"PORTIA SIMPSON-MILLER"
28-11-2023 - DONNE E SOCIALISMO di Ferdinando Leonzio
Noi tutti abbiamo la responsabilità di aiutare i poveri e gli oppressi
(Portia Simpson-Miller)
(Portia Simpson-Miller)
La bella isola caraibica di Giamaica fin dalla scoperta di Colombo del 1494 fu un possedimento spagnolo, per poi diventare, nel 1670, colonia della corona britannica.
Raggiunse la sua piena indipendenza il 6 agosto 1962, divenendo una monarchia costituzionale, facente parte del Commonwealth delle Nazioni, e dunque con monarca il sovrano del Regno Unito (oggi Carlo III), che nomina il Governatore dell'isola, su proposta del Primo Ministro giamaicano.
Il potere legislativo è attribuito all'Assemblea Nazionale, composta da un Senato nominato [1] e da una Camera elettiva [2]. Chi ottiene la maggioranza in quest'ultima diventa Primo Ministro, su cui proposta il Governatore nomina gli altri ministri. Il territorio dell'anglofona [3] Giamaica è diviso in 14 parrocchie (= distretti, province), governate da Consigli elettivi.
Per quanto riguarda i partiti politici, la Giamaica si trova inserita nella più classica tradizione anglosassone, con due principali partiti, uno conservatore e l'altro progressista, che si alternano al potere. Essi sono:
Il Partito Laburista di Giamaica (JLP) che, a dispetto di quanto potrebbe suggerire il suo nome, è un partito di centro-destra, fondato l'8 luglio 1943, e il Partito Nazionale del Popolo (PNP), che è un partito socialdemocratico, membro dell'Internazionale Socialista, fondato il 18 settembre 1938 da Osmond Theodore Fairclough e con primo leader Norman Manley e collegato al sindacato Unione Nazionale dei Lavoratori (NWU).
La scelta socialista del Partito Nazionale del Popolo è così esplicitata nella “Costituzione” (Statuto) del partito, nel punto in cui esso elenca i suoi obiettivi di fondo:
(a) garantire ed estendere le libertà, garantire gli interessi e sviluppare la vita nazionale e la prosperità del popolo della Giamaica nel suo insieme con tutti i mezzi costituzionali, attraverso la costruzione di una società socialista.
(b) lavorare e promuovere il progresso politico, economico, sociale e culturale del paese nel suo insieme in conformità con gli obiettivi fondamentali del Partito di costruire una Giamaica basata sui principi del socialismo democratico.
(c) promuovere prevalentemente l'interesse della popolazione nel suo insieme, mediante l'organizzazione della Giamaica in un paese di piccoli coloni, agricoltori e lavoratori e lo sviluppo dei servizi industriali, sociali e di altro tipo necessari per il mantenimento di tale struttura sociale.
(d) sviluppare la vita politica del paese guidando, informando ed esprimendo l'opinione pubblica attraverso incontri pubblici e pubblicazioni di partito.
(e) nominare e sostenere nelle elezioni della Camera dei Rappresentanti e delle Corporazioni Municipali membri del Partito impegnati a sostenere i programmi e le decisioni del Partito nei loro rispettivi organi.
(f) esercitare efficacemente i diritti e i poteri democratici previsti dalla Costituzione vigente in modo da garantire lo sviluppo di una politica pianificata per il futuro sociale ed economico del Paese.
(g) proteggere, mantenere e promuovere lo status della Giamaica come nazione indipendente e cercare di preservare in ogni momento i diritti democratici del popolo come sono stabiliti nella Carta dei Diritti e delle Libertà Fondamentali e come radicati nella Costituzione giamaicana.
(Dall'art. 2 dello Statuto del PNP di Giamaica del settembre 2017)
Nel periodo coloniale il PNP fu sconfitto nelle prime elezioni generali del 1944 (4 seggi su 32) e in quelle del 1949 (13/32). Vinse, invece, in quelle del 1955 (18/32), che portarono Norman Monley (1893-1969) alla guida del governo. La vittoria fu confermata il 28 luglio 1959 (29/45). Le elezioni del 16 aprile 1962 segnarono però per il PNP una battuta d'arresto (19/45).
Raggiunse la sua piena indipendenza il 6 agosto 1962, divenendo una monarchia costituzionale, facente parte del Commonwealth delle Nazioni, e dunque con monarca il sovrano del Regno Unito (oggi Carlo III), che nomina il Governatore dell'isola, su proposta del Primo Ministro giamaicano.
