"UNA NUOVA FASE SI APRE?"
17-12-2021 - IL SOCIALISMO NEL MONDO
L’inizio del 2022 si presenta per l’Unione Europea ricco d’incognite. La campagna presidenziale francese s’intreccerà strettamente con il semestre di presidenza del paese transalpino; in Italia sarà necessario attendere l’esito delle votazioni per il Quirinale per avere contezza del fatto che sarà ancora Mario Draghi a gestire da Palazzo Chigi la gestione dei fondi del PNRR, come sembra vogliano molti attori di primo piano delle vicende politiche ed economiche europee o che piuttosto, Draghi possa guidare la ripresa dal colle più alto. E ancora, in Germania si riuscirà a coagulare un consenso intorno alla riforma del patto di stabilità che pare essere uno dei punti qualificanti del negoziato che ha portato Francia e Italia a firmare il patto di amicizia e collaborazione noto come Patto del Quirinale?
Di tutte queste domande, la più importante rimane quella che riguarda il semestre europeo a guida francese. Le priorità elencate dal presidente Macron sono molte e di grande rilievo. Tra queste troviamo la riforma dell’accordo di Schengen con la possibilità, per l’Europa, di difendere i propri confini, la difesa del modello sociale europeo alla ricerca di nuove regole di bilancio per l’economia post-Covid e la possibilità, per tutti i giovani sotto i venticinque anni, di svolgere un ‘servizio civile europeo’, l’accordo intorno all’introduzione di una ‘carbon tax’ nel quadro del progetto di transizione climatica, lo sviluppo dell’Europa come potenza digitale e la tutela dello stato di diritto da parte di tutti i partner come precondizione indispensabile per poter lavorare insieme.
Il programma, nel suo complesso, è ampio e ambizioso ed è evidente che rappresenterà uno dei capisaldi su cui si formerà la piattaforma per la ricandidatura di Macron, anche se, al momento, il presidente non ha ancora annunciato di volersi ripresentare per un secondo mandato.
Vediamo ora quello che è possibile capire, in termini di politiche europee, del programma della Ampelkoalition (la cosiddetta coalizione semaforo composta da socialdemocratici, liberali e verdi alla guida del neocancelliere Olaf Scholz).
Non sono molti gli elementi utili a farsi un’idea. Parecchie sono le dichiarazioni di principio e poche le proposte concrete. Tra i punti fuori discussione vi sono l’adesione al Green Deal Europeo, al patto di stabilità e alla NATO. Sul versante della politica migratoria, infine, la coalizione ha assicurato l’impegno a essere in linea con gli impegni internazionali assunti per fare in modo di collaborare con gli altri paesi europei allo scopo di rendere meno drammatica la situazione che si è venuta a creare nel Mediterraneo.
Gli impegni per il prossimo futuro da parte dei maggiori paesi europei se da una parte lasciano spazio alla speranza, dall’altra danno la misura di quanto ancora resti da fare perché l’Unione Europea si presenti preparata alle sfide che la attendono.
Di tutte queste domande, la più importante rimane quella che riguarda il semestre europeo a guida francese. Le priorità elencate dal presidente Macron sono molte e di grande rilievo. Tra queste troviamo la riforma dell’accordo di Schengen con la possibilità, per l’Europa, di difendere i propri confini, la difesa del modello sociale europeo alla ricerca di nuove regole di bilancio per l’economia post-Covid e la possibilità, per tutti i giovani sotto i venticinque anni, di svolgere un ‘servizio civile europeo’, l’accordo intorno all’introduzione di una ‘carbon tax’ nel quadro del progetto di transizione climatica, lo sviluppo dell’Europa come potenza digitale e la tutela dello stato di diritto da parte di tutti i partner come precondizione indispensabile per poter lavorare insieme.
Il programma, nel suo complesso, è ampio e ambizioso ed è evidente che rappresenterà uno dei capisaldi su cui si formerà la piattaforma per la ricandidatura di Macron, anche se, al momento, il presidente non ha ancora annunciato di volersi ripresentare per un secondo mandato.
Vediamo ora quello che è possibile capire, in termini di politiche europee, del programma della Ampelkoalition (la cosiddetta coalizione semaforo composta da socialdemocratici, liberali e verdi alla guida del neocancelliere Olaf Scholz).
Non sono molti gli elementi utili a farsi un’idea. Parecchie sono le dichiarazioni di principio e poche le proposte concrete. Tra i punti fuori discussione vi sono l’adesione al Green Deal Europeo, al patto di stabilità e alla NATO. Sul versante della politica migratoria, infine, la coalizione ha assicurato l’impegno a essere in linea con gli impegni internazionali assunti per fare in modo di collaborare con gli altri paesi europei allo scopo di rendere meno drammatica la situazione che si è venuta a creare nel Mediterraneo.
Gli impegni per il prossimo futuro da parte dei maggiori paesi europei se da una parte lasciano spazio alla speranza, dall’altra danno la misura di quanto ancora resti da fare perché l’Unione Europea si presenti preparata alle sfide che la attendono.
Fonte: di ANDREA BECHERUCCI