ROBERT GRIMM
24-04-2024 - GALLERIA SOCIALISTA di Ferdinando Leonzio
I capitalisti di tutti i paesi, che coniano dal sangue dei popoli la rossa moneta dei profitti di guerra, sostengono che la guerra servirà alla difesa della patria e della democrazia, e alla liberazione dei popoli oppressi. Mentono: la verità è che in realtà essi seppelliscono, sotto le abitazioni distrutte, la libertà dei loro stessi popoli insieme all'indipendenza delle altre nazioni. Nuove catene e nuovi fardelli, ecco ciò che risulterà da questa guerra, ed è il proletariato di tutti i paesi, vincitori e vinti, che dovrà sopportarne il peso.
(dal Manifesto di Zimmerwald)Robert Grimm nacque a Wald, nel cantone di Zurigo, il 16 aprile 1881, in una famiglia di operai. Era infatti figlio di Albert, meccanico di fabbrica, e di Louise Kunz, tessitrice.
Finite le scuole secondarie, decise di diventare tipografo e iniziò un periodo di apprendistato (1895-1898), presso una ditta di Oerlikon (Zurigo); in seguito lavorò, come tipografo e capo rotativista in Svizzera, Germania, Francia, Austria e Italia.
Nel corso dei suoi spostamenti venne a contatto col socialismo marxista e nel 1899 aderì alla Federazione svizzera dei tipografi e al Partito Socialista svizzero.
Il Partito Socialista Svizzero (PSS), uno dei più antichi e prestigiosi d'Europa, era stato fondato il 21 ottobre 1888, in seguito alla confluenza di preesistenti raggruppamenti progressisti locali, politici e sindacali, sulla base di un programma stilato da Albert Steck (1848-1899).
Due anni dopo i socialisti riuscirono ad eleggere il loro primo rappresentante al Consiglio Nazionale (Camera dei deputati) [1], Jakob Vogelsanger (1849-1923). Per tutto il Novecento, inoltre, il PSS agì a stretto contatto coi sindacati.
Questa stretta connessione tra cariche pubbliche e cariche sindacali fu sempre presente anche nella carriera di Robert Grimm. Egli nel 1906 divenne segretario della Lega dei Lavoratori di Basilea (1906-1909) [2] e poi segretario della Federazione svizzera dei lavoratori del commercio e dei trasporti (1907-1909).
In questo stesso periodo ricoprì anche cariche pubbliche: dal 1907 al 1909 fece parte del Gran Consiglio (Consiglio Regionale) di Basilea, del Consiglio Comunale di Berna (1909-1918) e del Gran Consiglio di Berna (1910-1918), arrivando infine a sedere nel Consiglio Nazionale dal 1911 al 1919 e dal 1920 al 1955; fu a lungo (1911-1943) presidente della importante sezione socialista di Berna.
Intanto nel 1908 aveva sposato Rosa Schlain [3], una socialista di sinistra che gli darà due figli: Bruno nel 1908 e Jenny nel 1910. Il matrimonio tuttavia finirà nel 1916, con un divorzio.
Dal 1909 al 1918 fu anche redattore-capo del giornale Berner Tagwacht di Berna, organo del Partito Socialista cantonale, che Grimm rese uno dei giornali di partito più importanti, che durante la prima guerra mondiale ottenne attenzione anche all'estero.
Intanto il suo peso politico personale di Grimm, all'interno del socialismo svizzero, continuava a crescere, tanto che sarà lui a rappresentare il PSS negli ultimi tre congressi della Seconda Internazionale, tenuti prima della guerra mondiale: a Stoccarda (8-24/8/1907), a Copenaghen (28 agosto/2/ 9/1910) e a Basilea (4-25/11/1912), nel quale ultimo fu eletto componente dell'Ufficio Internazionale Socialista, alle cui riunioni fu quasi sempre presente, fra cui l'ultima prima dello scoppio della guerra, tenuta a Bruxelles il 29 e 30 luglio 1914 [4].
La Seconda Internazionale aveva intuito che la corsa al riarmo stava provocando un vento di guerra che si aggirava pericolosamente per l'Europa ed aveva cercato di mettere in guardia il proletariato affinché colpisse il serpente dell'imperialismo guerrafondaio.
Invece essa fu travolta dallo scoppio della prima guerra mondiale nell'agosto del 1914, poiché i suoi maggiori partiti – tedesco, francese, britannico, austriaco – si schierarono ciascuno col proprio governo, dando vita alla cosiddetta union sacrée (unione sacra) con la propria borghesia in difesa della patria, sospendendo ogni lotta di classe nel periodo bellico e votando i crediti di guerra.
Rimasero invece fedeli all'internazionalismo proletario principalmente il partito socialista svizzero e quello italiano, nonché minoranze degli altri.
Il 27 settembre 1914, dunque a guerra scoppiata, per iniziativa dei socialisti svizzeri, si tenne a Lugano una conferenza socialista italo-svizzera dei paesi neutrali [5] per la pace, la cui risoluzione finale, redatta da Grimm, denunciò la guerra come strumento del capitalismo per conquistare nuovi mercati e opprimere il proletariato.
