23 Novembre 2024

"Anno bisesto, anno funesto.
Quando le libertà costituzionali sono soppresse per decreto del Presidente del Consiglio"

27-03-2020 - IL GRASSETTO
Anno bisesto, anno funesto. Mai credenza popolare fu così suggestiva come in questo 2020. E non solamente per il virus venuto dalla Cina a complicare una scena internazionale, già particolarmente travagliata, a partire dalla crisi USA-Iran. Ma anche perché il virus stesso disvela lo sgretolamento delle garanzie costituzionali di libertà e di tutte le istituzioni democratiche, nonché l'inadeguatezza della classe politica più in generale.
Il caso italiano è particolarmente evidente. Diciamo così: la classe politica attuale si trova, oramai, al momento sbagliato, nel posto sbagliato. Mi spiego ancora più brutalmente: nella migliore delle ipotesi, siamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio, con pose da statisti alla Casalino & C. I quali, se in tempo di prosperità economica e di quiete sociale potrebbero essere tollerati e commettere errori veniali, di cui sarebbero certamente assolti dall'opinione pubblica, in tempi di crisi economica e finanziaria, nonchè di emergenza pandemica, che miete ogni giorno vittime a centinaia, dovrebbero essere denunciati dalla stessa opinione pubblica come cattivi reggitori dello Stato, giacché commettono - è bene dirlo - danni davvero fatali.
Tra i danni fatali commessi in questi mesi (ma pure dovremmo dire anni - perlomeno a partire dalla modifica del Titolo V della Costituzione dalla cosiddetta Sinistra, "antifascista", "bellacioista", "piaciona", e con mille altri eccetera), vi è la soppressione di quasi tutte le libertà fondamentali della persona umana con un tratto di penna e il sostanziale svuotamento delle prerogative del Parlamento, mentre la massima magistratura dello Stato, ovvero il Presidente della Repubblica, rimane in silenzio, chiuso nel suo rispettoso (rispettoso) quanto incomprensibile silenzio.
Ora noi sappiamo che il consenso del Presidente del Consiglio è altissimo e che Mattarella gode di larghissima stima per la sua evidente (metterei questo avverbio al corsivo, ovvero così: evidente) statura MORALE. E sappiamo altresì che, a causa di queste ragioni da vox populi, dovremmo essere seppelliti da un cumulo assordante di buuuuuuuh se volessimo sollevare talune nostre perplessità di fronte ai meriti dei consensi dell'uno e delle considerazioni di favore per l'altro.
Faccio tuttavia osservare che tra le libertà fondamentali della persona umana è il diritto di espressione. E in ragione di quest'ultima libertà costituzionale, che ancora sopravvive, e prima che anch'essa sia soppressa dall'avvocato del popolo - parliamo ovviamente in forma ipotetica -, vorremmo pertanto denunciare all'opinione pubblica alcune cosarelle di poco conto - anche per il sommo Zagrebelsky. E cioè la decretazione d'urgenza come mezzo per stravolgere i principi fondamentali della Costituzione, provocare la chiusura de facto del Parlamento italiano e salvare, ancora una volta e dopo mille giravolte trasformistiche, la poltrona tanto immeritata del Presidente del Consiglio.
Tra le molteplici sfumature di colore dei vari decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, si comprendono numerose compressioni delle libertà fondamentali della persona umana e delle principali garanzie costituzionali previste dal nostro ordinamento. Mi riferisco in particolare all'articolo 4, che riconosce il diritto al lavoro, all'articolo 7, che riconosce alla Chiesa autonomia, indipendenza e sovranità nel suo ordine interno, all'articolo 8, che garantisce alle confessioni diverse dalla cattolica piena libertà di fronte alla legge, nonché il diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, all'articolo 16, intorno alla libertà di movimento, all'articolo 17, intorno alla libertà di riunione privata, in luogo pubblico o aperto al pubblico, nonché all'articolo 19, sulla libertà di svolgere e propagandare il proprio credo religioso.
