagire con i social network e/o applicazioni esterne.
Per quanto riguarda i social network, anche se l'utente non utilizza il servizio presente sulla pagina web, è possibile che il servizio acquisisca dati di traffico.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Facebook: Pulsante "Mi piace" e widget sociali
Fornitore del servizio: Meta Platforms Ireland Limited.
Finalità del servizio: interazione con il social network Facebook
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Stati Uniti e in altri Paesi
Privacy Policy (https://www.facebook.com/privacy/policy)

Twitter: Pulsante "Tweet" e widget sociali
Fornitore del servizio: Twitter, Inc.
Finalità del servizio: interazione con il social network Twitter
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Stati Uniti
Privacy Policy (https://twitter.com/privacy)
Cookie utilizzati (https://help.twitter.com/it/rules-and-policies/twitter-cookies)
Aderente al Privacy Shield

Whatsapp: Pulsante Whatsapp e widget sociali di Whatsapp
Fornitore del servizio: se l'utente risiede nella Regione Europea, WhatsApp Ireland Limited, se l'utente risiede al di fuori della Regione Europea, i Servizi vengono forniti da WhatsApp LLC.
Finalità del servizio: servizi di interazione con Whatsapp.
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Irlanda, le informazioni potrebbero essere trasferite o trasmesse o archiviate e trattate negli Stati Uniti o in altri Paesi terzi al di fuori di quello in cui l'utente risiede.
Privacy Policy (https://www.whatsapp.com/legal/privacy-policy-eea)
Aderente al Privacy Shield

Per statistiche
Questi servizi sono utilizzati dal titolare del trattamento per analizzare il traffico effettuato dagli utenti sul sito web www.rivoluzionedemocratica.it.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Per visualizzare contenuti da siti web esterni
Questi servizi sono utilizzati per visualizzare sulle pagine del sito web contenuti esterni al sito web, con possibilità di interazione.
Anche se l'utente non utilizza il servizio presente sulla pagina web, è possibile che il servizio acquisisca dati di traffico.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Diritti dell'interessato
L'utente possiede tutti i diritti previsti dall'art. 12 del EU GDPR, il diritto di controllare, modificare e integrare (rettificare), cancellare i propri dati personali accedendo alla propria area riservata. Una volta cancellati tutti i dati, viene chiuso l'account di accesso all'area riservata.

Nello specifico ha il diritto di:
- sapere se il titolare detiene dati personali relativi all'utente (art. 15 Diritto all'accesso);
- modificare o integrare (rettificare) i dati personali inesatti o incompleti (Art. 16 Diritto di rettifica);
- richiedere la cancellazione di uno o parte dei dati personali mantenuti se sussiste uno dei motivi previsti dal GDPR (Diritto alla Cancellazione, 17);
- limitare il trattamento solo a parte dei dati personali, o revocarne completamente il consenso al trattamento, se sussiste uno dei motivi previsti dal Regolamento (Art. 18 Diritto alla limitazione del trattamento);
- ricevere copia di tutti i dati personali in possesso del titolare, in formato di uso comune organizzato, e leggibili anche da dispositivo automatico (Art. 20, Diritto alla Portabilità);
- opporsi in tutto o in parte al trattamento dei dati per finalità di marketing, ad esempio opporsi e ricevere offerte pubblicitarie (art. 21 Diritto di opposizione). Si fa presente agli utenti che possono opporsi al trattamento dei dati utilizzati per scopo pubblicitario, senza fornire alcuna motivazione;
- opporsi al trattamento dei dati in modalità automatica o meno per finalità di profilazione (c.d. Consenso).

Come un utente può esercitare i propri diritti
L'utente può esercitare i propri diritti sopra esposti comunicandone richiesta al titolare del trattamento La Rivoluzione Democratica ai seguenti recapiti: info@rivoluzionedemocratica.it; tel. 3312300680.

La richiesta di esercitare un proprio diritto non ha nessun costo. Il titolare si impegna ad evadere le richieste nel minor tempo possibile, e comunque entro un mese.

L'utente ha il diritto di proporre reclamo all'Autorità Garante per la Protezione dei dati Personali. Recapiti: garante@gpdp.it, http://www.gpdp.it (http://www.gpdp.it).

Cookie Policy
Informazioni aggiuntive sul trattamento dei dati
Difesa in giudizio
Nel caso di ricorso al tribunale per abuso da parte dell'utente nell'utilizzo di www.rivoluzionedemocratica.it o dei servizi a esso collegati, il titolare ha la facoltà di rivelare i dati personali dell'utente. È inoltre obbligato a fornire i suddetti dati su richiesta delle autorità pubbliche.