Fu proprio dalle file dei pacifisti che provenne l'iniziativa di indire una conferenza di tutti i socialisti pacifisti internazionalisti al fine di ottenere un'accelerata cessazione delle ostilità.
Il merito dell'iniziativa va in particolare a due dirigenti del movimento socialista internazionale: Robert Grimm, già componente dell'Ufficio Internazionale Socialista e membro della Direzione del PSS (dal 1915 al 1917) [6] e Oddino Morgari, esponente di primo piano del socialismo italiano.
Assai importante per il convegno fu il contributo della socialista russa Angelica Balabanoff, poliglotta, che fece da interprete.
Intanto Grimm, come redattore-capo del quotidiano socialista Berner Tagwacht [7], pubblicava articoli dei leader dell'opposizione socialista contro la guerra.
In precedenza Berna e i suoi dintorni avevano ospitato incontri chiave del movimento socialista internazionale contro la guerra, come le conferenze internazionali delle donne [8] e della gioventù socialista [9], tenuti nella primavera del 1915.
La riunione ebbe luogo nella cittadina svizzera di Zimmerwald, a 10 km da Berna, tra il 5 e l'8 settembre 1915. Vi parteciparono 38 delegati [10], che non avevano ceduto ai cannoni d'agosto, provenienti da 11 Paesi [11], fra i quali alcuni destinati a diventare famosi, come i russi Lenin e Trotsky.
La conferenza si concluse con l'approvazione di un Manifesto che condannava la guerra, dichiarandosi per una pace “senza annessioni e senza riparazioni”; essa deliberò anche la costituzione di un coordinamento europeo di socialisti pacifisti: la Commissione Socialista Internazionale (CSI) [12], con un segretariato a Berna presieduto da Robert Grimm, per coordinare l'attività dei socialisti contrari alla guerra e per pubblicare un bollettino.
La “Commissione di Berna”, mentre cresceva nei popoli l'insofferenza verso la guerra, successivamente convocò una nuova conferenza dei socialisti ostili alla guerra, che si svolse ancora in Svizzera, a Kiental, dal 24 al 30 aprile 1916. Vi parteciparono 43 delegati provenienti da 10 Paesi [13].
Il manifesto di Kiental condannava l’imperialismo in quanto causa della guerra, causa di lutti e di sofferenze e così chiamava a raccolta i proletari di tutto il mondo:
Già troppo avete pagato col vostro lavoro, col vostro denaro, colle vostre esistenze. Scendete in lotta per imporre una immediata pace senza annessioni! Dalle officine e dai campi dei paesi belligeranti sorgano i lavoratori, donne e uomini, a protestare contro la guerra e le sue conseguenze.
Fu tentato anche, nel 1917, anno cruciale della guerra, di organizzare a Stoccolma una terza conferenza di pace, da tenersi dal 5 al 12 settembre 1917, per indicare la via verso una pace mondiale permanente, ma essa non ebbe mai luogo per l'assenza di importanti partiti.
Le cariche occupate, l'aver intrecciato solidi legami con i maggiori esponenti socialisti d'Europa e intrapreso le iniziative che avevano dato luogo agli incontri internazionali, avevano accresciuto di molto il prestigio e l'influenza di Grimm.
Ma un momentaneo contraccolpo gli venne dal cosiddetto affare “Grimm-Hoffman” [14], peri cui dovette lasciare la presidenza della CSI.
Probabilmente in questo quadro, Grimm ebbe un ruolo fondamentale come organizzatore, assieme a Fritz Platten [15], del viaggio di Lenin ed altri esuli russi dalla Svizzera alla Russia.
I rapporti fra Grimm (centrista) e Lenin (sinistra rivoluzionaria) non erano buoni né politicamente, né personalmente. Ma in quell'occasione prevalse la solidarietà socialista.
Il 9 aprile 1917 partí da Zurigo il treno che avrebbe portato Lenin e una trentina di esuli russi, sia bolscevichi, come Nadezhda Krupskaya, moglie di Lenin, e Grigory Zinoviev, futuro segretario dell'Internazionale Comunista; sia di altre correnti politiche, a Pietrogrado, attraversando il territorio tedesco. La cosa fu possibile, nonostante lo stato di guerra tra la Germania e la Russia, grazie alla mediazione dei socialisti svizzeri Grimm e Platten.
Nel 1918 Robert Grimm, allora consigliere nazionale (= deputato) si ritrovò di nuovo al centro della scena politica in quanto fondatore, il 4 febbraio, del “Comitato di Olten [16]”.
Esso era stato eletto da un'assemblea composta da rappresentanti dell'Unione Sindacale Svizzera (USS), dal Comitato direttivo nazionale del PSS, dal gruppo parlamentare socialista e dalla stampa del Partito [17].
Il Comitato si proponeva di tutelare gli interessi del proletariato lottando per cercare di colmare le eccessive differenze che si erano venute a creare tra i pochi che si erano arricchiti grazie a enormi profitti di guerra e il contemporaneo forte impoverimento di larga parte dei lavoratori.
