"SPIGOLATURE"
25-11-2020 - CRONACHE SOCIALISTE
La seconda ondata della pandemia sta facendo emergere tutte le debolezze dell'attuale dirigenza del Paese. Sovente si tratta personaggi improvvisati che si trovano ad interpretare ruoli che richiedono capacità superiori alle loro possibilità.
In Italia la pandemia, per quanto concerne la parte politico istituzionale è gestita dal Presidente del Consiglio, dal Ministro della Salute, dal convitato di pietra che è il Ministro dell'economia e da quel caravanserraglio costituito dai Presidenti delle Regioni a cui, partecipando alle varie comparsate televisive si aggiungono i Sottosegretari, i rappresentanti dell'opposizione, spesso con proposte surreali e cangianti, i virologi con le loro, soventi, tesi contrapposte ed i giornalisti che interpretano il loro ruolo di guardiani della propria “scuderia” fino a cadere nel ridicolo. A questo circo Barnum danno il loro contributo i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti delle categorie economiche all'interno delle quali si è contraddistinto il Presidente di Confindustria. I risultati di questa babele sono sotto gli occhi di tutti.
Quando il Governo ha seguito le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico la pandemia è stata gestita quando ha subito le indicazioni dei Presidenti delle Regioni e delle associazioni delle categorie “datoriali” il fiasco è stato completo.
Questo Governo viene accusato di non saper comunicare, non credo. Penso piuttosto che ci sia un forte gap politico che provoca questo comportamento ondivago. Mi spiego. Il Presidente del Consiglio non solo non appartiene a nessun partito o movimento ma non conosce l'abc della politica e il Ministro della Salute invece paga lo scotto di appartenere ad un Partito numericamente debole. Questo stato di cose ha convinto i Presidenti delle Regioni che si poteva giocare col Governo come il gatto con il topo. Pubblicizzare le perdite e privatizzare i profitti, cioè addossare al Governo tutte le scelte impopolari, chiusure e tutto ciò che agli occhi della popolazione poteva apparire come una restrizione, e prendersi i meriti per le riaperture (i risultati sono sotto gli occhi di tutti). La colpa più grave ed imperdonabile che si può rivolgere ai Presidenti delle Regioni è che non hanno fatto niente durante i mesi di tregua del virus per rinforzare la struttura sanitaria (è di loro competenza) , erano convinti che il peggio fosse passato e che la “seconda ondata” non sarebbe arrivata ed hanno passato un'estate da cicale. L'opposizione ha avuto un atteggiamento che definire irresponsabile è poco. Hanno manifestato contro l'uso della mascherina, hanno richiesto le zone rosse, poi hanno chiesto il contrario. L'ultimo slogan dell'ineffabile Senatore Salvini “giù le mani dal Natale” mi sembra un inno al nulla.
In questo quadro il Presidente della Repubblica ha tifato apertamente per una unità di intenti tra maggioranza e opposizione. Il Presidente del Consiglio ha mostrato tutta la sua scarsa attitudine a gestire i rapporti politici. Poteva spaccare la minoranza, il rischio è che adesso si spacchi la maggioranza.
In questo quadro appare un cavaliere nero che difende a spada tratta gli interessi degli imprenditori italiani.
Si tratta di Carlo Bonomi il quale appena apre bocca tuona contro il Governo accusandolo di aver fatto diventare l'Italia un “Sussidistan”. Sono finiti i tempi in cui “gli industriali erano ministeriali per forza”. Infatti il Presidente degli industriali non è un “Sciur padrun da li beli braghi bianchi” ma un finanziere. Presiede una finanziaria che a sua volta possiede altre imprese ed ha poca dimestichezza con la vita di una azienda. Per mostrare i muscoli ed impaurire il Governo e domare i Sindacati ha emanato la direttiva che non potevano essere firmati contratti che prevedevano aumenti salariali. Una serie di associazioni invece firmano dimostrando che il re è nudo. Poi ci sono le interviste a Bertelli (Prada) e Della Valle nelle quali prendono le distanze dalla linea confindustriale. Il re non sarà ancora nudo, ma ha perso molta parte dell'abbigliamento. Con questo clima domestico non può fare altro che alzare la voce. In realtà credo che abbia anche difficoltà di carattere politico. Il 2 Ottobre è stato nominato Presidente dell'Ente Fiera di Milano, il cui capitale è controllato dalla Regione Lombardia. Quando esisteva la lottizzazione sarebbe stato inquadrato come contiguo, se non adepto, dell'area di centro destra.
Il problema non è, né se esiste o meno una incompatibilità formale fra le due cariche o per lo stipendio che percepisce ma per la loro incompatibilità morale. Quando svolge la sua attività di Presidente di Confindustria è completamente autonomo quando attacca il Governo ha un occhio di riguardo per la parte politica che l'ha nominato?
Come si vede c'è da stare poco allegri.
“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta non donna di provincie, ma bordello!” (Dante Alighieri Purgatorio, canto VI, vv. 76-78)
Fonte: di ENNO GHIANDELLI