Il potere legislativo è attribuito all'Assemblea Nazionale, composta da un Senato nominato [1] e da una Camera elettiva [2]. Chi ottiene la maggioranza in quest'ultima diventa Primo Ministro, su cui proposta il Governatore nomina gli altri ministri. Il territorio dell'anglofona [3] Giamaica è diviso in 14 parrocchie (= distretti, province), governate da Consigli elettivi.
Per quanto riguarda i partiti politici, la Giamaica si trova inserita nella più classica tradizione anglosassone, con due principali partiti, uno conservatore e l'altro progressista, che si alternano al potere. Essi sono:
Il Partito Laburista di Giamaica (JLP) che, a dispetto di quanto potrebbe suggerire il suo nome, è un partito di centro-destra, fondato l'8 luglio 1943, e il Partito Nazionale del Popolo (PNP), che è un partito socialdemocratico, membro dell'Internazionale Socialista, fondato il 18 settembre 1938 da Osmond Theodore Fairclough e con primo leader Norman Manley e collegato al sindacato Unione Nazionale dei Lavoratori (NWU).
La scelta socialista del Partito Nazionale del Popolo è così esplicitata nella “Costituzione” (Statuto) del partito, nel punto in cui esso elenca i suoi obiettivi di fondo:
(a) garantire ed estendere le libertà, garantire gli interessi e sviluppare la vita nazionale e la prosperità del popolo della Giamaica nel suo insieme con tutti i mezzi costituzionali, attraverso la costruzione di una società socialista.
(b) lavorare e promuovere il progresso politico, economico, sociale e culturale del paese nel suo insieme in conformità con gli obiettivi fondamentali del Partito di costruire una Giamaica basata sui principi del socialismo democratico.
(c) promuovere prevalentemente l'interesse della popolazione nel suo insieme, mediante l'organizzazione della Giamaica in un paese di piccoli coloni, agricoltori e lavoratori e lo sviluppo dei servizi industriali, sociali e di altro tipo necessari per il mantenimento di tale struttura sociale.
(d) sviluppare la vita politica del paese guidando, informando ed esprimendo l'opinione pubblica attraverso incontri pubblici e pubblicazioni di partito.
(e) nominare e sostenere nelle elezioni della Camera dei Rappresentanti e delle Corporazioni Municipali membri del Partito impegnati a sostenere i programmi e le decisioni del Partito nei loro rispettivi organi.
(f) esercitare efficacemente i diritti e i poteri democratici previsti dalla Costituzione vigente in modo da garantire lo sviluppo di una politica pianificata per il futuro sociale ed economico del Paese.
(g) proteggere, mantenere e promuovere lo status della Giamaica come nazione indipendente e cercare di preservare in ogni momento i diritti democratici del popolo come sono stabiliti nella Carta dei Diritti e delle Libertà Fondamentali e come radicati nella Costituzione giamaicana.
(Dall'art. 2 dello Statuto del PNP di Giamaica del settembre 2017)
Nel periodo coloniale il PNP fu sconfitto nelle prime elezioni generali del 1944 (4 seggi su 32) e in quelle del 1949 (13/32). Vinse, invece, in quelle del 1955 (18/32), che portarono Norman Monley (1893-1969) alla guida del governo. La vittoria fu confermata il 28 luglio 1959 (29/45). Le elezioni del 16 aprile 1962 segnarono però per il PNP una battuta d'arresto (19/45).
Le prime elezioni della Giamaica indipendente, celebrate il 21 febbraio 1967 registrarono una nuova sconfitta per il PNP (20/53).
Norman Monley morì nel 1969 e alla guida del PNP fu eletto suo figlio Michael, che divenne perciò capo dell'opposizione fino alla vittoria del 1972 (37/53), riconfermata nel 1976 (47/60).
Durante il suo governo furono varate incisive riforme, capaci di indirizzare la Giamaica in direzione di un avanzato socialismo, quali il salario minimo per tutti i lavoratori, l'istruzione gratuita, la riforma agraria, la parità di retribuzione per le donne, il congedo di maternità, la costruzione di alloggi, la lotta alla disoccupazione e all'analfabetismo, i miglioramenti negli asili-nido e negli ospedali, l'assistenza sanitaria gratuita per tutti, il repubblicanesimo all'interno e il sostegno ai movimenti anticoloniali all'esterno.