Infatti la Svizzera, benché non avesse partecipato, in quanto Stato neutrale, alla prima guerra mondiale, ne aveva risentito ugualmente i contraccolpi economici, in seguito alla forte crescita dell'inflazione (circa il 230 %), che aveva provocato un forte rialzo dei prezzi di vari beni, anche di prima necessità. Molti lavoratori svizzeri soffrivano la fame.
Di fronte alle richieste avanzate dal Comitato e al clima pre-rivoluzionario che circolava fra i lavoratori, temendo un colpo di Stato” bolscevico” il Consiglio Federale (= governo) [18]; mobilitò l'esercito e il 7 novembre 1918 truppe regolari marciarono su Zurigo, dove maggiori erano le agitazioni popolari.
Il Comitato sindacal-socialista di Olten, diretto da Grimm, il 9 successivo indisse uno sciopero di protesta di 24 ore.
Le truppe non furono ritirate e il Comitato proclamò lo sciopero generale a tempo indeterminato su tutto il territorio nazionale con inizio l'11 novembre 1918, presentando le sue nove rivendicazioni [19].
Ma il 13 novembre il Governo ingiunse un ultimatum, intimando al Comitato di Olten di interrompere lo sciopero senza condizioni, pena l'impiego dell'esercito; il Comitato, per evitare un bagno di sangue, decise di sospendere lo sciopero a partire dal 14/11.
Delle richieste iniziali soltanto due vennero realizzate: il rinnovo del Consiglio Nazionale secondo il sistema proporzionale [20] e la settimana lavorativa di 48 ore.
In qualità di presidente del Comitato Grimm [21] fu mandato sotto processo, per sedizione, per aver proclamato lo sciopero, davanti a un tribunale militare che, il 10 aprile 1919, lo condannò a sei mesi di carcere, durante i quali scrisse la sua Storia della Svizzera nelle sue lotte di classe.
Nello stesso anno 1919 Grimm si risposò con l'infermiera Jenny Kuhn (1896-1992), figlia di un medico, originaria del cantone di Zurigo, da cui ebbe altri due figli: nel 1921 Hans-Ulrich e nel 1922 Ursula Vera. Nel 1949 Ursula sposò Adolf McCarthy, che alla fine degli anni '80 scrisse una biografia di suo suocero, intitolata Robert Grimm. Il rivoluzionario svizzero.
Sempre nel 1919, Grimm rientrò nella Direzione del PSS, dove rimase fino al 1936, quando divenne capogruppo parlamentare, conservando la carica fino al 1945.
Alla fine della guerra, per impulso principalmente dei laburisti inglesi, venne ricostituita la seconda internazionale [22], ma il Partito Socialista svizzero, nel suo congresso di Basilea dell'agosto 1919, decise invece di uscirne e di aderire all'Internazionale Comunista [23]. Ma la base del partito, mediante una votazione disapprovò tale decisione.
Nel dicembre 1920, alla luce della 21 condizioni poste dal Comintern per esservi ammessi, Il PSS, anche per l'influenza del leader “centrista” Robert Grimm, rifiutò di aderirvi [24]. Il Partito però rimase fedele al concetto di lotta di classe nel suo nuovo programma, scritto proprio da Grimm, e nel marzo 1921 inviò i suoi rappresentanti alla conferenza costitutiva dell'Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale [25] in cui militavano i più grandi leader dell'area centrista del socialismo internazionale, come Friedrich Adler, Karl Kautsky, Otto Bauer, Jean Longuet e, appunto, Robert Grimm.
La nuova Internazionale si proponeva di riunificare le tre organizzazioni [26] in cui era diviso il movimento proletario mondiale.
In autunno il PSS approvò l'adesione e Grimm entrò nell'esecutivo.
Il compito tuttavia si rivelò di impossibile realizzazione e l'Internazionale di Vienna decise di fondersi con la sola Seconda Internazionale, nel congresso di Amburgo del 21-25 maggio 1923, dando vita alla Internazionale Operaia Socialista (IOS) [27]. I socialisti svizzeri vi aderirono nel 1926 e Grimm divenne membro dell'Ufficio di Presidenza fino al 1940.
Nei vent'anni successici allo sciopero nazionale (1918-38) Grimm fu impegnato nel governo cittadino di Berna (direzione degli affari comunali), dimostrando di avere notevoli capacità amministrative improntate alla concretezza dei risultati.
Una svolta dell'azione politica sua e del PSS si ebbe nel 1935.
Era il periodo in cui il fascismo dilagava in tutta Europa e da poco (1933) Hitler aveva conquistato il potere in Germania. Ciò aveva ringalluzzito le destre in tutto il continente ed anche in Svizzera, dove si costituirono coalizioni di estrema destra [28], la cui ideologia si basava sul culto del capo, sul corporativismo, sul nazionalismo e su una profonda avversione per il socialismo [29].
