DA MOVIMENTO DI PIAZZA A PARTITO DI “PROGRESSISTI INDIPENDENTI”: LE MUTAZIONI DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE di Loredana Nuzzolese
A PARTITO DI “PROGRESSISTI INDIPENDENTI”:
LE MUTAZIONI DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE
di Loredana Nuzzolese
23-12-2024 - AGORA´
Tra il 5 e l'8 dicembre 2024 ha avuto luogo la seconda votazione degli iscritti al Movimento 5 Stelle per l'eliminazione nello Statuto del ruolo del garante del partito, ricoperto dal fondatore Beppe Grillo. L'80,56% dei votanti si è espresso a favore dell'eliminazione di tale figura ed ha confermato confermata la procedura che permetterà di modificare il simbolo del Movimento, previa approvazione del Consiglio nazionale e successivo voto degli iscritti. Si apre così per la creatura politica una nuova fase, in cui venuta meno la figura del suo fondatore, sembra consolidarsi la leadership del suo Presidente, Giuseppe Conte, intenzionato a trasformare il partito in un punto di riferimento per i “progressisti indipendenti”. Certo che in caso di definitiva scissione fra Grillo e Conte, secondo un sondaggio effettuato a stretto giro da Noto, il 65% degli intervistati sceglierebbe Conte e il 28% , vale a dire quasi un terzo, Grillo. Da considerare come attualmente il M5S si attesti sul 11% dei consensi a livello nazionale: la sfida tra Conte e Grillo è in corso e, in vista delle prossime sfide elettorali, verrà effettuato un restyling dell'immagine del M5S
Nell'ottobre del 2009 nasce ufficialmente il Movimento Cinque stelle. La sua creazione rappresenta l'esito di un percorso avviato qualche anno prima, nel 2005, dal comico genovese Beppe Grillo, ideatore e fondatore del Movimento, attraverso l'apertura del blog a suo nome “beppegrillo.it”: uno strumento d'informazione, controinformazione e un veicolo per lo sviluppo della democrazia diretta. Gli utenti del web hanno la possibilità, navigando sul blog, di entrare in contatto con le tematiche affrontate dal comico, fra le quali la problematica del precariato, la guerra in Iraq, la denuncia della corruzione e dell'inefficienza delle istituzioni politiche e soprattutto la critica alla “casta” politica, esplicitata nello slogan “Parlamento pulito”.
Il Blog riscuote da subito successo, divenendo un punto di riferimento per l'opinione pubblica e per i media. La sua riuscita non dipende esclusivamente dai temi affrontati o dalla notorietà del fondatore. La conduzione manageriale del sito da parte della Casaleggio Associati e il confezionamento del messaggio politico nella forma di un preciso frame, quello anti-casta, sono imprescindibili per l'exploit del Blog. Adottandole moderne tecniche del marketing politico, si avvia un'operazione di costruzione del consenso finalizzata a intercettare i delusi e gli scontenti della politica e a raggiungere via web un vasto pubblico al quale sono offerte possibilità di espressione e aggregazione. Il blog si configura non solo come un luogo di discussione e di informazione, ma anche come una piattaforma dove ogni individuo può contribuire attivamente nel lanciare iniziative politiche nella forma di azioni collettive. Grillo utilizza la rete come principale strumento di comunicazione e di partecipazione politica: una novità nello scenario della democrazia italiana.
Il passo successivo di Grillo è quello dell'organizzazione di giornate di mobilitazione nelle piazze il “V-Day” di Bologna nel 2007 e quello di Torino 45 due anni più tardi, in cui si continua a mettere sotto attacco la casta politica privilegiata e clientelare, ma anche quella mediatica, integrata nel sistema di potere e asservita ai partiti. Il passaggio dalla protesta on line e di piazza alla creazione di una struttura più stabile, in grado di poter intervenire attivamente nella vita politica del paese, avviene nel 2008. Il consenso ottenuto spinge Grillo verso l'obiettivo di far radicare il futuro Movimento nelle giunte comunali in occasione delle imminenti elezioni amministrative.