A questo punto ognuno vedrà come tali diritti fondamentali della persona umana non possano essere compressi con un tratto di penna da un solo uomo al comando, foss'anche il Presidente del Consiglio. E questo non solamente per evitare derive autoritarie, ma perché, nel nostro ordinamento, la centralità dell'azione legislativa non è in capo al Presidente del Consiglio, ma al Parlamento, cui il Governo sottrae oggi ogni voce in capitolo.
Questa deriva irrispettosa e autoritaria del Presidente del Consiglio non ci stupisce. Fino all'altro ieri era il referente di un movimento politico che irride al Parlamento, che ritiene gli eletti del popolo italiano una manica di delinquenti e che ha proposto per questo lo sfoltimento consistente del loro numero. E' vero che si è opposto strenuamente alla volontà di Salvini di ottenere dal popolo italiano i pieni poteri. Ma questa sua opposizione deriva dal fatto che questi pieni poteri egli li rivendica oggi per sé stesso, con la complicità della cosiddetta "Sinistra", che ritiene la Costituzione come la Carta più Bella del Mondo. E forse per questo motivo lascia che ad essa si rechi offesa dall'uomo solo al comando e che, di fatto, non senta il bisogno di difendere le prerogative democratiche del Parlamento. Tanti saluti allora ai giuramenti sulla Costituzione più Bella del Mondo, che questa cosiddetta Sinistra utilizza a intermittenza per ragioni di tornaconto personale. Ma i conti con la storia, prima o dopo, si pagano. E noi crediamo che questo momento sia già venuto a dichiarare questi ipocriti: spergiuri.
Qualcuno potrà sollevare l'argomento dell'emergenza sanitaria in atto. E qui nessuno di noi negherà il carattere emergenziale di questa pandemia. Ciò che noi contestiamo è che, allo stato di allerta nazionale, non sia seguito un ampio coinvolgimento del Parlamento sulle scelte da intraprendere. E ciò è avvenuto per raggiungere un solo obiettivo, e cioè il rafforzamento sostanziale non già dell'Esecutivo, ma del Capo dell'Esecutivo punto e basta. Ciò che appare paradossale è che il Parlamento stesso, preso da timori alla Don Abbondio, anziché dal coraggio di San Carlo Borromeo, si sia reso complice di questo piano, quando ha invocato la quarantena delle istituzioni, che poi significa una cosa sola, ovvero il tradimento colpevole del proprio mandato. Contro simili vergogne verrebbe da chiedere ai signori del Parlamento: lasciate adesso i vostri scranni a persone più degne di voi!
Da quanto ci siamo detti fino ad ora, ci pare chiaro che il mancato rispetto nei confronti del Parlamento e la conseguente compressione dei diritti di libertà siano azioni gravi contro il popolo italiano da parte di chi si era proclamato avvocato del Popolo, senza averne avuto il mandato. Ci troviamo di fronte, pertanto, contro un vero e proprio attentato agli organi costituzionali stessi. E questo perché si è voluto derogare alla vita democratica del paese per esercitare sul paese stesso dei poteri che la Costituzione non conferisce al Presidente del Consiglio, ma piuttosto al Parlamento. Lo strumento del Decreto del Presidente del Consiglio non può, infatti, prevedere la sospensione dei diritti fondamentali della persona umana e un controllo così poliziesco sulla vita civile del paese come neppure Scelba aveva attuato.
Ciò che andiamo dicendo non sono considerazioni farneticanti, bensì l'essenza della vita democratica delle istituzioni bene ordinate. Nessuno, infatti, può essere superiore alla legge. E la legge suprema è per noi democratici per-dav-ve-ro la Costituzione. E in Costituzione non vi è posto per avvocaticchi del popolo o uomini soli al comando.