Di fronte al concreto pericolo fascista, nel 1935 il PSS e Grimm personalmente, cambiarono la loro posizione, fino ad allora negativa, nei confronti della difesa nazionale e della partecipazione socialista al governo federale e adottarono un nuovo programma in senso riformista e una nuova tattica, che gli consentirono di aprire un dialogo con i partiti moderati che stavano al governo e di inserirsi, a pieno titolo, nel sistema politico svizzero della concertazione e della trattativa, configurandosi dapprima come opposizione democratica e poi come partito di governo.
Finite le scuole secondarie, decise di diventare tipografo e iniziò un periodo di apprendistato (1895-1898), presso una ditta di Oerlikon (Zurigo); in seguito lavorò, come tipografo e capo rotativista in Svizzera, Germania, Francia, Austria e Italia.
Nel corso dei suoi spostamenti venne a contatto col socialismo marxista e nel 1899 aderì alla Federazione svizzera dei tipografi e al Partito Socialista svizzero.
Il Partito Socialista Svizzero (PSS), uno dei più antichi e prestigiosi d'Europa, era stato fondato il 21 ottobre 1888, in seguito alla confluenza di preesistenti raggruppamenti progressisti locali, politici e sindacali, sulla base di un programma stilato da Albert Steck (1848-1899).
Due anni dopo i socialisti riuscirono ad eleggere il loro primo rappresentante al Consiglio Nazionale (Camera dei deputati) [1], Jakob Vogelsanger (1849-1923). Per tutto il Novecento, inoltre, il PSS agì a stretto contatto coi sindacati.
Questa stretta connessione tra cariche pubbliche e cariche sindacali fu sempre presente anche nella carriera di Robert Grimm. Egli nel 1906 divenne segretario della Lega dei Lavoratori di Basilea (1906-1909) [2] e poi segretario della Federazione svizzera dei lavoratori del commercio e dei trasporti (1907-1909).
In questo stesso periodo ricoprì anche cariche pubbliche: dal 1907 al 1909 fece parte del Gran Consiglio (Consiglio Regionale) di Basilea, del Consiglio Comunale di Berna (1909-1918) e del Gran Consiglio di Berna (1910-1918), arrivando infine a sedere nel Consiglio Nazionale dal 1911 al 1919 e dal 1920 al 1955; fu a lungo (1911-1943) presidente della importante sezione socialista di Berna.
Intanto nel 1908 aveva sposato Rosa Schlain [3], una socialista di sinistra che gli darà due figli: Bruno nel 1908 e Jenny nel 1910. Il matrimonio tuttavia finirà nel 1916, con un divorzio.
Dal 1909 al 1918 fu anche redattore-capo del giornale Berner Tagwacht di Berna, organo del Partito Socialista cantonale, che Grimm rese uno dei giornali di partito più importanti, che durante la prima guerra mondiale ottenne attenzione anche all'estero.
Intanto il suo peso politico personale di Grimm, all'interno del socialismo svizzero, continuava a crescere, tanto che sarà lui a rappresentare il PSS negli ultimi tre congressi della Seconda Internazionale, tenuti prima della guerra mondiale: a Stoccarda (8-24/8/1907), a Copenaghen (28 agosto/2/ 9/1910) e a Basilea (4-25/11/1912), nel quale ultimo fu eletto componente dell'Ufficio Internazionale Socialista, alle cui riunioni fu quasi sempre presente, fra cui l'ultima prima dello scoppio della guerra, tenuta a Bruxelles il 29 e 30 luglio 1914 [4].
La Seconda Internazionale aveva intuito che la corsa al riarmo stava provocando un vento di guerra che si aggirava pericolosamente per l'Europa ed aveva cercato di mettere in guardia il proletariato affinché colpisse il serpente dell'imperialismo guerrafondaio.
Invece essa fu travolta dallo scoppio della prima guerra mondiale nell'agosto del 1914, poiché i suoi maggiori partiti – tedesco, francese, britannico, austriaco – si schierarono ciascuno col proprio governo, dando vita alla cosiddetta union sacrée (unione sacra) con la propria borghesia in difesa della patria, sospendendo ogni lotta di classe nel periodo bellico e votando i crediti di guerra.
Rimasero invece fedeli all'internazionalismo proletario principalmente il partito socialista svizzero e quello italiano, nonché minoranze degli altri.
Il 27 settembre 1914, dunque a guerra scoppiata, per iniziativa dei socialisti svizzeri, si tenne a Lugano una conferenza socialista italo-svizzera dei paesi neutrali [5] per la pace, la cui risoluzione finale, redatta da Grimm, denunciò la guerra come strumento del capitalismo per conquistare nuovi mercati e opprimere il proletariato.
Fu proprio dalle file dei pacifisti che provenne l'iniziativa di indire una conferenza di tutti i socialisti pacifisti internazionalisti al fine di ottenere un'accelerata cessazione delle ostilità.
Il merito dell'iniziativa va in particolare a due dirigenti del movimento socialista internazionale: Robert Grimm, già componente dell'Ufficio Internazionale Socialista e membro della Direzione del PSS (dal 1915 al 1917) [6] e Oddino Morgari, esponente di primo piano del socialismo italiano.