Tuttavia le elezioni del 1980, svoltesi in un clima di violenze e di tensioni fra gli opposti schieramenti, registrarono una dura sconfitta per il PNP (9/60), mentre a quelle anticipate del 1983 esso si astenne dal partecipare, rimanendo fuori del Parlamento fino alla schiacciante vittoria del 1989 (45/60), che riportò Michael Monley al governo.
Egli vi rimase solo fino al 1992, quando si ritirò per motivi di salute, lasciando le leadership del governo e del partito al suo vice Percival James Patterson che le manterrà entrambe, per 14 anni, fino al 30 marzo 2006.
A quella data gli subentrerà Portia Simpson-Miller, che sarà la prima donna presidente del PNP e Primo Ministro della Giamaica.
Portia Lucretia Simpson, figlia di Zedekiah e di Ethlyn Tollouch, è nata il 12 dicembre 1945 a Wood Hall, città della “parrocchia” di St. Catherine ed è cresciuta in una zona povera della Giamaica rurale. Frequentò inizialmente la Scuola Primaria Marlie Hill e poi il liceo San Martino.
La laurea in Amministrazione Pubblica la conseguirà più tardi, nel 1997, quando era già parlamentare, presso l'Union Institute and University di North Miami Beach, in Florida [4].
Nel corso degli anni conseguirà vari altri titoli: un diploma in Informatica, Programmazione e Pubbliche relazioni; un certificato in Advanced Management presso l'Università della California; un Certificato di Partecipazione all' Executive Program for Leaders in Development presso la John F. Kennedy School of Government (Università di Harward).
Norman Monley morì nel 1969 e alla guida del PNP fu eletto suo figlio Michael, che divenne perciò capo dell'opposizione fino alla vittoria del 1972 (37/53), riconfermata nel 1976 (47/60).
Durante il suo governo furono varate incisive riforme, capaci di indirizzare la Giamaica in direzione di un avanzato socialismo, quali il salario minimo per tutti i lavoratori, l'istruzione gratuita, la riforma agraria, la parità di retribuzione per le donne, il congedo di maternità, la costruzione di alloggi, la lotta alla disoccupazione e all'analfabetismo, i miglioramenti negli asili-nido e negli ospedali, l'assistenza sanitaria gratuita per tutti, il repubblicanesimo all'interno e il sostegno ai movimenti anticoloniali all'esterno.
Tuttavia le elezioni del 1980, svoltesi in un clima di violenze e di tensioni fra gli opposti schieramenti, registrarono una dura sconfitta per il PNP (9/60), mentre a quelle anticipate del 1983 esso si astenne dal partecipare, rimanendo fuori del Parlamento fino alla schiacciante vittoria del 1989 (45/60), che riportò Michael Monley al governo.
Egli vi rimase solo fino al 1992, quando si ritirò per motivi di salute, lasciando le leadership del governo e del partito al suo vice Percival James Patterson che le manterrà entrambe, per 14 anni, fino al 30 marzo 2006.
A quella data gli subentrerà Portia Simpson-Miller, che sarà la prima donna presidente del PNP e Primo Ministro della Giamaica.
Portia Lucretia Simpson, figlia di Zedekiah e di Ethlyn Tollouch, è nata il 12 dicembre 1945 a Wood Hall, città della “parrocchia” di St. Catherine ed è cresciuta in una zona povera della Giamaica rurale. Frequentò inizialmente la Scuola Primaria Marlie Hill e poi il liceo San Martino.
La laurea in Amministrazione Pubblica la conseguirà più tardi, nel 1997, quando era già parlamentare, presso l'Union Institute and University di North Miami Beach, in Florida [4].
Nel corso degli anni conseguirà vari altri titoli: un diploma in Informatica, Programmazione e Pubbliche relazioni; un certificato in Advanced Management presso l'Università della California; un Certificato di Partecipazione all' Executive Program for Leaders in Development presso la John F. Kennedy School of Government (Università di Harward).
Ai primi anni '70 risale la sua adesione al PNP, nelle cui file si svolgerà l'intera sua carriera politica.