Se così stanno le cose, e credo che le cose stiano purtroppo in questo modo, il Presidente del Consiglio deve essere richiamato ai suoi doveri istituzionali. E siccome la Massima Magistratura dello Stato tace, le altre cariche dello Stato tacciono e il Parlamento vuol tornare a casa, finché la peste sia cessata, la nostra piccola rivista è costretta a farsi avanti. Ci dica, signor avvocato, una volta per sempre, quale disegno ella stia costruendo per sé stesso. E se intenda o meno sottomettersi come tutti i cittadini alla Costituzione.
In ogni caso la informiamo che lo strumento del Decreto del Presidente del Consiglio non può spazzar via le garanzie costituzionali di libertà. Non siamo ancora di fronte alla monarchia assoluta di antico regime. E ci teniamo altresì a informarla, signor avvocato, che i suoi atti presidenziali sono atti meramente amministrativi. E nella gerarchia delle fonti questo ragionamento può significare solamente una cosa: che gli atti amministrativi sono provvedimenti secondari, che non possono superare, contrastare o derogare le leggi del Parlamento e la Costituzione della Repubblica. Spiace che la Massima Magistratura dello Stato non abbia avuto qualcosa da eccepire a riguardo.
Prevedere limiti costituzionali per mero strumento amministrativo a firma del Presidente del Consiglio può voler dire solamente una cosa, ovvero che il Presidente del Consiglio stesso miri a consolidare un potere personale autoritario in contrasto con le prerogative del Parlamento e in dispregio della Costituzione della Repubblica. E questo non dobbiamo consentirlo, neanche in nome della crisi sanitaria attuale. Se consentissimo a ciò, dovremmo consentire alla fine della nostra civiltà democratica in favore di un regime dispotico o alla cosiddetta democratura dell'uomo solo al comando.
Con i suoi reiterati provvedimenti di polizia, di cui peraltro dubitiamo assai circa l'efficacia, ella, signor avvocato, ha offeso il Parlamento, che è l'espressione diretta della volontà del popolo italiano. Solamente il Parlamento può infatti consentire, mediante legge ordinaria o convertendo in legge ordinaria un Decreto Legge, la sospensione di taluni diritti di libertà costituzionali, per un tempo peraltro limitato e motivato da gravi ragioni oggettive. L'art. 77 della Costituzione è chiaro: “[…] Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e d'urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti […]”.
Mi pare chiaro da quanto abbiamo finora esposto che in Italia siamo oramai giunti allo sfascio totale delle nostre istituzioni democratiche, in funzione di un disegno autoritario del Presidente del Consiglio, nel silezio assordante della Massima Magistratura dello Stato e dei membri del Parlamento. Di fronte a questo atto di forza del Presidente del Consiglio, il popolo italiano si trova peraltro senza difesa alcuna, anche perché nessun giudice potrà dar loro ragione, stante la chiusura sine die di tutti i tribunali della Repubblica. Eppure, caro Giuseppi, benché ella intenda derogare a tutti i principi di libertà conquistati col sangue dei nostri migliori rappresentanti alla Costituente, noi non siamo per nulla intimoriti dalla sua tracotanza e denunciamo le sue furbizie. Né siamo scoraggiati dai silenzi delle alte magistrature dello Stato e dalle viltà del Parlamento. Ciò che dovevamo dire lo abbiamo detto per rispetto di noi stessi e della nostra civiltà democratica, presa d'assalto da un manipolo di giovani analfabeti da avanspettacolo e da giuristi opportunisti alla moda. La strada della libertà da questi orrori giuridici ci sembra adesso lunga e insidiosa. Ma guai a noi se non la percorressimo a testa alta.


