Rudolf Hilferding nacque a Vienna, il 10 agosto 1877, in un'agiata famiglia ebrea di orientamento liberale, della quale facevano parte i genitori Anna Lemberg (1854-1909) ed Emil (1852-1905), dipendente di un'assicurazione, e la sorella minore Maria.
Rudolf frequentò la scuola pubblica a Vienna, dove nel 1893 conobbe altri studenti di orientamento socialista. Iscrittosi poi alla facoltà di medicina, entrò in contatto con alcuni giovani insegnanti con cui formò un'organizzazione studentesca, la Libera Associazione degli studenti socialisti, con presidente Max Adler [1]. Ebbe perciò occasione di entrare in contatto con le dottrine socialiste e di conoscere alcuni giovani di talento, quali Karl Renner [2] e Otto Bauer [3], che diventerà il maggior teorico dell'Austromarxismo [4], assieme ai quali studiava anche economia politica [5], storia e filosofia, mentre cresceva la sua ammirazione per Victor Adler [6], fondatore del socialismo austriaco [7].
Completati gli studi universitari, nel 1901 cominciò a esercitare la professione di pediatra; ma la sua vera passione era l'economia politica, allo studio della quale dedicava tutto il suo tempo libero. Nello stesso anno aderì al
Partito Socialdemocratico Austriaco (SPÖ).
Notato da
Karl Kautsky (1854-1938), allora il maggior teorico marxista del mondo, Hilferding fu invitato a collaborare, su argomenti di economia, con
Die Neue Zeit (Tempo Nuovo), rivista teorica del
Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD)
[8]. Grazie ai suoi contributi teorici poté entrare in contatto sia con i vertici dello SPÖ che con quelli dell'SPD. Nel 1904 sposò la dottoressa Margarethe Honigsberg, nota psicologa viennese, di sei anni più grande di lui, anche lei socialista e collaboratrice di
Die Neue Zeit [9].
Nel 1906 Hilferding lasciò la professione medica, per andare ad insegnare a Berlino, su richiesta di
August Bebel[10], Economia politica e Storia economica, presso il Centro di formazione della socialdemocrazia tedesca, praticamente una scuola di partito di altissimo livello. Il suo lavoro durò appena tre mesi, in seguito alle minacce di espulsione della polizia prussiana, basate su una legge che vietava l'assunzione di insegnanti privi di cittadinanza. Venne però sostituito con un'altra insegnante di grande valore:
Rosa Luxemburg, leader della sinistra socialdemocratica. Hilferding comunque non restò senza lavoro, giacche divenne (1907) redattore estero del quotidiano
Vorwarts (Avanti)
[11],
organo centrale della socialdemocrazia tedesca, come diceva il sottotitolo.
In poco tempo, grazie alla sua preparazione, divenne redattore-capo del giornale. Intanto scriveva anche per
Der Kampf (La Lotta), rivista mensile della socialdemocrazia austriaca.
Il suo ruolo e le notevoli capacità teoriche gli consentirono di avere rapporti con i principali leader del socialismo tedesco e quindi di mettersi in luce nel partito.
Nel 1910 pubblicò l'opera che gli darà fama internazionale:
Das Finanzkapital (Il Capitale finanziario)
[12]. Attraverso una penetrante analisi del denaro, del credito, delle società per azioni e della borsa, il grande economista socialista faceva conoscere le misteriose vie, attraverso le quali il potere della finanza controlla i processi sociali. Egli vi sosteneva che la crescente influenza delle banche sull'industria porta al monopolio e ai cartelli e, attraverso di essi, all'imperialismo economico e alla guerra. La pubblicazione di tale opera fece di lui uno dei più prestigiosi economisti della Seconda Internazionale e un autorevole esponente della sinistra socialdemocratica. Come redattore-capo del
VorWarts ebbe modo di seguire da vicino la politica socialista del periodo che precedette la prima guerra mondiale. Scoppiata la guerra, egli fu uno dei più coerenti oppositori della politica di tregua politica adottata dalla SPD, allora dominata dalla destra interna maggioritaria, e fu ostile anche al voto dell'SPD a favore dei crediti di guerra. Aderì perciò alla corrente centrista guidata da
Hugo Haase (1863-1919). Assieme alla maggioranza dei redattori del
VorWarts firmò un documento contro la politica della Direzione dell'SPD, messa in notevole imbarazzo dalla posizione di Hilferding:
Non possiamo scrivere come vogliamo, ma non possiamo scrivere diversamente.Nell'ottobre 1915 i redattori furono licenziati; e probabilmente sarebbe stato licenziato anche lui se, già da tempo, Hilferdind non fosse stato arruolato nell'esercito austro-ungarico e destinato a dirigere un ospedale da campo a Vienna, per poi essere trasferito (1916) presso il confine italiano, cioè in zona di combattimento, a dirigere un ospedale epidemico. Non cessó tuttavia di scrivere sia per la rivista teorica tedesca
Die Neue Zeit che per la consorella austriaca
Die Kampf.
L'esperienza diretta della guerra e delle sue brutture accentuarono la sua vocazione antimilitarista, per cui, nel 1917 aderì al
Partito Socialdemocratico Indipendente Tedesco (USPD)
[13]. Tornato a Berlino, durante la
rivoluzione di novembre, nel 1918, dopo la proclamazione della repubblica e la fuga dell'imperatore, Hilferding divenne redattore-capo del quotidiano dell'USPD
Die Freiheit (La Libertà)
[14] e membro dell'esecutivo del partito.