Nel 1974 fu eletta trionfalmente consigliere comunale nell'area metropolitana di Kingston. In seguito a tale successo, nel 1976 le fu offerta la candidatura nel collegio di South West St. Andrew, una zona operaia e piuttosto povera, alla Camera dei Rappresentanti. La scelta fu indovinata e Portia entrò in Parlamento.
Nel 1974 fu eletta trionfalmente consigliere comunale nell'area metropolitana di Kingston. In seguito a tale successo, nel 1976 le fu offerta la candidatura nel collegio di South West St. Andrew, una zona operaia e piuttosto povera, alla Camera dei Rappresentanti. La scelta fu indovinata e Portia entrò in Parlamento.
Nel 1978 fu eletta vicepresidente del partito: manterrà la carica fino al 2006.
Sempre più popolare, sarà riconfermata deputata anche nel 1980, nonostante la clamorosa sconfitta del PNP (9 seggi su 60), a conclusione di una campagna elettorale particolarmente tesa e violenta e in un clima di eccessiva polarizzazione della vita politica, che comunque non sarà mai interrotta da colpi di stato.
Saltò invece la successiva legislatura, avendo il suo partito deciso di boicottare le elezioni del 1983.
Nel periodo seguente la Simpson, intanto divenuta leader del movimento femminile del PNP, assunse il ruolo di Portavoce del partito per gli affari femminili, le pensioni, la sicurezza sociale e i diritti dei consumatori.
Ma nel 1989, quando il PNP rientrò trionfalmente in Parlamento, fu rieletta, riconfermando il seggio in tutte le elezioni successive, ed entrò nel governo presieduto da Michael Manley (1989-92), come Ministro del Lavoro, del Welfare e dello Sport, lavorando alacremente e sempre a sostegno dei più deboli.
Quando Manley si ritirò, incoraggiata dalla popolarità raggiunta, si candidò alla presidenza del partito, ma fu superata dall'avv. Percival James Patterson , che comunque prontamente la riconfermò nel suo governo (1992-2006) come titolare del Ministero del Lavoro e del Welfare, aggiungendovi, il 21 febbraio 2000, quelli della Sicurezza Sociale e dello Sport.
E anche nel privato non mancavano le novità: nel 1998 Puerta sposò il noto dirigente d'azienda Errald Miller, il cui cognome aggiunse al suo.
Dopo le elezioni del 2002, ancora vinte dal PNP, ma con una maggioranza ridotta a 34/60 seggi, Patterson le assegnò il Ministero degli Enti Locali, dello Sviluppo Comunitario e dello Sport [5], cui la Simpson sempre darà grande rilevanza nella vita nazionale, nominandola anche segretaria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In questa nuova fase ministeriale Portia Simpson-Miller ebbe ruoli assai importanti in varie organizzazioni internazionali, in particolare nell'area americana e caraibica. [6]
Quando, agli inizi del 2006, quindi prima della scadenza della legislatura, Patterson annunciò la sua volontà di ritirarsi dalla scena politica, si aprì nel PNP la gara per la sua successione, sia come Presidente del partito che come Primo Ministro.
Il 26 febbraio 2006 la vittoria nel partito arrise a Portia Simpson-Miller, che divenne così la prima donna leader del PNP [7], conseguendo, nel mese successivo lo stesso primato come capo del governo giamaicano, il settimo della serie. In quest'ultima veste conservò per sé anche il ministero della Difesa.
Vengo alla Presidenza del Consiglio con un profondo senso dei miei doveri nei confronti del popolo. Il mio ruolo di primo ministro della Giamaica sarà quello di utilizzare questa alta carica per facilitare il cambiamento.
Il 29 maggio 2006 venne insignita dal governatore Kenneth Hall dell'Ordine della Nazione, un'alta onorificenza giamaicana istituita nel 1973, i cui membri vengono definiti i più onorevoli [8]. Entrò anche a far parte del “Consiglio delle donne leader mondiali”, un'organizzazione creata nel 1996, di cui fanno parte donne Presidenti o Prime Ministre, in carica o ex, allo scopo di coordinare interventi su importanti questioni riguardanti le donne [9].
L'ascesa al vertice del potere della Simpson suscitò grandi speranze, specialmente nei ceti popolari, per il suo impegno ad elevare il livello di istruzione, a combattere la disoccupazione e la criminalità, a favorire gli investimenti [10]. Tuttavia, nonostante il grande carisma della leader, che i suoi sostenitori chiamavano Mama P e Sista P [11], essi non riuscirono ad efficacemente contrastare gli attacchi a testa bassa degli avversari, favoriti dal fatale logoramento del potere che affligge i partiti che governano troppo a lungo.