Fonte: di STEFANO GAGLIANO
Link
[]
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI
Periodico socialista fondato 1897.
[]
IL PONTE RIVISTA
Rivista di politica economica e cultura
fondata da Calamandrei
[]
BIBLION EDITORE
Biblion Edizioni, storica casa editrice.
[]
CRITICA LIBERALE - NON MOLLARE
"NON MOLLARE"
Quindicinale on line di Critica Liberale,
la voce del liberalismo progressista in Italia.





Nuova Serie
"La Rivoluzione Democratica"
1, MARZO 2017
Associazione Alleanza Giellista
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
invia a un amico
icona per chiudere
Attenzione!
Non puoi effettuare più di 10 invii al giorno.
Privacy Policy per www.rivoluzionedemocratica.it
Il sito web www.rivoluzionedemocratica.it raccoglie alcuni dati personali degli utenti che navigano sul sito web.

In accordo con l'impegno e l'attenzione che poniamo ai dati personali e in accordo agli artt. 13 e 14 del EU GDPR, www.rivoluzionedemocratica.it fornisce informazioni su modalità, finalità, ambito di comunicazione e diffusione dei dati personali e diritti degli utenti.

Titolare del trattamento dei dati personali
La Rivoluzione Democratica
Via Circondaria, 56
55045 - Firenze Italia


Email: info @rivoluzionedemocratica.it
Telefono: 3934324237

Tipi di dati acquisiti
www.rivoluzionedemocratica.it raccoglie dati degli utenti direttamente o tramite terze parti. Le tipologie di dati raccolti sono: dati tecnici di navigazione, dati di utilizzo, email, nome, cognome, numero di telefono, provincia, nazione, cap, città, indirizzo, ragione sociale, stato, cookie e altre varie tipologie di dati. Maggiori dettagli sui dati raccolti vengono forniti nelle sezioni successive di questa stessa informativa.
I dati personali sono forniti deliberatamente dall'utente tramite la compilazione di form, oppure, nel caso di dati di utilizzo, come ad esempio i dati relativi alle statistiche di navigazione, sono raccolti automaticamente navigando sulle pagine di www.rivoluzionedemocratica.it.

I dati richiesti dai form sono divisi tra obbligatori e facoltativi; su ciascun form saranno indicate distintamente le due tipologie. Nel caso in cui l'utente preferisca non comunicare dati obbligatori, www.rivoluzionedemocratica.it si riserva il diritto di non fornire il servizio. Nel caso in cui l'utente preferisca non comunicare dati facoltativi, il servizio sarà fornito ugualmente da www.rivoluzionedemocratica.it .

www.rivoluzionedemocratica.it utilizza strumenti di statistica per il tracciamento della navigazione degli utenti, l'analisi avviene tramite log. Non utilizza direttamente cookie ma può utilizzare cookie includendo servizi di terzi.

Ciascun utilizzo di cookie viene dettagliato nella Cookie Policy (https://www.rivoluzionedemocratica.it/Informativa-sui-cookies.htm) e successivamente in questa stessa informativa.
L'utente che comunichi, pubblichi, diffonda, condivida o ottenga dati personali di terzi tramite www.rivoluzionedemocratica.it si assume la completa responsabilità degli stessi. L'utente libera il titolare del sito web da qualsiasi responsabilità diretta e verso terzi, garantendo di avere il diritto alla comunicazione, pubblicazione, diffusione degli stessi. www.rivoluzionedemocratica.it non fornisce servizi a minori di 18 anni. In caso di richieste effettuate per minori deve essere il genitore, o chi detiene la patria potestà, a compilare le richieste dati.

Modalità, luoghi e tempi del trattamento dei dati acquisiti
Modalità di trattamento dei dati acquisiti
Il titolare ha progettato un sistema informatico opportuno a garantire misure di sicurezza ritenute adatte ad impedire l'accesso, la divulgazione, la modifica o la cancellazione non autorizzata di dati personali. Lo stesso sistema effettua copie giornaliere, ritenute sufficientemente adeguate in base alla importanza dei dati contenuti.

L'utente ha diritto a ottenere informazioni in merito alle misure di sicurezza adottate dal titolare per proteggere i dati.

Accessi ai dati oltre al titolare
Hanno accesso ai dati personali raccolti da www.rivoluzionedemocratica.it il personale interno (quale ad esempio amministrativo, commerciale, marketing, legale, amministratori di sistema) e/o soggetti esterni (quali ad esempio fornitori di servizi informatici terzi, webfarm, agenzie di comunicazione, fornitori di servizi complementari). Se necessario tali strutture sono nominate dal titolare responsabili del trattamento.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, l'elenco aggiornato dei responsabili del trattamento.

Comunicazione di eventuali accessi indesiderati al Garante della Privacy
Il suddetto sistema informatico è monitorato e controllato giornalmente da tecnici e sistemisti. Ciò non toglie che, anche se ritenuta possibilità remota, ci possa essere un accesso indesiderato. Nel caso in cui questo si verifichi il titolare si impegna, come da GDPR ad effettuarne comunicazione al Garante della Privacy entro i termini previsti dalla legge.

Luoghi di mantenimento dei dati acquisiti
I dati personali sono mantenuti e trattati nelle sedi operative e amministrative del titolare, nonché nelle webfarm dove risiedono i server che ospitano il sito web www.rivoluzionedemocratica.it, o sui server che ne effettuano le copie di sicurezza. I dati personali dell'utente possono risiedere in Italia, Germania e Olanda, comunque in nazioni della Comunità Europea. I dati personali dell'utente non vengono mai portati o copiati fuori dal territorio europeo.