Assai importante per il convegno fu il contributo della socialista russa Angelica Balabanoff, poliglotta, che fece da interprete.
Intanto Grimm, come redattore-capo del quotidiano socialista Berner Tagwacht [7], pubblicava articoli dei leader dell'opposizione socialista contro la guerra.
In precedenza Berna e i suoi dintorni avevano ospitato incontri chiave del movimento socialista internazionale contro la guerra, come le conferenze internazionali delle donne [8] e della gioventù socialista [9], tenuti nella primavera del 1915.
La riunione ebbe luogo nella cittadina svizzera di Zimmerwald, a 10 km da Berna, tra il 5 e l'8 settembre 1915. Vi parteciparono 38 delegati [10], che non avevano ceduto ai cannoni d'agosto, provenienti da 11 Paesi [11], fra i quali alcuni destinati a diventare famosi, come i russi Lenin e Trotsky.
La conferenza si concluse con l'approvazione di un Manifesto che condannava la guerra, dichiarandosi per una pace “senza annessioni e senza riparazioni”; essa deliberò anche la costituzione di un coordinamento europeo di socialisti pacifisti: la Commissione Socialista Internazionale (CSI) [12], con un segretariato a Berna presieduto da Robert Grimm, per coordinare l'attività dei socialisti contrari alla guerra e per pubblicare un bollettino.
La “Commissione di Berna”, mentre cresceva nei popoli l'insofferenza verso la guerra, successivamente convocò una nuova conferenza dei socialisti ostili alla guerra, che si svolse ancora in Svizzera, a Kiental, dal 24 al 30 aprile 1916. Vi parteciparono 43 delegati provenienti da 10 Paesi [13].
Il manifesto di Kiental condannava l’imperialismo in quanto causa della guerra, causa di lutti e di sofferenze e così chiamava a raccolta i proletari di tutto il mondo:
Già troppo avete pagato col vostro lavoro, col vostro denaro, colle vostre esistenze. Scendete in lotta per imporre una immediata pace senza annessioni! Dalle officine e dai campi dei paesi belligeranti sorgano i lavoratori, donne e uomini, a protestare contro la guerra e le sue conseguenze.
Fu tentato anche, nel 1917, anno cruciale della guerra, di organizzare a Stoccolma una terza conferenza di pace, da tenersi dal 5 al 12 settembre 1917, per indicare la via verso una pace mondiale permanente, ma essa non ebbe mai luogo per l'assenza di importanti partiti.
Le cariche occupate, l'aver intrecciato solidi legami con i maggiori esponenti socialisti d'Europa e intrapreso le iniziative che avevano dato luogo agli incontri internazionali, avevano accresciuto di molto il prestigio e l'influenza di Grimm.
Ma un momentaneo contraccolpo gli venne dal cosiddetto affare “Grimm-Hoffman” [14], peri cui dovette lasciare la presidenza della CSI.
Probabilmente in questo quadro, Grimm ebbe un ruolo fondamentale come organizzatore, assieme a Fritz Platten [15], del viaggio di Lenin ed altri esuli russi dalla Svizzera alla Russia.
I rapporti fra Grimm (centrista) e Lenin (sinistra rivoluzionaria) non erano buoni né politicamente, né personalmente. Ma in quell'occasione prevalse la solidarietà socialista.
Il 9 aprile 1917 partí da Zurigo il treno che avrebbe portato Lenin e una trentina di esuli russi, sia bolscevichi, come Nadezhda Krupskaya, moglie di Lenin, e Grigory Zinoviev, futuro segretario dell'Internazionale Comunista; sia di altre correnti politiche, a Pietrogrado, attraversando il territorio tedesco. La cosa fu possibile, nonostante lo stato di guerra tra la Germania e la Russia, grazie alla mediazione dei socialisti svizzeri Grimm e Platten.
Nel 1918 Robert Grimm, allora consigliere nazionale (= deputato) si ritrovò di nuovo al centro della scena politica in quanto fondatore, il 4 febbraio, del “Comitato di Olten [16]”.
Esso era stato eletto da un'assemblea composta da rappresentanti dell'Unione Sindacale Svizzera (USS), dal Comitato direttivo nazionale del PSS, dal gruppo parlamentare socialista e dalla stampa del Partito [17].
Il Comitato si proponeva di tutelare gli interessi del proletariato lottando per cercare di colmare le eccessive differenze che si erano venute a creare tra i pochi che si erano arricchiti grazie a enormi profitti di guerra e il contemporaneo forte impoverimento di larga parte dei lavoratori.
Infatti la Svizzera, benché non avesse partecipato, in quanto Stato neutrale, alla prima guerra mondiale, ne aveva risentito ugualmente i contraccolpi economici, in seguito alla forte crescita dell'inflazione (circa il 230 %), che aveva provocato un forte rialzo dei prezzi di vari beni, anche di prima necessità. Molti lavoratori svizzeri soffrivano la fame.
