"PER UN SOCIALISMO POSSIBILE"

20-05-2017 -

Paolo Bagnoli nel suo articolo sull´ultimo numero di questa rivista poneva il problema centrale per l´esistenza di una forza socialista: essere l´alternativa al capitalismo, o se vogliamo dirlo in altro modo difendere i più deboli. La mente, come in un riflesso pavloviano, corre subito all´economia. Il socialismo muore, come accade in tutta Europa, se accetta supinamente il capitalismo e non si distacca dal pensiero economico dominante, non parrebbe impossibile visti i disastri che ha prodotto. Occorre, invece, combatterlo tirando fuori dalla cassetta degli attrezzi alcuni concetti fondamentali, che decenni di propaganda pseudo marxista ha cercato di demonizzare. I prerequisiti, per imboccare la strada che porti verso il socialismo sono la eticità del medesimo, la cui necessità la vediamo adesso che "la fabbrica" non ha più un ruolo centrale nel processo economico (in termini di occupazione), ed il riformismo, non quello propagandato dall´uomo di Rignano o da Tony Blair, ma una serie di provvedimenti coordinati e coerenti tesi ad aumentare il reddito dei meno abbienti. L´Europa è lo spazio geografico in cui operare. Non l´attuale assetto istituzionale, ma realizzare una vera e propria Confederazione. Il primo atto che l´Europa dovrebbe compiere è il controllo dell´emissione di moneta da parte delle banche ordinarie. Intorno al 2010 tale quantità assommava a 20 volte alla somma dei PIL delle prime sette nazioni industrializzate. Per quanto riguarda l´Italia, nell´immediato, è sufficiente adottare una politica fiscale che colpisca l´evasione, vero cancro del paese (altro che welfare!) ed una tesa a ricreare le condizioni per una reale partecipazione dei cittadini alla vita politica del paese per riaprire quel confronto sociale che è la vera essenza della democrazia. Non si tratta di niente di nuovo, poco più di ottanta anni fa Carlo Rosselli ci indicava questa strada.



Fonte: di ENNO GHIANDELLI