Tempi di mantenimento dei dati acquisiti
Nel caso di dati acquisiti per fornire un servizio all'utente, (sia per un servizio acquistato che in prova) i dati vengono conservati per 24 mesi successivi al completamento del servizio. Oppure fino a quando non ne venga revocato il consenso.

Nel caso in cui il titolare fosse obbligato a conservare i dati personali in ottemperanza di un obbligo di legge o per ordine di autorità, il titolare può conservare i dati per un tempo maggiore, necessario agli obblighi.

Al termine del periodo di conservazione i dati personali saranno cancellati. Dopo il termine, non sarà più possibile accedere ai propri dati, richiederne la cancellazione e la portabilità.

Base giuridica del trattamento dei dati acquisiti
Il titolare acquisisce dati personali degli utenti nei casi sotto descritti.
Il trattamento si rende necessario:
- se l'utente ha deliberatamente accettato il trattamento per una o più finalità;
- per fornire un preventivo all'utente;
- per fornire un contratto all'utente;
- per fornire un servizio all'utente;
- perché il titolare possa adempiere ad un obbligo di legge;
- perché il titolare possa adempiere ad un compito di interesse pubblico;
- perché il titolare possa adempiere ad un esercizio di pubblici poteri;
- perché il titolare o terzi possano perseguire i propri legittimi interessi.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, chiarimenti sulla base giuridica di ciascun trattamento.

Finalità del trattamento dei dati acquisiti
I dati dell'utente sono raccolti dal titolare per le seguenti finalità:

- richiesta informazione da parte dell'utente
- richiesta informazione per servizi
- invio di aggiornamenti
- invio informazioni generiche
- richiesta di contatto da parte dei clienti, per ricevere informazioni

Eventualmente i dati possono essere trattati anche per:
contattare l'utente, statistiche, analisi dei comportamenti degli utenti e registrazione sessioni, visualizzazione contenuti e interazione di applicazioni esterne, protezione dallo spam, gestione dei pagamenti, interazione con social network, pubblicità.

L'utente può richiedere in qualsiasi momento al titolare del trattamento, chiarimenti sulle finalità di ciascun trattamento.

Dettagli specifici sull'acquisizione e uso dei dati personali
Per contattare l'utente
Moduli di contatto
L'utente può compilare il/i moduli di contatto/richiesta informazioni, inserendo i propri dati e acconsentendo al loro uso per rispondere alle richieste di natura indicata nella intestazione del modulo.
Dati personali che potrebbero essere raccolti: CAP, città, cognome, email, indirizzo, nazione, nome, numero di telefono, provincia, ragione sociale.

Per interazione con applicazioni esterne (anche social network)
www.rivoluzionedemocratica.it include nelle sue pagine plugin e/o pulsanti per interagire con i social network e/o applicazioni esterne.
Per quanto riguarda i social network, anche se l'utente non utilizza il servizio presente sulla pagina web, è possibile che il servizio acquisisca dati di traffico.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Facebook: Pulsante "Mi piace" e widget sociali
Fornitore del servizio: Meta Platforms Ireland Limited.
Finalità del servizio: interazione con il social network Facebook
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Stati Uniti e in altri Paesi
Privacy Policy (https://www.facebook.com/privacy/policy)

Twitter: Pulsante "Tweet" e widget sociali
Fornitore del servizio: Twitter, Inc.
Finalità del servizio: interazione con il social network Twitter
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Stati Uniti
Privacy Policy (https://twitter.com/privacy)
Cookie utilizzati (https://help.twitter.com/it/rules-and-policies/twitter-cookies)
Aderente al Privacy Shield