Dalla rivoluzione scaturì un governo provvisorio detto Consiglio dei Commissari del Popolo (10-11-1918)
[15], che firmò l'armistizio, mettendo fine alla guerra. Esso incaricò Hilferding di presiedere un Comitato di socializzazione, per redigere un progetto di socializzazione delle industrie. Il progetto fu portato a termine, ma non fu mai eseguito per la scarsa volontà del governo. Il Comitato fu sciolto nell'aprile 1919. Alle elezioni del 19 gennaio 1919 per l'Assemblea costituzionale nazionale tedesca
[16], le prime col suffragio femminile, l'USPD conseguì un risultato mediocre, avendo ottenuto appena il 7,6% e 22 deputati su 416, di fronte al 37,9% e 163 seggi conquistati dall'SPD, risultato il partito di maggioranza relativa
[17]. Nello stesso anno Hilferding acquistò la cittadinanza tedesca e nel 1920 fu nominato membro del "Consiglio economico del Reich". Le cose andarono assai meglio per l'USPD alle elezioni federali tedesche del 6 giugno del 1920, quando esso ottenne il 17,63% e 83 seggi su 459, mentre l'SPD scese al 21,92% e 103 seggi. In quel periodo l'USPD raggiunse i 740.000 iscritti.
Intanto all'USPD, come ad altri partiti socialisti, si poneva un nuovo problema: quello dell'adesione o meno all'Internazionale Comunista o Terza Internazionale, costituita a Mosca il 2 marzo 1919. Su questo tema si sviluppò, all'interno del partito, un dibattito sempre più aspro che si concluse solo al congresso di Halle dell'ottobre 1920.
Hilferding, assai critico con la Russia sovietica, che considerava il
primo stato totalitario, avente un'
economia statale totalitaria, si schierò energicamente contro l'adesione alla Internazionale Comunista (IC), dominata dai bolscevichi russi.
Il congresso però fu vinto dai favorevoli all'adesione all'IC, che rappresentavano 400.000 iscritti, i quali si fusero con il KPD, dando vita al Partito Comunista Unito di Germania (VKPD).
La minoranza, che al congresso aveva ottenuto 156 voti, in rappresentanza di 340.000 iscritti e della grande maggioranza del gruppo parlamentare, mantenne in vita l'USPD e nel 1921 aderì all'Internazionale due e mezzo
[18].
Man mano che il convulso periodo del dopoguerra si allontanava, le differenze tra SPD e USPD, che si richiamavano alla stessa matrice socialista, si attenuavano, sicché il 24 settembre 1922, col congresso di Norimberga, i due partiti si riunificarono, dando vita al Partito Socialdemocratico Unito della Germania (VSPD), che nel 1924 riprese l'antico nome SPD, rimasto fino a oggi
[19]. Di tale partito ben presto Rudolf Hilferding fu considerato l'esponente più illustre
[20]. Tanto che dall'agosto all'ottobre 1923 ricoprì la carica di ministro delle finanze tedesco nel governo di Gustav Streseman, esponente del Partito Popolare Tedesco. Alle elezioni parlamentari del 4 maggio 1924 fu eletto deputato per l'SPD
[21], di cui divenne il portavoce per le questioni finanziarie fino al 1932. Nel 1924 entrò anche nell'esecutivo del partito. Dal giugno 1928 al dicembre 1929 fu nuovamente chiamato a dirigere il Ministero delle Finanze, nel governo di coalizione di Hermann Müller (SPD), in un periodo burrascoso per la Germania. Nel 1932 pubblicò il libro
Nazionalismo e marxismo.
Intanto saliva la marea nazista che nel corso del 1933 consentì ad Hitler e al suo partito
[22] di instaurare in Germania una dittatura totalitaria di destra e di sciogliere tutti gli altri partiti. Il 22 giugno 1933 fu sciolto il partito socialdemocratico e i suoi dirigenti che non furono arrestati, furono costretti a fuggire all'estero.
Anche Hilferdng, doppiamente odiato dai nazisti in quanto ebreo e in quanto socialista
[23], assieme alla moglie Rose ad altri compagni di partito, riparò in esilio, dapprima in Danimarca, poi a Saarbrucken, allora sotto amministrazione francese, quindi a Parigi e poi a Zurigo, dove rimase fino al 1938. Nel 1939 tornò a Parigi. Intanto continuò a ricoprire ruoli importanti nell'SPD, riorganizzatasi in esilio. Fece perciò parte dell'amministrazione del partito, fu redattore-capo delle rivista
Die Zeitschrift für Sozialismus (Rivista del socialismo), collaborò col
Neuer Vorwärts (Nuovo Avanti)
[24] e rappresentò il partito presso l'Internazionale Operaia Socialista (IOS). Fu lui a scrivere il
Manifesto di Praga, il programma dei socialdemocratici tedeschi in esilio.
Scoppiata la seconda guerra mondiale
[25], la Francia fu invasa dalle armate naziste e costretta, il 22 giugno 1940, a un armistizio in base al quale la parte centro-settentrionale del Paese veniva posta sotto la diretta occupazione tedesca, mentre quella meridionale era considerata formalmente libera. In quest'ultima fu costituita la “Repubblica di Vichy”, uno stato fantoccio, collaborazionista dei tedeschi. In questa zona, precisamente a Marsiglia, si rifugiò Hilferding, dove però rimase intrappolato e senza documenti
[26]. Qui fu arrestato dal governo di Vichy e il 9 febbraio 1941 estradato e consegnato alla gestapo
[27]. Trasferito a Parigi e torturato dai nazisti, morì poco dopo nella prigione della gestapo
La santé.
Pediatra, economista, dirigente politico, insegnante, deputato, ministro, giornalista, pacifista, internazionalista, esule, assassinato dai nazisti, Rudolf Hilferding fu un grande testimone del suo tempo. Soprattutto fu un fedele militante dell'idea socialista, la quale ispirò sempre le sue scelte, fino al sacrificio della vita.