Per cui le elezioni del 3 settembre 2007 posero fine a ben 18 anni consecutivi di governo del PNP e i socialdemocratici ottennero solo 28 seggi su 60, mentre Portia, pur rieletta deputato, si dovette accontentare del ruolo di capo dell'Opposizione [12].
Sempre più popolare, sarà riconfermata deputata anche nel 1980, nonostante la clamorosa sconfitta del PNP (9 seggi su 60), a conclusione di una campagna elettorale particolarmente tesa e violenta e in un clima di eccessiva polarizzazione della vita politica, che comunque non sarà mai interrotta da colpi di stato.
Saltò invece la successiva legislatura, avendo il suo partito deciso di boicottare le elezioni del 1983.
Nel periodo seguente la Simpson, intanto divenuta leader del movimento femminile del PNP, assunse il ruolo di Portavoce del partito per gli affari femminili, le pensioni, la sicurezza sociale e i diritti dei consumatori.
Ma nel 1989, quando il PNP rientrò trionfalmente in Parlamento, fu rieletta, riconfermando il seggio in tutte le elezioni successive, ed entrò nel governo presieduto da Michael Manley (1989-92), come Ministro del Lavoro, del Welfare e dello Sport, lavorando alacremente e sempre a sostegno dei più deboli.
Quando Manley si ritirò, incoraggiata dalla popolarità raggiunta, si candidò alla presidenza del partito, ma fu superata dall'avv. Percival James Patterson , che comunque prontamente la riconfermò nel suo governo (1992-2006) come titolare del Ministero del Lavoro e del Welfare, aggiungendovi, il 21 febbraio 2000, quelli della Sicurezza Sociale e dello Sport.
E anche nel privato non mancavano le novità: nel 1998 Puerta sposò il noto dirigente d'azienda Errald Miller, il cui cognome aggiunse al suo.
Dopo le elezioni del 2002, ancora vinte dal PNP, ma con una maggioranza ridotta a 34/60 seggi, Patterson le assegnò il Ministero degli Enti Locali, dello Sviluppo Comunitario e dello Sport [5], cui la Simpson sempre darà grande rilevanza nella vita nazionale, nominandola anche segretaria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In questa nuova fase ministeriale Portia Simpson-Miller ebbe ruoli assai importanti in varie organizzazioni internazionali, in particolare nell'area americana e caraibica. [6]
Quando, agli inizi del 2006, quindi prima della scadenza della legislatura, Patterson annunciò la sua volontà di ritirarsi dalla scena politica, si aprì nel PNP la gara per la sua successione, sia come Presidente del partito che come Primo Ministro.
Il 26 febbraio 2006 la vittoria nel partito arrise a Portia Simpson-Miller, che divenne così la prima donna leader del PNP [7], conseguendo, nel mese successivo lo stesso primato come capo del governo giamaicano, il settimo della serie. In quest'ultima veste conservò per sé anche il ministero della Difesa.
Vengo alla Presidenza del Consiglio con un profondo senso dei miei doveri nei confronti del popolo. Il mio ruolo di primo ministro della Giamaica sarà quello di utilizzare questa alta carica per facilitare il cambiamento.
Il 29 maggio 2006 venne insignita dal governatore Kenneth Hall dell'Ordine della Nazione, un'alta onorificenza giamaicana istituita nel 1973, i cui membri vengono definiti i più onorevoli [8]. Entrò anche a far parte del “Consiglio delle donne leader mondiali”, un'organizzazione creata nel 1996, di cui fanno parte donne Presidenti o Prime Ministre, in carica o ex, allo scopo di coordinare interventi su importanti questioni riguardanti le donne [9].
L'ascesa al vertice del potere della Simpson suscitò grandi speranze, specialmente nei ceti popolari, per il suo impegno ad elevare il livello di istruzione, a combattere la disoccupazione e la criminalità, a favorire gli investimenti [10]. Tuttavia, nonostante il grande carisma della leader, che i suoi sostenitori chiamavano Mama P e Sista P [11], essi non riuscirono ad efficacemente contrastare gli attacchi a testa bassa degli avversari, favoriti dal fatale logoramento del potere che affligge i partiti che governano troppo a lungo.