Forte dei risultati ottenuti senza alcuna forma di pubblicità sui media, di ricorso a fondi pubblici, di presenza televisiva, per scelta consapevole finalizzata a marcare la distanza dal potere e l'opposizione alla casta, Grillo decide che l'orizzonte deve essere più ampio. È arrivato il momento di far confluire tutte le esperienze realizzate fino ad allora dal blog ai meetup e alla mobilitazione dell'opinione pubblica, fino all'ingresso nei consigli comunali in un nuovo soggetto politico: il Movimento 5 Stelle.
Durante la presentazione del Movimento, avvenuta a Milano il 4 ottobre 2009, si delinea il programma articolato in 122 punti. Il “Programma Cinque Stelle” definisce il profilo politico differenziandolo da quello dei semplici movimenti di protesta. La creatura politica di Grillo si configura come un movimento e non un'organizzazione strutturata e quindi non prevede la figura di un leader alla guida. L'atto costitutivo del Movimento è il “Non Statuto”: anche dalla denominazione del documento emerge una chiara intenzione di slegarsi dalle forme della politica tradizionale, prevedendo che l'impianto del M5S non abbia organi direttivi o rappresentativi propri delle organizzazioni di partito e mantenendo un'assoluta indeterminatezza circa la struttura interna. In aggiunta la proprietà esclusiva del marchio e la presentazione delle liste sono affidate a Grillo. Dalla sua fondazione nel 2009 il Movimento si espande e vede crescere il numero delle adesioni.
L'anno della affermazione e dell'accreditamento come forza politica elettoralmente competitiva è il 2012. Nel maggio di quell'anno sono eletti i primi quattro sindaci pentastellati a Mira, Comacchio, Sarego e Parma.
Alla base del successo del Movimento Cinque Stelle nelle elezioni politiche del 2013 ci sono vari fattori: crescente crisi dei partiti, anche di quelli più radicati territorialmente come Pd e Lega; capacità di parlare e ascoltare gli elettori; incremento delle critiche da parte della popolazione nei confronti delle forze politiche nel loro complesso. Nel 2013 la lista del M5S è la più votata 58 in Italia, riuscendo a eleggere 109 Deputati e 54 Senatori. L'ingresso nelle istituzioni comporta nuove sfide per Il Movimento, che va incontro a un processo di riorganizzazione strutturale e comunicativa. Alle successive elezioni politiche nazionali del 2018 il risultato elettorale vede l'affermazione del Movimento Cinque Stelle come primo partito con il 32,5% di voti validi e il rimescolamento dei rapporti di forza all'interno del centrodestra con la perdita della leadership di Silvio Berlusconi a favore di Matteo Salvini. Nell'ambito della campagna elettorale il movimento dimostra di padroneggiare la cross-medialità: alla strategia social si affianca la presenza diretta e indiretta sui media tradizionali (che rivestono tutt'oggi un ruolo centrale nella dieta mediatica degli italiani) e una grande presenza nelle piazze, che non si configurano più come luoghi di protesta bensì come piazze di governo (lo dimostra anche la scritta che campeggia nelle piazze “M5S al governo”).
Nell'ottobre del 2009 nasce ufficialmente il Movimento Cinque stelle. La sua creazione rappresenta l'esito di un percorso avviato qualche anno prima, nel 2005, dal comico genovese Beppe Grillo, ideatore e fondatore del Movimento, attraverso l'apertura del blog a suo nome “beppegrillo.it”: uno strumento d'informazione, controinformazione e un veicolo per lo sviluppo della democrazia diretta. Gli utenti del web hanno la possibilità, navigando sul blog, di entrare in contatto con le tematiche affrontate dal comico, fra le quali la problematica del precariato, la guerra in Iraq, la denuncia della corruzione e dell'inefficienza delle istituzioni politiche e soprattutto la critica alla “casta” politica, esplicitata nello slogan “Parlamento pulito”.
Il Blog riscuote da subito successo, divenendo un punto di riferimento per l'opinione pubblica e per i media. La sua riuscita non dipende esclusivamente dai temi affrontati o dalla notorietà del fondatore. La conduzione manageriale del sito da parte della Casaleggio Associati e il confezionamento del messaggio politico nella forma di un preciso frame, quello anti-casta, sono imprescindibili per l'exploit del Blog. Adottandole moderne tecniche del marketing politico, si avvia un'operazione di costruzione del consenso finalizzata a intercettare i delusi e gli scontenti della politica e a raggiungere via web un vasto pubblico al quale sono offerte possibilità di espressione e aggregazione. Il blog si configura non solo come un luogo di discussione e di informazione, ma anche come una piattaforma dove ogni individuo può contribuire attivamente nel lanciare iniziative politiche nella forma di azioni collettive. Grillo utilizza la rete come principale strumento di comunicazione e di partecipazione politica: una novità nello scenario della democrazia italiana.
