"SOLO 168?"
25-04-2023 - DIARIO POLITICO di Giuseppe Butta'
POVERO PD! Fino all’epifania della dea Schlein, il PD era rimasto orfano delle adunate oceaniche degli intellettuali, degli ‘organici’ operai del pensiero che, negli anni ’50-’90, solevano intrupparsi nelle fila del PCI per sorreggerne la strategia gramsciana dell’egemonia. Ora è bastata questa demi-Venere (intendo dire semi-dea) per risvegliare il mostro sopito dell’intellettualità (o sedicente tale).
Basta leggere infatti l’incipit dell’appello per capire che i 168 gatti (ma sono sicuro che prolifereranno) più che intellettuali – cioè produttori di pensiero – sono ‘orecchianti’ del politically correct: «Il nostro è un appello ai tanti e alle tante che come noi sentono la necessità di una grande forza della sinistra democratica, progressista, femminista ed ecologista, ma che in questi anni l’hanno persa di vista nelle titubanze e nelle debolezze che hanno sfigurato il mondo del lavoro, i luoghi della formazione, gli stessi assetti istituzionali (mostrando, tra le altre cose, un’ingiustificata indulgenza nei confronti del devastante progetto del regionalismo differenziato che rischia di lacerare per sempre il tessuto civile e sociale del paese)».
Ma perché solo 168? Forse perché si tratta solo di una avanguardia, solo della truppa territoriale campana – molta della quale faceva parte della guardia pretoriana del ‘cacicco’ De Luca – e si può dunque supporre che il grosso verrà più tardi: dopo che la ‘sussistenza’ si sarà accampata e potrà assicurare ‘pasti caldi’.
La ‘dea’ non ha mancato di ringraziare, tempestivamente, le Tante ei Tanti, le volontarie e i volontari che si batteranno al suo fianco sinistro: «Il nuovo corso del PD si arricchisce ogni giorno di presenze e di testimonianze attive che danno forza a questa comunità. Voglio per questo ringraziare tutte e tutti i 168 intellettuali che hanno sottoscritto l'appello 'Una speranza e un'opportunità per la sinistra. Vogliamo dare una mano'. Perché è esattamente questo quello che desideravamo suscitare: la condivisione, insieme, di un impegno, di una passione, di una visione comune. Solo così, tutte e tutti insieme, ce la faremo a ricostruire fiducia con le persone e dar vita a una vera alternativa a questo governo, che si batta per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro di qualità e i diritti».
La grande radicalità – per usare la formula debenedittiana – della Schlein comincia da quel tutte e tutti che, essendo una nuova formula del tutto, implica il nuovo significato di un tutto dimidiato: speriamo che non implichi anche una contrapposizione di tutte contro tutti.
Insomma, non c’è bisogno di una lettura approfondita e comparata di queste parole ‘alate degli appellanti così come della ‘graziosa’ risposta dell’appellata per rendersi conto che se qualcuno è stato, a dir poco, indulgente e che c’è bisogno di ricostruire la fiducia, questo qualcuno indulgente è stato il PD e che la colpa del venir meno della fiducia della gente è ancora una volta del PD.
Forse questi intellettuali ignorano che è stato proprio il partito antenato del PD a essere non soltanto ‘indulgente’ ma addirittura il genitore per altri (gpa) dell’autonomia differenziata e il responsabile della confusione, delle titubanze e delle debolezze.
La domanda è se valga la pena di ricostruire su queste fondamenta deboli che affondano nella palude del potere.
Basta leggere infatti l’incipit dell’appello per capire che i 168 gatti (ma sono sicuro che prolifereranno) più che intellettuali – cioè produttori di pensiero – sono ‘orecchianti’ del politically correct: «Il nostro è un appello ai tanti e alle tante che come noi sentono la necessità di una grande forza della sinistra democratica, progressista, femminista ed ecologista, ma che in questi anni l’hanno persa di vista nelle titubanze e nelle debolezze che hanno sfigurato il mondo del lavoro, i luoghi della formazione, gli stessi assetti istituzionali (mostrando, tra le altre cose, un’ingiustificata indulgenza nei confronti del devastante progetto del regionalismo differenziato che rischia di lacerare per sempre il tessuto civile e sociale del paese)».
Ma perché solo 168? Forse perché si tratta solo di una avanguardia, solo della truppa territoriale campana – molta della quale faceva parte della guardia pretoriana del ‘cacicco’ De Luca – e si può dunque supporre che il grosso verrà più tardi: dopo che la ‘sussistenza’ si sarà accampata e potrà assicurare ‘pasti caldi’.
La ‘dea’ non ha mancato di ringraziare, tempestivamente, le Tante ei Tanti, le volontarie e i volontari che si batteranno al suo fianco sinistro: «Il nuovo corso del PD si arricchisce ogni giorno di presenze e di testimonianze attive che danno forza a questa comunità. Voglio per questo ringraziare tutte e tutti i 168 intellettuali che hanno sottoscritto l'appello 'Una speranza e un'opportunità per la sinistra. Vogliamo dare una mano'. Perché è esattamente questo quello che desideravamo suscitare: la condivisione, insieme, di un impegno, di una passione, di una visione comune. Solo così, tutte e tutti insieme, ce la faremo a ricostruire fiducia con le persone e dar vita a una vera alternativa a questo governo, che si batta per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro di qualità e i diritti».
La grande radicalità – per usare la formula debenedittiana – della Schlein comincia da quel tutte e tutti che, essendo una nuova formula del tutto, implica il nuovo significato di un tutto dimidiato: speriamo che non implichi anche una contrapposizione di tutte contro tutti.
Insomma, non c’è bisogno di una lettura approfondita e comparata di queste parole ‘alate degli appellanti così come della ‘graziosa’ risposta dell’appellata per rendersi conto che se qualcuno è stato, a dir poco, indulgente e che c’è bisogno di ricostruire la fiducia, questo qualcuno indulgente è stato il PD e che la colpa del venir meno della fiducia della gente è ancora una volta del PD.
Forse questi intellettuali ignorano che è stato proprio il partito antenato del PD a essere non soltanto ‘indulgente’ ma addirittura il genitore per altri (gpa) dell’autonomia differenziata e il responsabile della confusione, delle titubanze e delle debolezze.
La domanda è se valga la pena di ricostruire su queste fondamenta deboli che affondano nella palude del potere.
Fonte: di Giuseppe Butta'