Per cui le elezioni del 3 settembre 2007 posero fine a ben 18 anni consecutivi di governo del PNP e i socialdemocratici ottennero solo 28 seggi su 60, mentre Portia, pur rieletta deputato, si dovette accontentare del ruolo di capo dell'Opposizione [12].
Nel 2011 fu nominata dal segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon componente del Consiglio di Fondazione dell'Istituto delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca (UNITAR) [13]. Nello stesso periodo Portia presiedeva la Comunitá Caraibica (CARICOM) [14].
Proprio nell'ottobre del 2011 il Primo Ministro di centro-destra Bruce Golding si dimise e il suo successore Andrew Holness ritenne opportuno indire elezioni anticipate, che si svolsero il 29 dicembre delle stesso anno.
Durante la campagna elettorale la leader del PNP si schierò decisamente in favore dei diritti civili di gay, lesbiche, bisessuali e transgender, sostenendo che l'eguaglianza fra le persone è una questione della massima importanza:
Nel 2011 ho chiarito che non ci sarebbero state discriminazioni nella o da parte della mia amministrazione in relazione alle persone sulla base del loro orientamento sessuale.
Proprio nell'ottobre del 2011 il Primo Ministro di centro-destra Bruce Golding si dimise e il suo successore Andrew Holness ritenne opportuno indire elezioni anticipate, che si svolsero il 29 dicembre delle stesso anno.
Durante la campagna elettorale la leader del PNP si schierò decisamente in favore dei diritti civili di gay, lesbiche, bisessuali e transgender, sostenendo che l'eguaglianza fra le persone è una questione della massima importanza:
Nel 2011 ho chiarito che non ci sarebbero state discriminazioni nella o da parte della mia amministrazione in relazione alle persone sulla base del loro orientamento sessuale.
Sotto la sua guida il PNP conseguì un vittoria indiscussa, conquistando 42 seggi contro i 21 del JLP, essendo stato portato a 63 il numero dei seggi alla Camera. Il 5 gennaio 2012 dunque Portia Simpson-Miller prestò, per la seconda volta, giuramento come Primo Ministro. Nel suo discorso di insediamento emerse la sua vocazione repubblicana, assai diffusa anche nel suo partito:
E' ora di mettere fine al controllo istituzionale e giuridico della Gran Bretagna nei nostri confronti.
Amo la regina e penso che sia una bellissima signora [15]. Ma il suo tempo è venuto.
La Simpson continuava anche a dare grande rilevanza allo sport [16], come dirà in un'intervista:
Mi prendo il tempo per godermi le prestazioni dei nostri sportivi. Questo è importante non solo per me come persona che ama lo sport e sostiene i nostri sportivi, ma anche come Ministro dello Sport, ma perché lo sport è anche un grande motivatore della nostra gente, vecchi e giovani, oltre che un contributo significativo alla promozione del nostro Paese a livello internazionale. Lo sport aggiunge un valore significativo al marchio Giamaica ed è la forza unificante più potente al mondo.
Nel settembre 2012, in occasione del 24° congresso dell'Internazionale Socialista, tenutosi a Città del Capo, fu eletta fra i vicepresidenti della prestigiosa organizzazione mondiale di partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti [17]. Alle elezioni del 25 febbraio 2016 il PNP mancò di un soffio la vittoria, avendo ottenuto 31 seggi contro i 32 dell'avversario.
Mi prendo il tempo per godermi le prestazioni dei nostri sportivi. Questo è importante non solo per me come persona che ama lo sport e sostiene i nostri sportivi, ma anche come Ministro dello Sport, ma perché lo sport è anche un grande motivatore della nostra gente, vecchi e giovani, oltre che un contributo significativo alla promozione del nostro Paese a livello internazionale. Lo sport aggiunge un valore significativo al marchio Giamaica ed è la forza unificante più potente al mondo.
Nel settembre 2012, in occasione del 24° congresso dell'Internazionale Socialista, tenutosi a Città del Capo, fu eletta fra i vicepresidenti della prestigiosa organizzazione mondiale di partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti [17]. Alle elezioni del 25 febbraio 2016 il PNP mancò di un soffio la vittoria, avendo ottenuto 31 seggi contro i 32 dell'avversario.