Il passo successivo di Grillo è quello dell'organizzazione di giornate di mobilitazione nelle piazze il “V-Day” di Bologna nel 2007 e quello di Torino 45 due anni più tardi, in cui si continua a mettere sotto attacco la casta politica privilegiata e clientelare, ma anche quella mediatica, integrata nel sistema di potere e asservita ai partiti. Il passaggio dalla protesta on line e di piazza alla creazione di una struttura più stabile, in grado di poter intervenire attivamente nella vita politica del paese, avviene nel 2008. Il consenso ottenuto spinge Grillo verso l'obiettivo di far radicare il futuro Movimento nelle giunte comunali in occasione delle imminenti elezioni amministrative.
Forte dei risultati ottenuti senza alcuna forma di pubblicità sui media, di ricorso a fondi pubblici, di presenza televisiva, per scelta consapevole finalizzata a marcare la distanza dal potere e l'opposizione alla casta, Grillo decide che l'orizzonte deve essere più ampio. È arrivato il momento di far confluire tutte le esperienze realizzate fino ad allora dal blog ai meetup e alla mobilitazione dell'opinione pubblica, fino all'ingresso nei consigli comunali in un nuovo soggetto politico: il Movimento 5 Stelle.
Durante la presentazione del Movimento, avvenuta a Milano il 4 ottobre 2009, si delinea il programma articolato in 122 punti. Il “Programma Cinque Stelle” definisce il profilo politico differenziandolo da quello dei semplici movimenti di protesta. La creatura politica di Grillo si configura come un movimento e non un'organizzazione strutturata e quindi non prevede la figura di un leader alla guida. L'atto costitutivo del Movimento è il “Non Statuto”: anche dalla denominazione del documento emerge una chiara intenzione di slegarsi dalle forme della politica tradizionale, prevedendo che l'impianto del M5S non abbia organi direttivi o rappresentativi propri delle organizzazioni di partito e mantenendo un'assoluta indeterminatezza circa la struttura interna. In aggiunta la proprietà esclusiva del marchio e la presentazione delle liste sono affidate a Grillo. Dalla sua fondazione nel 2009 il Movimento si espande e vede crescere il numero delle adesioni.
L'anno della affermazione e dell'accreditamento come forza politica elettoralmente competitiva è il 2012. Nel maggio di quell'anno sono eletti i primi quattro sindaci pentastellati a Mira, Comacchio, Sarego e Parma.
Alla base del successo del Movimento Cinque Stelle nelle elezioni politiche del 2013 ci sono vari fattori: crescente crisi dei partiti, anche di quelli più radicati territorialmente come Pd e Lega; capacità di parlare e ascoltare gli elettori; incremento delle critiche da parte della popolazione nei confronti delle forze politiche nel loro complesso. Nel 2013 la lista del M5S è la più votata 58 in Italia, riuscendo a eleggere 109 Deputati e 54 Senatori. L'ingresso nelle istituzioni comporta nuove sfide per Il Movimento, che va incontro a un processo di riorganizzazione strutturale e comunicativa. Alle successive elezioni politiche nazionali del 2018 il risultato elettorale vede l'affermazione del Movimento Cinque Stelle come primo partito con il 32,5% di voti validi e il rimescolamento dei rapporti di forza all'interno del centrodestra con la perdita della leadership di Silvio Berlusconi a favore di Matteo Salvini. Nell'ambito della campagna elettorale il movimento dimostra di padroneggiare la cross-medialità: alla strategia social si affianca la presenza diretta e indiretta sui media tradizionali (che rivestono tutt'oggi un ruolo centrale nella dieta mediatica degli italiani) e una grande presenza nelle piazze, che non si configurano più come luoghi di protesta bensì come piazze di governo (lo dimostra anche la scritta che campeggia nelle piazze “M5S al governo”).
Fonte: di Loredana Nuzzolese