Di fronte alle richieste avanzate dal Comitato e al clima pre-rivoluzionario che circolava fra i lavoratori, temendo un colpo di Stato” bolscevico” il Consiglio Federale (= governo) [18]; mobilitò l'esercito e il 7 novembre 1918 truppe regolari marciarono su Zurigo, dove maggiori erano le agitazioni popolari.
Il Comitato sindacal-socialista di Olten, diretto da Grimm, il 9 successivo indisse uno sciopero di protesta di 24 ore.
Le truppe non furono ritirate e il Comitato proclamò lo sciopero generale a tempo indeterminato su tutto il territorio nazionale con inizio l'11 novembre 1918, presentando le sue nove rivendicazioni [19].
Ma il 13 novembre il Governo ingiunse un ultimatum, intimando al Comitato di Olten di interrompere lo sciopero senza condizioni, pena l'impiego dell'esercito; il Comitato, per evitare un bagno di sangue, decise di sospendere lo sciopero a partire dal 14/11.
Delle richieste iniziali soltanto due vennero realizzate: il rinnovo del Consiglio Nazionale secondo il sistema proporzionale [20] e la settimana lavorativa di 48 ore.
In qualità di presidente del Comitato Grimm [21] fu mandato sotto processo, per sedizione, per aver proclamato lo sciopero, davanti a un tribunale militare che, il 10 aprile 1919, lo condannò a sei mesi di carcere, durante i quali scrisse la sua Storia della Svizzera nelle sue lotte di classe.
Nello stesso anno 1919 Grimm si risposò con l'infermiera Jenny Kuhn (1896-1992), figlia di un medico, originaria del cantone di Zurigo, da cui ebbe altri due figli: nel 1921 Hans-Ulrich e nel 1922 Ursula Vera. Nel 1949 Ursula sposò Adolf McCarthy, che alla fine degli anni '80 scrisse una biografia di suo suocero, intitolata Robert Grimm. Il rivoluzionario svizzero.
Sempre nel 1919, Grimm rientrò nella Direzione del PSS, dove rimase fino al 1936, quando divenne capogruppo parlamentare, conservando la carica fino al 1945.
Alla fine della guerra, per impulso principalmente dei laburisti inglesi, venne ricostituita la seconda internazionale [22], ma il Partito Socialista svizzero, nel suo congresso di Basilea dell'agosto 1919, decise invece di uscirne e di aderire all'Internazionale Comunista [23]. Ma la base del partito, mediante una votazione disapprovò tale decisione.
Nel dicembre 1920, alla luce della 21 condizioni poste dal Comintern per esservi ammessi, Il PSS, anche per l'influenza del leader “centrista” Robert Grimm, rifiutò di aderirvi [24]. Il Partito però rimase fedele al concetto di lotta di classe nel suo nuovo programma, scritto proprio da Grimm, e nel marzo 1921 inviò i suoi rappresentanti alla conferenza costitutiva dell'Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale [25] in cui militavano i più grandi leader dell'area centrista del socialismo internazionale, come Friedrich Adler, Karl Kautsky, Otto Bauer, Jean Longuet e, appunto, Robert Grimm.
La nuova Internazionale si proponeva di riunificare le tre organizzazioni [26] in cui era diviso il movimento proletario mondiale.
In autunno il PSS approvò l'adesione e Grimm entrò nell'esecutivo.
Il compito tuttavia si rivelò di impossibile realizzazione e l'Internazionale di Vienna decise di fondersi con la sola Seconda Internazionale, nel congresso di Amburgo del 21-25 maggio 1923, dando vita alla Internazionale Operaia Socialista (IOS) [27]. I socialisti svizzeri vi aderirono nel 1926 e Grimm divenne membro dell'Ufficio di Presidenza fino al 1940.
Nei vent'anni successici allo sciopero nazionale (1918-38) Grimm fu impegnato nel governo cittadino di Berna (direzione degli affari comunali), dimostrando di avere notevoli capacità amministrative improntate alla concretezza dei risultati.
Una svolta dell'azione politica sua e del PSS si ebbe nel 1935.
Era il periodo in cui il fascismo dilagava in tutta Europa e da poco (1933) Hitler aveva conquistato il potere in Germania. Ciò aveva ringalluzzito le destre in tutto il continente ed anche in Svizzera, dove si costituirono coalizioni di estrema destra [28], la cui ideologia si basava sul culto del capo, sul corporativismo, sul nazionalismo e su una profonda avversione per il socialismo [29].
Di fronte al concreto pericolo fascista, nel 1935 il PSS e Grimm personalmente, cambiarono la loro posizione, fino ad allora negativa, nei confronti della difesa nazionale e della partecipazione socialista al governo federale e adottarono un nuovo programma in senso riformista e una nuova tattica, che gli consentirono di aprire un dialogo con i partiti moderati che stavano al governo e di inserirsi, a pieno titolo, nel sistema politico svizzero della concertazione e della trattativa, configurandosi dapprima come opposizione democratica e poi come partito di governo.
Grimm fu dunque membro del governo cantonale (=regionale) di Berna dal 1938 al 1946 (costruzione e dipartimento ferroviario) e, durante la seconda guerra mondiale, direttore del settore energia e calore dell'economia di guerra svizzera (1939-1947).