Richiesta di informative specifiche
L'utente ha diritto di richiedere a www.rivoluzionedemocratica.it informative specifiche sui servizi presenti sul sito web e/o la raccolta e l'utilizzo dei dati personali.

Raccolta dati per log di sistema e manutenzione
www.rivoluzionedemocratica.it e/o i servizi di terze parti (se presenti) possono raccogliere i dati personali dell'utente, come ad esempio l'indirizzo IP, sotto forma di log di sistema. La raccolta di questi dati è legata al funzionamento e alla manutenzione del sito web.

Informazioni non contenute in questa policy
L'utente ha diritto di richiedere in ogni momento al titolare del trattamento dei dati le informazioni aggiuntive non presenti in questa Policy riguardanti il trattamento dei dati personali. Il titolare potrà essere contattato tramite gli estremi di contatto.

Supporto per le richieste "Do Not Track"
Le richieste  "Do Not Track" non sono supportate da www.rivoluzionedemocratica.it.
L'utente è invitato a consultare le Privacy Policy dei servizi terzi sopra elencati per scoprire quali supportano questo tipo di richieste.

Modifiche a questa Privacy Policy
Il titolare ha il diritto di modificare questo documento avvisando gli utenti su questa stessa pagina oppure, se previsto, tramite i contatti di cui è in possesso. L'utente è quindi invitato a consultare periodicamente questa pagina. Per conferma sull'effettiva modifica consultare la data di ultima modifica indicata in fondo alla pagina.
Il titolare si occuperà di raccogliere nuovamente il consenso degli utenti nel caso in cui le modifiche a questo documento riguardino trattamenti di dati per i quali è necessario il consenso.

Definizioni e riferimenti legali
Dati personali (o dati, o dati dell'utente)
Sono dati personali le informazioni che identificano o rendono identificabile, direttamente o indirettamente, una persona fisica e che possono fornire informazioni sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc.

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Dati di utilizzo
Sono dati di utilizzo le informazioni che vengono raccolte in automatico durante la navigazione di www.rivoluzionedemocratica.it, sia da sito web stesso che dalle applicazioni di terzi incluse nel sito. Sono esempi di dati di utilizzo l'indirizzo IP e i dettagli del dispositivo e del browser (compresi la localizzazione geografica) che l'utente utilizza per navigare sul sito, le pagine visualizzate e la durata della permanenza dell'utente sulle singole pagine.

Utente
Il soggetto che fa uso del sito web www.rivoluzionedemocratica.it.
Coincide con l'interessato, salvo dove diversamente specificato.

Interessato
Interessato è la persona fisica al quale si riferiscono i dati personali. Quindi, se un trattamento riguarda, ad esempio, l'indirizzo, il codice fiscale, ecc. di Mario Rossi, questa persona è l'interessato (articolo 4, paragrafo 1, punto 1), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Responsabile del trattamento (o responsabile)
Responsabile è la persona fisica o giuridica al quale il titolare affida, anche all'esterno della sua struttura organizzativa, specifici e definiti compiti di gestione e controllo per suo conto del trattamento dei dati (articolo 4, paragrafo 1, punto 8), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue). Il Regolamento medesimo ha introdotto la possibilità che un responsabile possa, a sua volta e secondo determinate condizioni, designare un altro soggetto c.d. "sub-responsabile" (articolo 28, paragrafo 2).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Titolare del trattamento (o titolare)
Titolare è la persona fisica, l'autorità pubblica, l'impresa, l'ente pubblico o privato, l'associazione, ecc., che adotta le decisioni sugli scopi e sulle modalità del trattamento (articolo 4, paragrafo 1, punto 7), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

www.rivoluzionedemocratica.it (o sito web)  
Il sito web mediante il quale sono raccolti e trattati i dati personali degli utenti.

Servizio
Il servizio offerto dal sito web www.rivoluzionedemocratica.it come indicato nei relativi termini.

Comunità Europea (o UE)
Ogni riferimento relativo alla Comunità Europea si estende a tutti gli attuali stati membri dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, salvo dove diversamente specificato.

Cookie
Dati conservati all'interno del dispositivo dell'utente.

Riferimenti legali
La presente informativa è redatta sulla base di molteplici ordinamenti legislativi, inclusi gli artt. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679. Questa informativa riguarda esclusivamente www.rivoluzionedemocratica.it, dove non diversamente specificato.

Informativa privacy aggiornata il 07/10/2022 12:44
torna indietro leggi Privacy Policy per www.rivoluzionedemocratica.it
 obbligatorio
generic image refresh

cookie