Whatsapp: Pulsante Whatsapp e widget sociali di Whatsapp
Fornitore del servizio: se l'utente risiede nella Regione Europea, WhatsApp Ireland Limited, se l'utente risiede al di fuori della Regione Europea, i Servizi vengono forniti da WhatsApp LLC.
Finalità del servizio: servizi di interazione con Whatsapp.
Dati personali raccolti: cookie, dati di utilizzo
Luogo del trattamento: Irlanda, le informazioni potrebbero essere trasferite o trasmesse o archiviate e trattate negli Stati Uniti o in altri Paesi terzi al di fuori di quello in cui l'utente risiede.
Privacy Policy (https://www.whatsapp.com/legal/privacy-policy-eea)
Aderente al Privacy Shield

Per statistiche
Questi servizi sono utilizzati dal titolare del trattamento per analizzare il traffico effettuato dagli utenti sul sito web www.rivoluzionedemocratica.it.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Per visualizzare contenuti da siti web esterni
Questi servizi sono utilizzati per visualizzare sulle pagine del sito web contenuti esterni al sito web, con possibilità di interazione.
Anche se l'utente non utilizza il servizio presente sulla pagina web, è possibile che il servizio acquisisca dati di traffico.

I dati acquisiti e l'utilizzo degli stessi da parte di servizi terzi sono regolamentati dalle rispettive Privacy Policy alle quali si prega di fare riferimento.

Diritti dell'interessato
L'utente possiede tutti i diritti previsti dall'art. 12 del EU GDPR, il diritto di controllare, modificare e integrare (rettificare), cancellare i propri dati personali accedendo alla propria area riservata. Una volta cancellati tutti i dati, viene chiuso l'account di accesso all'area riservata.

Nello specifico ha il diritto di:
- sapere se il titolare detiene dati personali relativi all'utente (art. 15 Diritto all'accesso);
- modificare o integrare (rettificare) i dati personali inesatti o incompleti (Art. 16 Diritto di rettifica);
- richiedere la cancellazione di uno o parte dei dati personali mantenuti se sussiste uno dei motivi previsti dal GDPR (Diritto alla Cancellazione, 17);
- limitare il trattamento solo a parte dei dati personali, o revocarne completamente il consenso al trattamento, se sussiste uno dei motivi previsti dal Regolamento (Art. 18 Diritto alla limitazione del trattamento);
- ricevere copia di tutti i dati personali in possesso del titolare, in formato di uso comune organizzato, e leggibili anche da dispositivo automatico (Art. 20, Diritto alla Portabilità);
- opporsi in tutto o in parte al trattamento dei dati per finalità di marketing, ad esempio opporsi e ricevere offerte pubblicitarie (art. 21 Diritto di opposizione). Si fa presente agli utenti che possono opporsi al trattamento dei dati utilizzati per scopo pubblicitario, senza fornire alcuna motivazione;
- opporsi al trattamento dei dati in modalità automatica o meno per finalità di profilazione (c.d. Consenso).

Come un utente può esercitare i propri diritti
L'utente può esercitare i propri diritti sopra esposti comunicandone richiesta al titolare del trattamento La Rivoluzione Democratica ai seguenti recapiti: info@rivoluzionedemocratica.it; tel. 3312300680.

La richiesta di esercitare un proprio diritto non ha nessun costo. Il titolare si impegna ad evadere le richieste nel minor tempo possibile, e comunque entro un mese.

L'utente ha il diritto di proporre reclamo all'Autorità Garante per la Protezione dei dati Personali. Recapiti: garante@gpdp.it, http://www.gpdp.it (http://www.gpdp.it).

Cookie Policy
Informazioni aggiuntive sul trattamento dei dati
Difesa in giudizio
Nel caso di ricorso al tribunale per abuso da parte dell'utente nell'utilizzo di www.rivoluzionedemocratica.it o dei servizi a esso collegati, il titolare ha la facoltà di rivelare i dati personali dell'utente. È inoltre obbligato a fornire i suddetti dati su richiesta delle autorità pubbliche.

Richiesta di informative specifiche
L'utente ha diritto di richiedere a www.rivoluzionedemocratica.it informative specifiche sui servizi presenti sul sito web e/o la raccolta e l'utilizzo dei dati personali.

Raccolta dati per log di sistema e manutenzione
www.rivoluzionedemocratica.it e/o i servizi di terze parti (se presenti) possono raccogliere i dati personali dell'utente, come ad esempio l'indirizzo IP, sotto forma di log di sistema. La raccolta di questi dati è legata al funzionamento e alla manutenzione del sito web.