Nel 1946 divenne Presidente del Consiglio Nazionale (Camera). Dallo stesso 1946 al 1953 fu direttore della Ferrovia Berna-Lötschberg-Sempione.
Tuttavia, finché visse, non abbandonò mai le sue convinzioni socialiste e la sua visione marxista della storia.
Infatti, quando esplose la “guerra fredda” tra il blocco occidentale e quello sovietico, egli rifiutò la piena integrazione del socialismo svizzero nel primo e rimase critico nei confronti degli USA. La partecipazione ai governi non era per lui fine a se stessa, ma da valutare di volta in volta.
Anche negli anni '50, a differenza di quasi tutti i partiti socialisti dell'Europa occidentale [30], che assunsero posizioni di anticomunismo, allora detto “viscerale”, egli rimase convinto della necessità di superare il sistema capitalista.
Morì l'8 marzo 1958, tre anni dopo aver rassegnato le dimissioni dal Consiglio Nazionale.
Nel 1946 divenne Presidente del Consiglio Nazionale (Camera). Dallo stesso 1946 al 1953 fu direttore della Ferrovia Berna-Lötschberg-Sempione.
Tuttavia, finché visse, non abbandonò mai le sue convinzioni socialiste e la sua visione marxista della storia.
Infatti, quando esplose la “guerra fredda” tra il blocco occidentale e quello sovietico, egli rifiutò la piena integrazione del socialismo svizzero nel primo e rimase critico nei confronti degli USA. La partecipazione ai governi non era per lui fine a se stessa, ma da valutare di volta in volta.
Anche negli anni '50, a differenza di quasi tutti i partiti socialisti dell'Europa occidentale [30], che assunsero posizioni di anticomunismo, allora detto “viscerale”, egli rimase convinto della necessità di superare il sistema capitalista.
Morì l'8 marzo 1958, tre anni dopo aver rassegnato le dimissioni dal Consiglio Nazionale.
Il socialista Robert Grimm può essere, a buon diritto, considerato il politico svizzero più noto del XX secolo. Non solo perché, nel corso della sua carriera ricoprì un gran numero di cariche, politiche, sindacali e istituzionali, ma anche perché, nonostante abbia vissuto in un periodo assai agitato, comprendente due guerre mondiali e il periodo fascista, seppe sempre mantenersi fedele a se stesso e al socialismo.
- In Svizzera il potere legislativo è esercitato dall'Assemblea Federale, un parlamento bicamerale, che comprende: A) Il Consiglio Nazionale (= Camera dei deputati) di 200 membri eletti ogni 4 anni con distribuzione dei seggi proporzionata alla popolazione di ciascuno dei 26 Cantoni (= Stati federati). B) Il Consiglio degli Stati (= Senato) di 46 componenti (2 per ciascun Cantone, tranne per alcuni che ne hanno solo 1). L' Assemblea Federale elegge, ogni quattro anni, il Consiglio Federale (= Governo) di 7 membri. Essa inoltre elegge, ogni anno, scegliendolo fra i ministri del Consiglio Federale, anche il Presidente della Confederazione Svizzera.
- Nel 1906 pubblicò un interessante opuscolo sullo sciopero politico di massa.
- Rosa Schlain, nata a Odessa, il 27-1-1875, da una famiglia benestante di origine ebraica, era una donna divorziata, precedentemente sposata con lo scienziato Jovel Reichesberg.
- Erano presenti, fra gli altri, Angelica Balabanoff, Victor Adler, Rosa Luxemburg, Hugo Haase, Jean Jaures, Jules Guesde.
- L'Italia entrerà in guerra, a fianco dell'Intesa, successivamente, il 24-5.1915.
- Nel congresso di Aarau del 1915 il Partito Socialista svizzero si pronunciò a favore dell'iniziativa.
- Il giornale era vietato in Germania per paura che penetrasse nelle trincee.
- La terza conferenza internazionale delle donne socialiste, convocata da Clara Zetkin e tenutasi dal 26 al 28 marzo 1915, lanciò il grido di guerra internazionalista Guerra alla guerra.
- La Conferenza socialista internazionale della gioventù si tenne dal 4 al 6 aprile 1915. L'Ufficio internazionale della gioventù socialista, eletto alla conferenza, incominciò a pubblicare la rivista Jugend-Internationale (Gioventù-Internazionale).
- Facevano parte della delegazione svizzera: Ernest-Paul Graber, Robert Grimm, Charles Naine e Fritz Platten. I delegati italiani erano: Angelica Balabanoff (poliglotta-interprete), Costantino Lazzari (segretario PSI), Giuseppe Emanuele Modigliani, Oddino Morgari e Giacinto Menotti Serrati (direttore dell'Avanti!).
- Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia e Lituania, Romania, Svezia, Svizzera. I delegati del Regno Unito (Partito Laburista Indipendente e Partito Socialista Britannico), che non poterono entrare in Svizzera perché non gli erano stati concessi i passaporti, mandarono un messaggio di adesione. Le famose socialiste Clara Zetkin e Rosa Luxemburg non poterono partecipare perché erano state incarcerate.
