I PRINCIPI DI LIBERTA' POLITICA, GIUSTIZIA ED EGUAGLIANZA
19-02-2024 -
Tra i molti tipi di eguaglianza nelle società democratiche contemporanee, la libertà politica è decisiva, oltre che in sé stessa, quale condizione per realizzare altri valori, inclusi quelli di contribuire a determinare nella collettività le leggi e le regole a cui obbedire, che costituiscono una delle fondamentali libertà umane, se scelte e accettate in comune. La locuzione “Democrazia economica” presente nel titolo richiede di affrontare il problema del nesso tra i concetti di libertà politica e libertà economica nei confronti dell'eguaglianza. A titolo esemplificativo, lo si può esaminare in riferimento alle imprese, specie se di grandi dimensioni, dal punto di vista della proprietà e del controllo nel più generale rapporto tra capitale e lavoro. Le differenze nella forma proprietaria (individuale, statale, sociale e cooperativa), se considerate relativamente al controllo, non sono all'origine della totalità delle ineguaglianze ma di gran parte di esse, come la stima, il rispetto personale e lo status, oltre che, ovviamente, il reddito e il patrimonio. In particolare, si ritiene quella cooperativa preferibile per ‘restituire lo scettro' ai governati nelle scelte relative a istruzione, sanità e assistenza, attraverso un insieme di strumenti e interventi programmati, a partire da quello fiscale, riconoscendo il ruolo preminente del lavoro. In un'epoca di diffusa incertezza, caratterizzata da capitalismo finanziario e predominio assoluto del mercato, il tema rileva soprattutto per le grandi imprese, il cui potere compete, spesso soverchiandolo, con quello dello Stato e induce a un'attenta definizione dei rapporti tra libertà politica e libertà economica, evitando di accettare un ineluttabile, completo trade-off fra libertà e uguaglianza. Nel nostro paese, non soltanto nel campo dell'azione per un effettivo contrasto con le posizioni di governi rappresentati da forze ostili e lontane dagli obiettivi ricordati, va alimentato il valore della libertà di pensiero e di opinione mediante un programma costruttivo e di audace alternativa. Ciò avvenne in passato per gli stimoli di Giustizia e Libertà e in seguito con il breve ma intenso contributo ideale del Partito d'Azione per creare il volto dell'Italia futura. Occorre, quindi, offrire ai cittadini una consapevole visione degli eventi per superare i rischi di involuzioni o il ritorno ai funesti anni della Società delle Nazioni i cui rapporti bilaterali celavano spesso mere istanze di predominio e sfruttamento. Ciò al fine di riunire tutti i soggetti per i quali valga il concetto di cittadinanza, correttamente inteso, come nucleo essenziale di diritti e doveri sociali idonei a un effettivo godimento dei benefici civili e politici. Lo sforzo che attende i sostenitori di un nuovo Partito d'Azione consiste nella capacità di una esigua minoranza di far recepire l'appello di partecipazione alla vita collettiva, indicando la via della ricerca comune di opinioni nutrite dal libero pensiero e tese, ben più di quanto ora avvenga, ai valori di democrazia e di uguaglianza politica, che sono le autentiche basi di una democrazia economica.