Informazioni non contenute in questa policy
L'utente ha diritto di richiedere in ogni momento al titolare del trattamento dei dati le informazioni aggiuntive non presenti in questa Policy riguardanti il trattamento dei dati personali. Il titolare potrà essere contattato tramite gli estremi di contatto.

Supporto per le richieste "Do Not Track"
Le richieste  "Do Not Track" non sono supportate da www.rivoluzionedemocratica.it.
L'utente è invitato a consultare le Privacy Policy dei servizi terzi sopra elencati per scoprire quali supportano questo tipo di richieste.

Modifiche a questa Privacy Policy
Il titolare ha il diritto di modificare questo documento avvisando gli utenti su questa stessa pagina oppure, se previsto, tramite i contatti di cui è in possesso. L'utente è quindi invitato a consultare periodicamente questa pagina. Per conferma sull'effettiva modifica consultare la data di ultima modifica indicata in fondo alla pagina.
Il titolare si occuperà di raccogliere nuovamente il consenso degli utenti nel caso in cui le modifiche a questo documento riguardino trattamenti di dati per i quali è necessario il consenso.

Definizioni e riferimenti legali
Dati personali (o dati, o dati dell'utente)
Sono dati personali le informazioni che identificano o rendono identificabile, direttamente o indirettamente, una persona fisica e che possono fornire informazioni sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc.

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Dati di utilizzo
Sono dati di utilizzo le informazioni che vengono raccolte in automatico durante la navigazione di www.rivoluzionedemocratica.it, sia da sito web stesso che dalle applicazioni di terzi incluse nel sito. Sono esempi di dati di utilizzo l'indirizzo IP e i dettagli del dispositivo e del browser (compresi la localizzazione geografica) che l'utente utilizza per navigare sul sito, le pagine visualizzate e la durata della permanenza dell'utente sulle singole pagine.

Utente
Il soggetto che fa uso del sito web www.rivoluzionedemocratica.it.
Coincide con l'interessato, salvo dove diversamente specificato.

Interessato
Interessato è la persona fisica al quale si riferiscono i dati personali. Quindi, se un trattamento riguarda, ad esempio, l'indirizzo, il codice fiscale, ecc. di Mario Rossi, questa persona è l'interessato (articolo 4, paragrafo 1, punto 1), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Responsabile del trattamento (o responsabile)
Responsabile è la persona fisica o giuridica al quale il titolare affida, anche all'esterno della sua struttura organizzativa, specifici e definiti compiti di gestione e controllo per suo conto del trattamento dei dati (articolo 4, paragrafo 1, punto 8), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue). Il Regolamento medesimo ha introdotto la possibilità che un responsabile possa, a sua volta e secondo determinate condizioni, designare un altro soggetto c.d. "sub-responsabile" (articolo 28, paragrafo 2).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

Titolare del trattamento (o titolare)
Titolare è la persona fisica, l'autorità pubblica, l'impresa, l'ente pubblico o privato, l'associazione, ecc., che adotta le decisioni sugli scopi e sulle modalità del trattamento (articolo 4, paragrafo 1, punto 7), del Regolamento UE 2016/679 (http://www.garanteprivacy.it/regolamentoue).

Fonte: sito web del Garante della Privacy (http://www.garanteprivacy.it).

www.rivoluzionedemocratica.it (o sito web)  
Il sito web mediante il quale sono raccolti e trattati i dati personali degli utenti.

Servizio
Il servizio offerto dal sito web www.rivoluzionedemocratica.it come indicato nei relativi termini.

Comunità Europea (o UE)
Ogni riferimento relativo alla Comunità Europea si estende a tutti gli attuali stati membri dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, salvo dove diversamente specificato.

Cookie
Dati conservati all'interno del dispositivo dell'utente.

Riferimenti legali
La presente informativa è redatta sulla base di molteplici ordinamenti legislativi, inclusi gli artt. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679. Questa informativa riguarda esclusivamente www.rivoluzionedemocratica.it, dove non diversamente specificato.

Informativa privacy aggiornata il 07/10/2022 12:44
torna indietro leggi Privacy Policy per www.rivoluzionedemocratica.it
 obbligatorio
generic image refresh

cookie