Per la seconda volta la Simpson-Miller divenne leader dell'opposizione, ma nel suo partito ormai serpeggiava il malumore e spirava aria di rinnovamento. Dunque Portia il 4 dicembre 2016 annunciò che non avrebbe ripresentato la sua candidatura a leader del partito, sicché il 26 marzo 2017 fu eletto Presidente del PNP l'ex ministro Peter Phillips.
Nel giugno 2017 Portia lasciò anche il suo seggio parlamentare. Il Parlamento in seduta comune rese omaggio all'ormai anziana leader che se ne andava, tentando di fare un bilancio della sua azione politica:
L'eredità di cui sono più orgogliosa è il mio rapporto con il popolo della Giamaica [18].
Portia Simpson-Miller, nella sua lunga carriera politica, ha saputo dare voce ai poveri, ai disoccupati, agli emarginati e alla donne, costituendo un modello da imitare per chi si batte per la giustizia sociale.
Nel giugno 2017 Portia lasciò anche il suo seggio parlamentare. Il Parlamento in seduta comune rese omaggio all'ormai anziana leader che se ne andava, tentando di fare un bilancio della sua azione politica:
L'eredità di cui sono più orgogliosa è il mio rapporto con il popolo della Giamaica [18].
Portia Simpson-Miller, nella sua lunga carriera politica, ha saputo dare voce ai poveri, ai disoccupati, agli emarginati e alla donne, costituendo un modello da imitare per chi si batte per la giustizia sociale.
- Il Senato si compone di 21 membri, che durano in carica 5 anni, nominati dal Governatore Generale su raccomandazione 13 del Primo Ministro e 8 del leader dell'opposizione.
- I Rappresentanti (deputati) sono eletti per 5 anni nei singoli collegi elettorali.
- La lingua ufficiale della Giamaica è l'inglese. Nella vita quotidiana, però, si parla il patwah, una lingua creola-inglese.
- In seguito quello stesso Istituto le conferirà una laurea honoris causa in discipline umanistiche.
- I giamaicani sono particolarmente portati a prestazioni atletiche di grande potenza, particolarmente nelle gare di corsa di 100 e 200 metri e nella staffetta 4 X 100, in cui hanno conquistato eccellenti primati. Un altro settore di eccellenza è probabilmente quello della bellezza muliebre, avendo per ben quattro volte conquistato il titolo di “Miss Mondo” con Carole Joan Crawford (1963), Cindy Breakspeare (1976), Lisa Hanna (1993), in seguito deputata del PNP, Toni-Ann Singh (2019).
- Membro del Council of the Commonwealth Forum on Local Governments (CLGF), coordinatrice dei programmi della Rete Interamericana di Decentramento (RIAD), componente del Consiglio di Amministrazione dell'International Training Center for Local Authorities and Civil Society (CIFAL).
- Nella votazione interna del PNP, alla quale parteciparono 3808 delegati, la Simpson-Miller ottenne 1775 voti (47%), mentre il secondo classificato, il Ministro Peter Phillips, ne raccolse 1538. La vittoria fu replicata anche il 20 settembre 2008.
- La stessa onorificenza venne conferita anche al marito Errald Miller.
- Ne fanno parti famose esponenti socialiste di tutto il mondo, quali, ad esempio, Tarja Halonen (Finlandia), Helen Clark (Nuova Zelanda), Michelle Bachelet (Cile), Julia Gillard (Australia), Dilma Rousseff (Brasile), Helle Thorning-Schmidt (Danimarca).
- Gli introiti della Giamaica sono essenzialmente rappresentati dai ricavi del turismo, dalla vendita della bauxite e dalle rimesse degli emigrati.
- Mamma Portia e Sorella Portia.
- In Giamaica l'Opposizione ha un ruolo istituzionale. Ad esempio il suo leader propone 8 senatori su 21, formalmente nominati dal Governatore.
- L'UNITAR, istituito nel 1962 si occupa di ricerca scientifica e della formazione di personale qualificato politico, economico e diplomatico.
- La Comunitá Caraibica, fondata nel 1973, é un'organizzazione che si occupa della integrazione e della cooperazione economica fra vari Paesi dell'area caraibica.
- Elisabetta II.
- Aveva trattenuto per sé il relativo ministero.
- Presidente fu riconfermato il greco George Papandreu. Segretario generale fu eletto il cileno Luis Ayala.
- Dal giornale The Gleaner („La Spigolatrice“) del 27-6-2017.
Fonte: di Ferdinando Leonzio