MESI ROVENTI di Enno Ghiandelli
21-09-2024 - AGORA'
Il caso Sangiuliano e il destino del rappresentante del Governo italiano in Europa hanno compiuto il loro corso. Non mi esimerò anch'io ad esprimere il mio parere. Sul primo la cosa gravissima per un Ministro, lo stesso vale per qualsiasi persona che viene eletta nelle Istituzioni, non è tanto il suo rapporto con la dott.ssa Maria Rosa Boccia sul quale non mi interessa esprimere alcun giudizio, ma il fatto che all'inizio lui e il suo staff hanno spudoratamente mentito agli italiani su come stavano le cose. Non ci possiamo lamentare se poi le persone non credono nella politica e si rifugiano nell'astensionismo al momento del voto. Questa era la vera questione morale da sollevare con forza, non il resoconto della pochade.
La vicenda del Commissario Europeo attribuito all'Italia assume un tono anch'esso farsesco. La storia è nota: il gruppo ECR, la cui leader è Giorgia Meloni, ha votato contro la rielezione di von der Leyen. Nonostante questo l'Italia ha avuto, nella Commissione, una vicepresidenza esecutiva. Quindi grande successo! I media di regime, compresi alcuni cosiddetti indipendenti, subito a suonare la gran cassa del grande risultato raggiunto dalla nostra premier. Credo che la scelta della Presidente della Commissione di espandere a sei le vicepresidenze esecutive, erano tre nella precedente commissione, abbia spalancato le porte ad una presenza italiana. Diversamente l'Italia sarebbe stata umiliata. L'umiliazione è avvenuta nell'attribuzione delle deleghe. Al Commissario italiano sono state attribuite le deleghe alla coesione, riforme e PNRR. Le riforme sono tutto e niente, nel senso che dipenderà dalla capacità del commissario riempire di sostanza questa delega. Il PNRR terminerà nel 2026 e sarà gestito in coabitazione con il Vicepresidente esecutivo e Commissario Valdis Dombrovskis. Il Fondo Sociale, lo strumento attraverso il quale opera il Commissario preposto alla coesione, è già stato programmato fino al 2028. Come si vede poco o niente. Nessuno ha parlato di queste cose, insomma «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito».
In attesa che si concluda il processo all'On. Salvini per il negato approdo della nave Open Arms piena di migranti, mi permetto una considerazione. Non conosco le carte processuali per cui mi astengo da qualsiasi commento tecnico. Da uomo non posso non rimanere sbalordito dal fatto che si cerchi di colpire sempre i più deboli. La giustificazione che il Ministro difendeva i confini della Patria sarebbe comica se non fosse tragica. Per associazione di idee mi viene in mente che il nuovo Commissario all'immigrazione, l'austriaco (PPE) Magnus Brunner, non credo che, per usare un eufemismo, si impegnerà molto nella redistribuzione dei migranti fra i vari paesi europei.
Il 18 settembre la Premier Meloni incontra Draghi a Palazzo Chigi, come Marina Berlusconi che aveva pranzato con l'ex premier la settimana precedente. Al termine esce un comunicato ufficiale dove si dà atto della condivisione di una serie di temi presenti nel rapporto che Draghi ha presentato al Consiglio d'Europa. Si dice che i due sono d'accordo su molti punti e che nel futuro continueranno ad approfondire questi temi. La cosa appare importante, peccato che il diavolo faccia le pentole e non i coperchi. Sul magazine on line multilingue dell'ECR, partito presieduto da Giorgia Meloni, “The Conservative”, appare un articolo dal titolo “Is the Draghi Plan Necessary?” dal contenuto fortemente critico verso il piano proposto dall'ex Premier. L'articolo è firmato non da uno sconosciuto qualsiasi, ma da Alessandro Imperiali, astro nascente dei seguaci di Meloni. Non solo il 19 settembre è seguito da un altro articolo dal titolo “On the Draghi Report” di un certo Juri Morico, che cerca di rimediare in qualche modo all'articolo del giorno precedente.
Mentre l'articolo di Morico è scritto anche in italiano quello di Imperiali è pubblicato solo in inglese. Questo modo di fare denota una disinvoltura di non poco conto che dimostra come da parte della Meloni si cerchi di fare tutte le parti in commedia pur di essere sempre presente.
Purtroppo, questa notizia è stata pubblicata da pochi giornali e nessun politico ha chiesto conto alla Meloni di queste sue scelte.
Un ultimo appunto riguarda lo sguaiato intervento del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare il Senatore Nello Musumeci. Durante una conferenza stampa sulla tragedia che ha colpito l'Emilia-Romagna, dove si voterà a breve, il Ministro ha sparato alzo zero contro il Governo della Regione che non avrebbe fatto niente per risolvere i problemi del proprio territorio. Senza faccia, il Ministro ha dimenticato che il Governo Meloni, con grave sgarbo istituzionale ha tagliato fuori la Regione, nominando il Generale Francesco Paolo Figliuolo Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione verificatasi in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, che dipende direttamente da Palazzo Chigi.
Anche i “grandi successi” magnificati da televisioni e gran parte della carta stampata in politica estera dalla nostra Presidente del Consiglio non paiono così visibili.
Aspettiamo con trepidazione le previsioni di bilancio per capire se e come si riuscirà a governare la crisi economica, che al di là degli slogan trionfalistici governativi, morde pesantemente. Se fossimo nel paese che ci racconta la Premier, come mai aumenta il disagio sociale?