- Ne facevano parte, oltre a Grimm, Angelica Balabanoff, Oddino Morgari e lo svizzero Charles Naine.
- Per la Svizzera i delegati erano Robert Grimm, Ernst Nobs, Fritz Platten, Ernest Paul Graber, Herman Greulich, Charles Naine e Agnes Robmann. Il Psi era rappresentato da Enrico Dugoni, Costantino Lazzari, Giuseppe Emanuele Modigliani, Oddino Morgari, Elia Musatti, Camillo Prampolini, Giacinto Menotti Serrati.
- Pare che Grimm, deputato al Consiglio Nazionale svizzero e presidente della CSI, nella primavera del 1917, in contatto col ministro svizzero Arthur Hoffman (1857-1927) abbia tentato di favorire una pace separata tra Russia e Germania. Un atto da molti considerato contrario alla neutralità svizzera e all'equidistanza socialista. Ciò suscitò le proteste in particolare degli anglo-francesi, che sarebbero stati i più danneggiati dal ritiro della Russia dalla guerra.
- Fritz Platten (1883-1942), ricoprì cariche importanti, quali quelle di consigliere comunale di Zurigo e consigliere nazionale. Fu anche membro della Direzione del PSS e segretario nel 1915-19. Fu uno dei principali organizzatori dello sciopero di Zurigo del 1912 e di quello nazionale del 1918. Leader della sinistra socialista svizzera, partecipò ai convegni di Zimmerwald e di Kiental e, nel 1919, alla fondazione del Comintern; nel 1921 fu tra i fondatori del partito comunista svizzero. Emigrato in URSS nel 1926, fu arrestato nel 1938 e fucilato nel 1942. Fu riabilitato nel 1956.
- Cittadina svizzera, principale snodo ferroviario svizzero, città industriale, in cui c'era la “Casa del Popolo”, sede del Comitato che indisse il primo sciopero nazionale.
- Inizialmente esso era composto da Robert Grimm, Rosa Bloch, Friedrich Schneider, Konrad Ilg, Karl Dürr, August Huggler e Franz Reichmann. Successivamente vi sarà qualche rimaneggiamento.
- Il Consiglio Federale era allora dominato dal partito liberale, rappresentante della borghesia agiata e timoroso di rivolgimenti sociali.
- Maggiore approvvigionamento alimentare, elezione immediata di un nuovo Consiglio Nazionale (col sistema proporzionale già approvato in precedenza), settimana lavorativa di 48 ore, suffragio femminile, imposta sul patrimonio, assicurazione per la vecchiaia e l'invalidità, dovere per tutti di lavorare, monopolio del commercio con l'estero, riforma dell'esercito.
- Alle prime elezioni del Consiglio Nazionale, tenute nel 1919 col sistema proporzionale, il PSS ottenne il 23,46 % e 41 seggi su 189. Col precedente sistema elettorale maggioritario nel 1917 ne aveva ottenuto solo 20.
- E altri due: Friedrich Schneider e Fritz Platten.
- I socialdemocratici (o socialisti “di destra”), dopo le conferenze preparatorie di Berna (febbraio 1919), Amsterdam e Lucerna (agosto 1919) fecero risorgere la Seconda Internazionale col congresso di Ginevra del luglio 1920.
- La Terza Internazionale, detta anche Internazionale Comunista (IC) o Comintern fu fondata a Mosca il 2-3-1919. Sarà sciolta il 15-5-1943, nel pieno della seconda guerra mondiale.
- L'ala sinistra del partito si scisse e, in una col gruppo dei „Vecchi Comunisti“, fondò il Partito Comunista della Svizzera.
- Essa fu chiamata anche l'Internazionale di Vienna o, dispregiativamente, l'Internazionale due e mezzo, perché si collocava tra la 2° e la 3° Internazionale. Essa adottò una Dichiarazione sui metodi e l'organizzazione della lotta di classe, che – a suo avviso - dovevano essere determinati dalle particolari condizioni economiche, culturali e sociali e dai rapporti di forza esistenti in ogni Paese. Su di essa si può vedere l'omonimo articolo di Ferdinando Leonzio, pubblicato sulla rivista online La Rivoluzione Democratica del marzo 2019.
- Seconda Internazionale, Terza Internazionale e Internazionale di Vienna, detta Internazionale due e mezzo.
- L'IOS si dissolse nel 1940. Atto simbolico della fine dell'IOS può considerarsi l'occupazione della sua sede di Bruxelles a da parte della gestapo.
- Tale periodo fu detto primavera dei fronti.
- Principale organizzazione fascistoide era la Federazione Patriottica Svizzera, che odiava profondamente Grimm.
- Col congresso di Francoforte del 3-6-1951, in ideale prosecuzione della Seconda Internazionale, venne fondata l'Internazionale Socialista, che allora assunse posizioni filoamericane e filoatlantiche.
Fonte: di Ferdinando Leonzio