Lo stile della Presidente del Consiglio è tutto basato sulla narrazione di un paese che non esiste, quando non può evitare l'oggettività dei fatti incolpa i “poteri forti” e vede complotti dappertutto. Segno evidente di una scarsa competenza di affrontare i problemi mostrando un aspetto preoccupante sulla reale capacità di governo di questo Esecutivo.
La vicenda del Commissario Europeo attribuito all'Italia assume un tono anch'esso farsesco. La storia è nota: il gruppo ECR, la cui leader è Giorgia Meloni, ha votato contro la rielezione di von der Leyen. Nonostante questo l'Italia ha avuto, nella Commissione, una vicepresidenza esecutiva. Quindi grande successo! I media di regime, compresi alcuni cosiddetti indipendenti, subito a suonare la gran cassa del grande risultato raggiunto dalla nostra premier. Credo che la scelta della Presidente della Commissione di espandere a sei le vicepresidenze esecutive, erano tre nella precedente commissione, abbia spalancato le porte ad una presenza italiana. Diversamente l'Italia sarebbe stata umiliata. L'umiliazione è avvenuta nell'attribuzione delle deleghe. Al Commissario italiano sono state attribuite le deleghe alla coesione, riforme e PNRR. Le riforme sono tutto e niente, nel senso che dipenderà dalla capacità del commissario riempire di sostanza questa delega. Il PNRR terminerà nel 2026 e sarà gestito in coabitazione con il Vicepresidente esecutivo e Commissario Valdis Dombrovskis. Il Fondo Sociale, lo strumento attraverso il quale opera il Commissario preposto alla coesione, è già stato programmato fino al 2028. Come si vede poco o niente. Nessuno ha parlato di queste cose, insomma «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito».
In attesa che si concluda il processo all'On. Salvini per il negato approdo della nave Open Arms piena di migranti, mi permetto una considerazione. Non conosco le carte processuali per cui mi astengo da qualsiasi commento tecnico. Da uomo non posso non rimanere sbalordito dal fatto che si cerchi di colpire sempre i più deboli. La giustificazione che il Ministro difendeva i confini della Patria sarebbe comica se non fosse tragica. Per associazione di idee mi viene in mente che il nuovo Commissario all'immigrazione, l'austriaco (PPE) Magnus Brunner, non credo che, per usare un eufemismo, si impegnerà molto nella redistribuzione dei migranti fra i vari paesi europei.
Il 18 settembre la Premier Meloni incontra Draghi a Palazzo Chigi, come Marina Berlusconi che aveva pranzato con l'ex premier la settimana precedente. Al termine esce un comunicato ufficiale dove si dà atto della condivisione di una serie di temi presenti nel rapporto che Draghi ha presentato al Consiglio d'Europa. Si dice che i due sono d'accordo su molti punti e che nel futuro continueranno ad approfondire questi temi. La cosa appare importante, peccato che il diavolo faccia le pentole e non i coperchi. Sul magazine on line multilingue dell'ECR, partito presieduto da Giorgia Meloni, “The Conservative”, appare un articolo dal titolo “Is the Draghi Plan Necessary?” dal contenuto fortemente critico verso il piano proposto dall'ex Premier. L'articolo è firmato non da uno sconosciuto qualsiasi, ma da Alessandro Imperiali, astro nascente dei seguaci di Meloni. Non solo il 19 settembre è seguito da un altro articolo dal titolo “On the Draghi Report” di un certo Juri Morico, che cerca di rimediare in qualche modo all'articolo del giorno precedente.
Mentre l'articolo di Morico è scritto anche in italiano quello di Imperiali è pubblicato solo in inglese. Questo modo di fare denota una disinvoltura di non poco conto che dimostra come da parte della Meloni si cerchi di fare tutte le parti in commedia pur di essere sempre presente.
Purtroppo, questa notizia è stata pubblicata da pochi giornali e nessun politico ha chiesto conto alla Meloni di queste sue scelte.
Un ultimo appunto riguarda lo sguaiato intervento del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare il Senatore Nello Musumeci. Durante una conferenza stampa sulla tragedia che ha colpito l'Emilia-Romagna, dove si voterà a breve, il Ministro ha sparato alzo zero contro il Governo della Regione che non avrebbe fatto niente per risolvere i problemi del proprio territorio. Senza faccia, il Ministro ha dimenticato che il Governo Meloni, con grave sgarbo istituzionale ha tagliato fuori la Regione, nominando il Generale Francesco Paolo Figliuolo Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione verificatasi in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, che dipende direttamente da Palazzo Chigi.
Anche i “grandi successi” magnificati da televisioni e gran parte della carta stampata in politica estera dalla nostra Presidente del Consiglio non paiono così visibili.
Aspettiamo con trepidazione le previsioni di bilancio per capire se e come si riuscirà a governare la crisi economica, che al di là degli slogan trionfalistici governativi, morde pesantemente. Se fossimo nel paese che ci racconta la Premier, come mai aumenta il disagio sociale?
Lo stile della Presidente del Consiglio è tutto basato sulla narrazione di un paese che non esiste, quando non può evitare l'oggettività dei fatti incolpa i “poteri forti” e vede complotti dappertutto. Segno evidente di una scarsa competenza di affrontare i problemi mostrando un aspetto preoccupante sulla reale capacità di governo di questo Esecutivo.
Fonte: di Enno Ghiandelli